Riguardo i fenomeni paranormali è bene ricordare che la scienza ufficiale non ne riconosce l' esistenza.
Carlos Castaneda, è stato un antropologo e scrittore sudamericano, naturalizzato statunitense nel 1951. La data e il luogo precisi della sua nascita, così come altre vicende della sua vita, sono ancora molto controverse. Castaneda ha acquisito una fama mondiale molto controversa con i suoi libri sulle vicende dello stregone Don Juan e il suo gruppo di allievi sciamani. Secondo quanto asserito da Castaneda, nel 1960, allora giovane studente di antropologia all'Università della California a Los Angeles, conobbe in Arizona un messicano di etnia yaqui, Don Juan Matus.
Questi lo avrebbe iniziato alla stregoneria, portandolo a scoprire mondi e stati di coscienza alterati e ricorrendo inizialmente anche a sostanze allucinogene (come il cactus Peyote da cui si estrae la Mescalina) per abbattere le sue convinzioni. Sempre secondo il racconto di Castaneda, alla partenza di Don Juan per il suo ultimo volo, lo sciamano Carlos, in qualità di nagual designato da Don Juan, avrebbe proseguito col gruppo degli altri allievi il suo cammino verso la liberazione totale dell'essere, per partire infine anche lui, come il suo maestro, per il viaggio definitivo attraverso l'ignoto. Secondo Castaneda, gli sciamani da lui conosciuti indicherebbero l'ultimo volo come un processo volontario di attivazione estrema del fuoco dal profondo capace di condurre ad una specie di combustione interna, o volatilizzazione istantanea del corpo.
Il lavoro di Castaneda è criticato da molti antropologi, soprattutto da quelli specializzati nella cultura Yaqui. Anche lo stile di scrittura ha generato dei dubbi. Se infatti i primi libri assomigliano a dei resoconti di antropologia, già con Il secondo anello del potere lo stile comincia ad essere quello del romanzo. La stessa esistenza di Don Juan è messa in discussione, a causa delle molte contraddizioni nella sua personalità descritta nei vari libri, così come ci sono contraddizioni nella sequenza degli eventi descritti. Castaneda scrisse dodici libri e diversi articoli accademici dettagliando le sue esperienze con un Indiano Yaqui indigeno del Messico Centrale. I suoi primi tre libri Gli insegnamenti di Don Juan: una via Yaqui alla Conoscenza, Una realtà separata e Viaggio a Ixtlan, furono scritti mentre Castaneda era un studente di antropologia all'università.
Castaneda scrisse questi libri come se fossero il diario delle sue ricerche descrivendo l'apprendistato con uno sciamano tradizionale identificato come don Juan Matus. Castaneda fu premiato per il lavoro descritto in questi libri. Forse l'aspetto maggiormente contestato del suo lavoro sono le descrizioni dell'uso delle piante psicotropo come di un mezzo per indurre stati alterati di coscienza. Nei primi due libri di Castaneda, descrive come la Via Yaqui per la conoscenza richieda l'uso di potenti piante indigene, come il Peyote e la Datura. Nel suo terzo libro, Viaggio ad Ixtlan, ribalta la sua enfasi sul potere delle piante. Egli afferma che Don Juan le ha usate su di lui per dimostrare che le esperienze fuori dalla vita conosciuta del giorno dopo giorno sono reali e tangibili. Castaneda in seguito negò ogni utilizzo di droghe per i propri propositi.
Affermò che queste possono inalterabilmente danneggiare la palla luminosa di emanazioni energetiche dal corpo, così come il corpo fisico. In Viaggio ad Ixtlan, il terzo libro della serie, scrisse:
-La mia percezione del mondo attraverso l'effetto di questi psicotropi è stata così bizzarra ed impressionante che io fui costretto ad assumere che questi stati erano la sola via di comunicazione e apprendimento di ciò che don Juan stava cercando di insegnarmi. Questo assunto era erroneo.-
(FONTE: Wikipedia)
venerdì 31 agosto 2012
lunedì 27 agosto 2012
Il senso della morale nella scrittura. Meglio non fare prediche.
A seconda del tipo di genere letterario cui sceglierete di dedicarvi, vi renderete conto prima o poi che è meglio non inserire prediche nei propri libri.
Non tutte le tipologie di libri si prestano ad ospitare al loro interno degli insegnamenti morali. Un libro di spiritualità di certo è adatto a veicolare degli insegnamenti morali, ma lo stesso non si può dire di altre tipologie di libri.
