Grisham, Clancy, Crichton e io tra gli altri, riceviamo ingenti somme di denaro perché vendiamo quantitativi
eccezzionali di libri ad un pubblico insolitamente vasto.
La critica ipotizza talvolta l' esistenza di una misteriosa capacità divulgativa alla quale sapremmo attingere
noi e non altri (e spesso migliori) scrittori, che non saprebbero dove trovarla o non si degnerebbero di utilizzarla.
Dubito che sia vero. Né credo all' affermazione di alcuni romanzieri popolari (anche se non di quella schiera, sto pensando
alla compianta Jacqueline Susan) secondo cui il loro successo è basato su meriti letterari: il pubblico capirebbe la vera
grandezza in virtù di un' inclinazione naturale che manca ai membri compunti e divorati dalla gelosia dell' establishment
letterario.
L' idea è ridicola, generata da vanità e insicurezza.
(Fonte: Stephen King, On Writing, Sperling & Kupfer editore)