mercoledì 10 agosto 2016

Che cosa è l' extratesto.

Ma torniamo a noi. Quando dobbiamo scrivere una storia che abbiamo in mente, raccontarla nel linguaggio che abbiamo scelto, conviene costruire, pezzetto per pezzetto, su una invisibile lavagna, la realtà mitica che la ispira, che sta dietro, e che nella nostra fantasia è pluridimensionale.

Il referente mitico è ciò che mette in contatto lo scrittore con chi legge, lo sceneggiatore con il pubblico in sala; è l'elemento di comunicazione, fatto di ambienti e personaggi riconoscibili, di una lingua parlata da tutti: è materiale che appartiene alla cultura di un' epoca, alla contemporaneità, e ha già una sua costellazione di segni.

Tutti questi dati impliciti (e necessari) formano l' extratesto, ciò che non c'è bisogno di spiegare o raccontare in quanto parte del sapere comune.

 (Fonte: Consigli a un giovan scrittore, Autore: Vincenzo Cerami, editore: Garzanti)

martedì 2 agosto 2016

Due parole sulla narrazione e il protagonista

Torniamo per un momento al caso di un solo protagonista per un’ ultima annotazione. Succede spesso che lo scrittore venga meno al suo impegno di non allontanarsi dal protagonista. Ma quando lo fa è sicuramente per andare in un luogo in cui, comunque, del protagonista si parla.

La sua assenza fisica viene sostituita da una presenza implicita. Insomma egli continua a essere protagonista anche quando non c’ è. Una tale trasgressione è sempre lecita perché formalmente la scrittura è in terza persona.

Ma perché non si infranga il tono di soggettività obiettiva di tutto il contesto, è necessario che il protagonista sia sempre in qualche modo partecipe.

 (fonte: Consigli a un giovane scrittore, autore: Vincenzo Cerami, Editore: Garzanti)