Scrivere non è far psicologia. Di solito lo scrittore non dovrebbe parlare dei propri sentimenti. Egli prova delle emozioni, e attraverso le sue parole cerca di destarle nel lettore.
In un certo qual modo lo scrittore prende il lettore per mano, e lo guida attraverso la gioia ed il dolore.
Dovete descrivere ciò che avete visto, in modo da portare il lettore a comprendere. Imparare a fare delle buone descrizioni è molto importante.
lunedì 16 dicembre 2013
martedì 10 dicembre 2013
Dare vita al banale attraverso la scrittura.
Uno scrittore scrive di cose a cui di solito le persone non prestano mai molta attenzione. Il lavoro dello scrittore consiste nel dar vita al banale.
Ridestare il lettore all' eccezionalità dell' esistente. Alle persone che vivono troppo a lungo nello stesso luogo succede una cosa particolare. I loro sensi tendono a intorpidirsi.
E' importante quindi che lo scrittore osservi molto attentamente l' ambiente. Uno scrittore deve essere anche un buon osservatore.
Ridestare il lettore all' eccezionalità dell' esistente. Alle persone che vivono troppo a lungo nello stesso luogo succede una cosa particolare. I loro sensi tendono a intorpidirsi.
E' importante quindi che lo scrittore osservi molto attentamente l' ambiente. Uno scrittore deve essere anche un buon osservatore.
martedì 3 dicembre 2013
L' importanza nei dettagli nella scrittura.
Gli scrittori devono dire di si alla vita, ad ogni aspetto della vita: all' acqua nei bicchieri, al bricchetto del latte, al ketchup sul bancone.
Il compito di molti scrittori è dire di si alle cose vere della vita così come esse esistono. Quindi guardare la realtà.
Accettare la realtà quindi, così come essa è, amare i dettagli, e farsi avanti con un si sulle labbra, in modo che davanti a noi non ci siano più no.
(Natalie Goldberg, Scrivere Zen, Ubaldini Editore)
Il compito di molti scrittori è dire di si alle cose vere della vita così come esse esistono. Quindi guardare la realtà.
Accettare la realtà quindi, così come essa è, amare i dettagli, e farsi avanti con un si sulle labbra, in modo che davanti a noi non ci siano più no.
(Natalie Goldberg, Scrivere Zen, Ubaldini Editore)
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