Con il termine Precognizione ci si riferisce ad una facoltà posseduta da alcuni individui, legata alla capacità di conoscere in anticipo eventi futuri che non sono in alcun modo prevedibili.
Come la chiaroveggenza e la telepatia, la precognizione fa parte delle cosiddette percezioni extrasensoriali Esp, e più in generale della sfera delle facoltà paranormali. Rientra quindi nel campo di indagine della parapsicologia.
Affinché eventi di tipo precognitivo possano essere oggetto di indagine, è importante che vengano comunicati per iscritto prima del loro avverarsi, attraverso una descrizione dettagliata (che includa un gran numero di particolari in modo da poter escludere la mera coincidenza) e il loro avverarsi deve essere del tutto indipendente dalle azioni di chi li ha predetti e da chi ne è partecipe in prima persona.
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mercoledì 30 novembre 2011
martedì 29 novembre 2011
La telepatia. Esiste veramente?
La telepatia, fenomeno extrasensoriale al centro di numerosi studi e dibattiti, è la capacità di comunicare attraverso il pensiero, senza l’utilizzo di altri sensi o strumenti. Come le altre facoltà paranormali, rientra nel campo di indagine della parapsicologia.
I primi studi sulla telepatia risalgono al diciannovesimo secolo. A quel tempo si pensava che il cervello umano fosse in grado di trasmettere informazioni attraverso le onde elettromagnetiche. Gli esperimenti del fisiologo sovietico Leonid Varsilev, (attraverso i quali due soggetti in comunicazione telepatica venivano posti in camere di piombo separate, che impedivano quindi il passaggio di onde elettromagnetiche) dimostrarono però, che questa ipotesi non aveva alcun fondamento.
Nel 1930 fu aperto negli Stati Uniti d’ America il primo laboratorio di parapsicologia. Il professor Joseph Rhine della Duke University di Durham vi condusse numerosi esperimenti con l’ ausilio delle carte Zener, per dimostrare l’effettiva esistenza del fenomeno. Gli studi di Rhine vennero in seguito criticati aspramente perché il metodo di indagine da lui utilizzato non era corretto.
Fra il 1970 e il 1980 ulteriori studi sulla telepatia vennero condotti dal parapsicologo Charles Honorton, che utilizzò una nuova metodologia di studio. Nei suoi esperimenti, i soggetti venivano isolati da un punto di vista sensoriale, applicando ai loro occhi due mezze palline da ping-pong e alle loro orecchie una cuffia che emetteva un “rumore di fondo”. In queste condizioni i soggetti dovevano tentare di captare immagini o informazioni inviate da un partner (che fungeva da agente di trasmissione) che si trovava in un’ altra stanza. Come era già accaduto al tempo delle ricerche di Rhine, Honorton pensava di aver ottenuto risultati significativi che dimostravano l’esistenza della telepatia.
Anche i suoi studi tuttavia, vennero criticati da studiosi e scettici pronti a dimostrare che anche il suo metodo di indagine non era esente da errori.
Dopo anni di studi e di diatribe non disponiamo ancora di prove definitive riguardo l’ esistenza del fenomeno. C’è chi considera la telepatia già dimostrata scientificamente, e chi invece ne nega con convinzione l’esistenza.
A tutt’ oggi la questione rimane aperta.
Fonte: wikipedia, l'enciclopedia libera
I primi studi sulla telepatia risalgono al diciannovesimo secolo. A quel tempo si pensava che il cervello umano fosse in grado di trasmettere informazioni attraverso le onde elettromagnetiche. Gli esperimenti del fisiologo sovietico Leonid Varsilev, (attraverso i quali due soggetti in comunicazione telepatica venivano posti in camere di piombo separate, che impedivano quindi il passaggio di onde elettromagnetiche) dimostrarono però, che questa ipotesi non aveva alcun fondamento.
Nel 1930 fu aperto negli Stati Uniti d’ America il primo laboratorio di parapsicologia. Il professor Joseph Rhine della Duke University di Durham vi condusse numerosi esperimenti con l’ ausilio delle carte Zener, per dimostrare l’effettiva esistenza del fenomeno. Gli studi di Rhine vennero in seguito criticati aspramente perché il metodo di indagine da lui utilizzato non era corretto.
Fra il 1970 e il 1980 ulteriori studi sulla telepatia vennero condotti dal parapsicologo Charles Honorton, che utilizzò una nuova metodologia di studio. Nei suoi esperimenti, i soggetti venivano isolati da un punto di vista sensoriale, applicando ai loro occhi due mezze palline da ping-pong e alle loro orecchie una cuffia che emetteva un “rumore di fondo”. In queste condizioni i soggetti dovevano tentare di captare immagini o informazioni inviate da un partner (che fungeva da agente di trasmissione) che si trovava in un’ altra stanza. Come era già accaduto al tempo delle ricerche di Rhine, Honorton pensava di aver ottenuto risultati significativi che dimostravano l’esistenza della telepatia.
Anche i suoi studi tuttavia, vennero criticati da studiosi e scettici pronti a dimostrare che anche il suo metodo di indagine non era esente da errori.
Dopo anni di studi e di diatribe non disponiamo ancora di prove definitive riguardo l’ esistenza del fenomeno. C’è chi considera la telepatia già dimostrata scientificamente, e chi invece ne nega con convinzione l’esistenza.
A tutt’ oggi la questione rimane aperta.
Fonte: wikipedia, l'enciclopedia libera
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