lunedì 24 febbraio 2014

Scrivere in coppia romanzi o saghe.

C'è anche la possibilità di scrivere in più persone. Due di solito. Può sembrare strano, ma esiste effettivamente anche questa possibilità. 

 Non di rado in passato ci sono stati scrittori famosi, che hanno scelto di scrivere in coppia. Uno o più romanzi

Dove scrivere in questi casi? Si può scrivere in tanti posti diversi. Fare anche delle sedute nel fine settimana, per scrivere a quattro mani. 

( autore: Natalie Goldberg, Scrivere Zen, Ubaldini Editore )

lunedì 17 febbraio 2014

Il significato dello spazio nella scrittura.

Se il nostro intento è scrivere in una certa forma – romanzi, racconti, poesie – possiamo provare a leggere molti libri, che sono stati scritti in quella forma

Quando leggiamo molti libri scritti in una certa forma, quella forma si imprime dentro di noi, così che quando ci metteremo seduti a scrivere, scriveremo secondo quella struttura. 

Se avete scritto sempre poesie, e volete imparare a scrivere romanzi, dovete imparare a scrivere usando periodi completi. 

(Natalie Goldberg, Scrivere Zen, Ubaldini Editore)

martedì 11 febbraio 2014

A proposito dello zen e della scrittura.

Un samurai in noi e nei nostri scritti? Diciamo che ciò fa sempre riferimento ad una dimensione di creatività.

In tutti noi esiste uno spazio creativo caratterizzato dall' apertura e dalla mancanza di censure. Tutto ciò che si scrive va bene.

E' giusto vivere sul piano della creatività. Non fare confusione fra il creatore ed il revisore, che vorrebbe trascinarci nella mischia.


(Fonte: Natalie Goldberg, Scrivere Zen, Ubaldini Editore - Roma)

lunedì 3 febbraio 2014

A proposito dell' occorrente per la scrittura.

Per scrivere non è necessario poi molto. Sono sufficienti un pacco di carta bianca, qualche penna, un tavolo, ed una sedia.

Si può provare a scrivere con una certa spontaneità. Riempire un foglio di misura normale, senza cancellare e senza fermarsi a rileggere.

In Giappone si racconta di certi grandi poeti zen che scrivevano bellissimi haiku, e poi li mettevano in una bottiglia per abbandonarli alla corrente di un fiume.

(Fonte: Natalie Goldberg, Scrivere Zen, Ubaldini Editore)