Un romanzo di avventura non è un manuale di educazione civica, quindi bisogna stare molto attenti a non fare confusione.
Alcuni di noi sono piuttosto portati a inserire delle prediche nelle loro discussioni. Quando si tratta di romanzi e racconti però, è meglio evitare.
Non tutte le tipologie di libri si prestano ad ospitare al loro interno degli insegnamenti morali. Un libro di spiritualità di certo è adatto a veicolare degli insegnamenti morali, ma lo stesso non si può dire di altre tipologie di libri.
Un romanzo di avventura non è un manuale di educazione civica, quindi bisogna stare molto attenti a non fare confusione.
Alcuni di noi sono piuttosto portati a inserire delle prediche nelle loro discussioni. Quando si tratta di romanzi e racconti però, è meglio evitare.
mercoledì 22 agosto 2012
Combustione Umana Spontanea
Quello della combustione umana spontanea è un fenomeno raro su cui la scienza ufficiale non ha molto indagato. Normalmente la scienza si occupa di altre questioni.
La Combustione umana spontanea è senza ombra di dubbio uno dei fenomeni più sinistri e difficili da spiegare fra i tanti che nel corso dei secoli si sono verificati nelle diverse aree del pianeta. Individui del tutto normali, non sottoposti ad alcun intervento esterno prendono improvvisamente fuoco perdendo la vita. In alcuni casi ciò è anche accaduto di fronte agli occhi sbalorditi di testimoni oculari. Per un lungo periodo di tempo la scienza ufficiale non ha voluto prendere in considerazione il fenomeno. I casi di autocombustione venivano negati e spiegati con cause più comuni come l’omicidio, il suicidio, o addirittura gli incidenti domestici.
Il primo caso documentato di autocombustione umana risale al 1725 e vide protagonista Nicole Millet. Il marito della donna fu accusato di omicidio; chi lo riteneva il responsabile dell’ accaduto sostenne che aveva tentato di bruciare il corpo della moglie nel camino. Nicole Millet era una alcolista, si pensava che i lunghi anni di litigi avessero esasperato il marito spingendolo verso quella drastica decisione. I casi di autocombustione umana sono innumerevoli, nel 1763 Jonas Dupont pubblicò sull’ argomento anche un libro, De Incendiis Corporis Humani Spontaneis in cui parlava di vari casi interessanti partendo dalla vicenda giudiziaria di Millet. Fra i tanti episodi avvenuti, non si può non citare quello che vide protagonista un settantatreenne residente in Galles nel 1980. Il poverino morì in circostanze sconcertanti. Gli agenti che arrivarono sulla scena della morte dell’ anziano non videro altro che un cumulo di cenere bianca brillante alla cui estremità c’erano i piedi di un individuo di sesso maschile con indosso un paio di calzini bianchi. Furono anche trovati i resti di un cranio carbonizzati.
La poltrona su cui l’uomo era stato seduto era in parte bruciata, l’intera stanza inoltre, era invasa da una luce rossastra causata dai depositi di materiale organico bruciato depositato sulle lampade al suo interno. Sono innumerevoli le teorie con cui nel corso degli anni si è cercato di spiegare questo misterioso fenomeno. Si va dalla pirocinesi, cioè la capacità di generare e controllare il fuoco da parte di individui predisposti, alla combustione favorita dall’ alto tasso alcolico della vittima, al malfunzionamento biologico dei mitocondri (gli organi cellulari che gestiscono l’energia).
(Fonti varie su Internet)
La Combustione umana spontanea è senza ombra di dubbio uno dei fenomeni più sinistri e difficili da spiegare fra i tanti che nel corso dei secoli si sono verificati nelle diverse aree del pianeta. Individui del tutto normali, non sottoposti ad alcun intervento esterno prendono improvvisamente fuoco perdendo la vita. In alcuni casi ciò è anche accaduto di fronte agli occhi sbalorditi di testimoni oculari. Per un lungo periodo di tempo la scienza ufficiale non ha voluto prendere in considerazione il fenomeno. I casi di autocombustione venivano negati e spiegati con cause più comuni come l’omicidio, il suicidio, o addirittura gli incidenti domestici.
