lunedì 26 maggio 2014

La letteratura, l' arte, lo stile

La letteratura d' arte è così chiamata appunto perché dipinge la vita quale è in realtà. Il suo scopo è la verità incondizionata e onesta. 

Lo scrittore non è ne un pasticciere, né un profumiere, né giullare; è un uomo impegnato, vincolato dal sentimento del suo dovere e della sua coscienza. 

Deve andare sino in fondo, e per quanto gli ripugni, deve vincere il suo disgusto e insozzare la sua immaginazione nel fango della vita. 

(Anton Cechov, Senza trama e senza finale, minimum fax)

lunedì 19 maggio 2014

I tempi che servono per scrivere un racconto.

Il tempo necessario per scrivere un racconto non è molto lungo, cinque o sei giorni. Dovete anche pensarci tutto il tempo altrimenti non vi forgerete mai uno stile. 

Le frasi prima di essere messe su carta devono restarvi in testa un certo numero di giorni per rimpollarsi. 

I manoscritti di tutti i veri maestri sono scarabocchiati per lungo e per largo, consunti e coperti di pezze a loro volta piene di cancellature e di sgorbi. 

(Anton Cechov, Senza trama e senza finale, minimum fax)

lunedì 12 maggio 2014

Cenni sul pubblico di uno scrittore

Anche se siete ancora aspiranti scrittori dovete sapere che è meglio lavorare non per la critica, ma per il pubblico

Come si fa a comprendere se si lavora veramente per il pubblico? Innanzitutto bisognerebbe prima averlo, per il resto è difficile dirlo. 

Certe volte commettiamo l' errore di scrivere solo per noi stessi, senza comprendere che un libro anche se di un dilettante dovrebbe essere studiato per un pubblico di qualunque tipo esso sia. 

(Fonte: Anton Cechov, Senza Trama e senza finale)

lunedì 5 maggio 2014

Due parole sulla scrittura spontanea.

Si racconta che in Giappone esistevano dei grandi poeti zen che scrivevano dei bellissimi haiku. Li mettevano in una bottiglia e li abbandonavano poi alla corrente di un fiume. 

Il processo è un po' questo: si scrive, non si rilegge, e si abbandona al mondo ciò che si è scritto. E' importante essere ispirati. 

Alle volte si può anche centrare il bersaglio, però è importante essere anche disposti a rinunciare a quello che si è scritto. 

 (Fonte: Natalie Goldberg, Scrivere Zen, Ubaldini Editore)