Torniamo per un momento al caso di un solo protagonista per un’ ultima annotazione. Succede spesso che lo scrittore venga meno al suo impegno di non allontanarsi dal protagonista.
Ma quando lo fa è sicuramente per andare in un luogo in cui, comunque, del protagonista si parla.
La sua assenza fisica viene sostituita da una presenza implicita. Insomma egli continua a essere protagonista anche quando non c’ è.
Una tale trasgressione è sempre lecita perché formalmente la scrittura è in terza persona.
Ma perché non si infranga il tono di soggettività obiettiva di tutto il contesto, è necessario che il protagonista sia sempre in qualche modo partecipe.
(fonte: Consigli a un giovane scrittore, autore: Vincenzo Cerami, Editore: Garzanti)
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