Il primo caso documentato di autocombustione umana risale al 1725 e vide protagonista Nicole Millet. Il marito della donna fu accusato di omicidio; chi lo riteneva il responsabile dell’ accaduto sostenne che aveva tentato di bruciare il corpo della moglie nel camino. Nicole Millet era una alcolista, si pensava che i lunghi anni di litigi avessero esasperato il marito spingendolo verso quella drastica decisione. I casi di autocombustione umana sono innumerevoli, nel 1763 Jonas Dupont pubblicò sull’ argomento anche un libro, De Incendiis Corporis Humani Spontaneis in cui parlava di vari casi interessanti partendo dalla vicenda giudiziaria di Millet. Fra i tanti episodi avvenuti, non si può non citare quello che vide protagonista un settantatreenne residente in Galles nel 1980. Il poverino morì in circostanze sconcertanti. Gli agenti che arrivarono sulla scena della morte dell’ anziano non videro altro che un cumulo di cenere bianca brillante alla cui estremità c’erano i piedi di un individuo di sesso maschile con indosso un paio di calzini bianchi. Furono anche trovati i resti di un cranio carbonizzati.
La poltrona su cui l’uomo era stato seduto era in parte bruciata, l’intera stanza inoltre, era invasa da una luce rossastra causata dai depositi di materiale organico bruciato depositato sulle lampade al suo interno. Sono innumerevoli le teorie con cui nel corso degli anni si è cercato di spiegare questo misterioso fenomeno. Si va dalla pirocinesi, cioè la capacità di generare e controllare il fuoco da parte di individui predisposti, alla combustione favorita dall’ alto tasso alcolico della vittima, al malfunzionamento biologico dei mitocondri (gli organi cellulari che gestiscono l’energia).
(Fonti varie su Internet)
lunedì 20 agosto 2012
Depressione, malinconia e scrittura
Molto spesso artisti di grande valore, sia che si tratti di scrittori, che di musicisti, o di pittori, soffrono di depressione o di malinconia.
Sembrerebbe che a malattie come la depressione sia associato alle volte un aumento della creatività. Sicuramente chi comprende meglio degli altri i drammi esistenziali, perché li vive, o perché comunque li comprende, riesce a trasformare meglio queste esperienze interiori in delle opere d'arte.
E' fuor di dubbio comunque, che nessuno si augura di ammalarsi di depressione per diventare un creativo. Solo uno stupido potrebbe fare ciò.
Sembrerebbe che a malattie come la depressione sia associato alle volte un aumento della creatività. Sicuramente chi comprende meglio degli altri i drammi esistenziali, perché li vive, o perché comunque li comprende, riesce a trasformare meglio queste esperienze interiori in delle opere d'arte.
E' fuor di dubbio comunque, che nessuno si augura di ammalarsi di depressione per diventare un creativo. Solo uno stupido potrebbe fare ciò.
lunedì 13 agosto 2012
Meditazione e creatività nella scrittura. Quali legami?
Se qualcuno di voi ha letto qualche libro dedicato alla creatività, avrà notato che fra le tecniche che vengono consigliate per migliorarla c'è la meditazione.
Esiste un legame fra meditazione e creatività. Si il legame esiste, perché la meditazione mette le persone a contatto con il proprio inconscio e favorisce anche la capacità di sognare.
C'è un problema però. Alle volte la meditazione viene proposta con troppa semplicità, invece è più corretto impararla con la guida di un maestro. Quindi meglio evitare il fai da te.
La mia opinione comunque, è che esistono metodi più semplici per stimolare la propria creatività e trovare buone idee. Non la ritengo quindi essenziale per gli aspiranti autori.
Esiste un legame fra meditazione e creatività. Si il legame esiste, perché la meditazione mette le persone a contatto con il proprio inconscio e favorisce anche la capacità di sognare.
C'è un problema però. Alle volte la meditazione viene proposta con troppa semplicità, invece è più corretto impararla con la guida di un maestro. Quindi meglio evitare il fai da te.
La mia opinione comunque, è che esistono metodi più semplici per stimolare la propria creatività e trovare buone idee. Non la ritengo quindi essenziale per gli aspiranti autori.
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mercoledì 8 agosto 2012
La dottrina spiritica. Di cosa si tratta?
Vale quanto detto in precedenza. La scienza ufficiale non riconosce la realtà delle manifestazioni spiritiche e quindi dello spiritismo in generale. Stesso discorso vale per pseudo scienze quali l' astrologia, la parapsicologia ecc...
Secondo la dottrina che sta alla base dello spiritismo l’universo è composto da quattro elementi: Dio creatore, lo spirito, la materia e un elemento intermediario fra gli ultimi due, -il fluido- o -perispirito-, ancora legato alla materia e che è in parte materiale ed in parte spirituale, mediante il quale Dio creatore dà forma a tutti gli esseri.
