venerdì 31 agosto 2012

Carlos Castaneda. Chi era?

Riguardo i fenomeni paranormali è bene ricordare che la scienza ufficiale non ne riconosce l' esistenza.

Carlos Castaneda, è stato un antropologo e scrittore sudamericano, naturalizzato statunitense nel 1951. La data e il luogo precisi della sua nascita, così come altre vicende della sua vita, sono ancora molto controverse. Castaneda ha acquisito una fama mondiale molto controversa con i suoi libri sulle vicende dello stregone Don Juan e il suo gruppo di allievi sciamani. Secondo quanto asserito da Castaneda, nel 1960, allora giovane studente di antropologia all'Università della California a Los Angeles, conobbe in Arizona un messicano di etnia yaqui, Don Juan Matus.

Questi lo avrebbe iniziato alla stregoneria, portandolo a scoprire mondi e stati di coscienza alterati e ricorrendo inizialmente anche a sostanze allucinogene (come il cactus Peyote da cui si estrae la Mescalina) per abbattere le sue convinzioni. Sempre secondo il racconto di Castaneda, alla partenza di Don Juan per il suo ultimo volo, lo sciamano Carlos, in qualità di nagual designato da Don Juan, avrebbe proseguito col gruppo degli altri allievi il suo cammino verso la liberazione totale dell'essere, per partire infine anche lui, come il suo maestro, per il viaggio definitivo attraverso l'ignoto. Secondo Castaneda, gli sciamani da lui conosciuti indicherebbero l'ultimo volo come un processo volontario di attivazione estrema del fuoco dal profondo capace di condurre ad una specie di combustione interna, o volatilizzazione istantanea del corpo.

Il lavoro di Castaneda è criticato da molti antropologi, soprattutto da quelli specializzati nella cultura Yaqui. Anche lo stile di scrittura ha generato dei dubbi. Se infatti i primi libri assomigliano a dei resoconti di antropologia, già con Il secondo anello del potere lo stile comincia ad essere quello del romanzo. La stessa esistenza di Don Juan è messa in discussione, a causa delle molte contraddizioni nella sua personalità descritta nei vari libri, così come ci sono contraddizioni nella sequenza degli eventi descritti. Castaneda scrisse dodici libri e diversi articoli accademici dettagliando le sue esperienze con un Indiano Yaqui indigeno del Messico Centrale. I suoi primi tre libri Gli insegnamenti di Don Juan: una via Yaqui alla Conoscenza, Una realtà separata e Viaggio a Ixtlan, furono scritti mentre Castaneda era un studente di antropologia all'università.

Castaneda scrisse questi libri come se fossero il diario delle sue ricerche descrivendo l'apprendistato con uno sciamano tradizionale identificato come don Juan Matus. Castaneda fu premiato per il lavoro descritto in questi libri. Forse l'aspetto maggiormente contestato del suo lavoro sono le descrizioni dell'uso delle piante psicotropo come di un mezzo per indurre stati alterati di coscienza. Nei primi due libri di Castaneda, descrive come la Via Yaqui per la conoscenza richieda l'uso di potenti piante indigene, come il Peyote e la Datura. Nel suo terzo libro, Viaggio ad Ixtlan, ribalta la sua enfasi sul potere delle piante. Egli afferma che Don Juan le ha usate su di lui per dimostrare che le esperienze fuori dalla vita conosciuta del giorno dopo giorno sono reali e tangibili. Castaneda in seguito negò ogni utilizzo di droghe per i propri propositi.

Affermò che queste possono inalterabilmente danneggiare la palla luminosa di emanazioni energetiche dal corpo, così come il corpo fisico. In Viaggio ad Ixtlan, il terzo libro della serie, scrisse:

-La mia percezione del mondo attraverso l'effetto di questi psicotropi è stata così bizzarra ed impressionante che io fui costretto ad assumere che questi stati erano la sola via di comunicazione e apprendimento di ciò che don Juan stava cercando di insegnarmi. Questo assunto era erroneo.-

(FONTE: Wikipedia)

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