In contrasto con la tradizione cristiana per lo spiritismo l’uomo non deriva da Adamo, ma proviene direttamente da Dio.
L’uomo è dotato di anima e possiede libertà d’azione e giudizio; l’anima può evolversi solo attraverso una serie infinita di reincarnazioni che possono avvenire in questo od in altri mondi. L’uomo è quindi si imperfetto, ma sempre volontariamente perfettibile, in quanto attraverso la reincarnazione può correggere gli errori che ha commesso nelle esistenze precedenti.
La reincarnazione ha perciò per lo spiritismo un’ importanza fondamentale. Solo grazie ad essa infatti l’ uomo potrà progredire, perfezionandosi nelle sue innumerevoli esistenze.
(Fonte: Massimo Inardi - Giovanni Iannuzzo, Parapsicologia Realtà Contestata, Sugarco Edizioni).
Secondo la dottrina che sta alla base dello spiritismo l’universo è composto da quattro elementi: Dio creatore, lo spirito, la materia e un elemento intermediario fra gli ultimi due, -il fluido- o -perispirito-, ancora legato alla materia e che è in parte materiale ed in parte spirituale, mediante il quale Dio creatore dà forma a tutti gli esseri.
In contrasto con la tradizione cristiana per lo spiritismo l’uomo non deriva da Adamo, ma proviene direttamente da Dio.
L’uomo è dotato di anima e possiede libertà d’azione e giudizio; l’anima può evolversi solo attraverso una serie infinita di reincarnazioni che possono avvenire in questo od in altri mondi. L’uomo è quindi si imperfetto, ma sempre volontariamente perfettibile, in quanto attraverso la reincarnazione può correggere gli errori che ha commesso nelle esistenze precedenti.
La reincarnazione ha perciò per lo spiritismo un’ importanza fondamentale. Solo grazie ad essa infatti l’ uomo potrà progredire, perfezionandosi nelle sue innumerevoli esistenze.
(Fonte: Massimo Inardi - Giovanni Iannuzzo, Parapsicologia Realtà Contestata, Sugarco Edizioni).
martedì 7 agosto 2012
Lo spiritismo. Che cosa è?
Prima di cominciare il post, vi ricordo che la scienza ufficiale, non riconosce le pseudoscienze e nemmeno la realtà dei fenomeni paranormali. Stesso discorso vale per lo spiritismo. Moltissimi medium fraudolenti sono stati smascherati anche in trasmissioni televisive.
Lo spiritismo è una dottrina filosofica apparsa nel 1857 in Francia, codificata da Allan Kardec. In seguito si è anche evoluto in varie forme di pratica religiosa. Le persone che aderiscono allo spiritismo sono milioni, uno dei paesi dove è più diffuso è il Brasile.
Il termine spiritismo fu utilizzato per la prima volta da Allan Kardec nella sua introduzione de Le Livre des Esprits, libro in cui lo studioso riportò i risultati di due anni di investigazioni sui fenomeni paranormali e in particolare su quelli che avvenivano nelle sedute spiritiche (nel corso delle quali Kardec dialogava con i defunti grazie all’ intermediazione dei medium e poneva loro delle domande).
Le questioni contenute nel libro riguardano l’ origine dell’ universo e dell’uomo, l’esistenza fisica e spirituale dell’ essere ed i problemi sociali e morali dell’ umanità. (Fonte: Wikipedia, l’ enciclopedia libera)
Lo spiritismo è una dottrina filosofica apparsa nel 1857 in Francia, codificata da Allan Kardec. In seguito si è anche evoluto in varie forme di pratica religiosa. Le persone che aderiscono allo spiritismo sono milioni, uno dei paesi dove è più diffuso è il Brasile.
Il termine spiritismo fu utilizzato per la prima volta da Allan Kardec nella sua introduzione de Le Livre des Esprits, libro in cui lo studioso riportò i risultati di due anni di investigazioni sui fenomeni paranormali e in particolare su quelli che avvenivano nelle sedute spiritiche (nel corso delle quali Kardec dialogava con i defunti grazie all’ intermediazione dei medium e poneva loro delle domande).
Le questioni contenute nel libro riguardano l’ origine dell’ universo e dell’uomo, l’esistenza fisica e spirituale dell’ essere ed i problemi sociali e morali dell’ umanità. (Fonte: Wikipedia, l’ enciclopedia libera)
lunedì 6 agosto 2012
Sapere leggere in modo critico. Perché è importante?
Imparare a leggere un libro in modo critico può essere utile, per progredire nella scrittura. Non limitarsi a leggere solo per il piacere di leggere, ma trasformare la lettura in una vera e propria occasione di studio.
Imparare innanzi tutto ad analizzare la trama di una storia, cercando anche di individuare tutte le sottotrame presenti al suo interno.
Studiare i personaggi. Il modo in cui le loro caratteristiche vengono messe in evidenza dall' autore. Oltre al protagonista bisogna cercare di fare attenzione anche ad i vari personaggi secondari.
Infine non bisogna dimenticarsi di leggere attentamente le descrizioni, in modo da comprendere come lo scrittore riesce a creare determinate atmosfere.
Imparare innanzi tutto ad analizzare la trama di una storia, cercando anche di individuare tutte le sottotrame presenti al suo interno.
Studiare i personaggi. Il modo in cui le loro caratteristiche vengono messe in evidenza dall' autore. Oltre al protagonista bisogna cercare di fare attenzione anche ad i vari personaggi secondari.
Infine non bisogna dimenticarsi di leggere attentamente le descrizioni, in modo da comprendere come lo scrittore riesce a creare determinate atmosfere.
giovedì 2 agosto 2012
Scrivere di getto o utilizzare rigide regole di scrittura creativa?
Quale è il sistema più giusto per scrivere una storia. Sedersi al computer e scrivere tutto ciò che ci viene in mente o controllare in modo rigido la scrittura.
Sicuramente se si sta lavorando ad una bozza, ci si può anche permettere di scrivere di getto.
A partire dalla prima stesura della propria storia, bisogna però iniziare a curare il proprio stile.
Badate bene però, che questo non deve significare diventare eccessivamente perfezionisti.
Sicuramente se si sta lavorando ad una bozza, ci si può anche permettere di scrivere di getto.
A partire dalla prima stesura della propria storia, bisogna però iniziare a curare il proprio stile.
Badate bene però, che questo non deve significare diventare eccessivamente perfezionisti.
mercoledì 1 agosto 2012
La magia. Che cosa è veramente?
Magia esoterismo, astrologia. Prima di continuare con questo post è bene sottolineare che la scienza ufficiale non riconosce la realtà di queste discipline.
Nell’ antichità la magia era uno dei sistemi più utilizzati dagli uomini per affrontare i problemi dell’ esistenza e della conoscenza sia individuale che quotidiana, sia di popolo, che di razza.
Nella figura del mago, l’uomo ha sempre visto l’essere che era in grado di conoscere le forze naturali, di canalizzarle, di orientarle, utilizzandole quando possibile nella maniera più opportuna.
Per questa ragione il mago, può essere considerato il primo personaggio paranormale della storia sia umana che scientifica.
La magia implicava conoscenze generali unificate, ed era considerata arte e scienza nello stesso tempo perché comportava nelle sua pratiche un modo di agire metodico, costante e regolato che se ben applicato dava dei buoni risultati.
Rispetto all’ uomo comune il mago era consapevole di formare un tutt’ uno con l’universo e di avere quindi una responsabilità cosciente per le azioni da lui messe in atto nel corso dei rituali e delle pratiche magiche.
(Fonte: Massimo Inardi - Giovanni Iannuzzo, Parapsicologia Realtà Contestata, Sugarco Edizioni).
Nell’ antichità la magia era uno dei sistemi più utilizzati dagli uomini per affrontare i problemi dell’ esistenza e della conoscenza sia individuale che quotidiana, sia di popolo, che di razza.
Nella figura del mago, l’uomo ha sempre visto l’essere che era in grado di conoscere le forze naturali, di canalizzarle, di orientarle, utilizzandole quando possibile nella maniera più opportuna.
Per questa ragione il mago, può essere considerato il primo personaggio paranormale della storia sia umana che scientifica.
La magia implicava conoscenze generali unificate, ed era considerata arte e scienza nello stesso tempo perché comportava nelle sua pratiche un modo di agire metodico, costante e regolato che se ben applicato dava dei buoni risultati.
Rispetto all’ uomo comune il mago era consapevole di formare un tutt’ uno con l’universo e di avere quindi una responsabilità cosciente per le azioni da lui messe in atto nel corso dei rituali e delle pratiche magiche.
(Fonte: Massimo Inardi - Giovanni Iannuzzo, Parapsicologia Realtà Contestata, Sugarco Edizioni).
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