venerdì 28 settembre 2012

LA STORIA DI HELENA PETROVNA BLAVATSKY.

E' bene ricordare che quando si parla di occultismo e manifestazioni legate al paranormale la scienza non riconosce la realtà di questi fenomeni.

Nacque in Russia nel 1831 a Ekaterinoslav nell’ Ucraina. Ancora bambina viaggiò col padre nell’ Europa occidentale, dimostrando precocemente i suoi eccezionali poteri psichici. Nel 1849 sposò Nikifor Vassilyevich Blavatsky, un ufficiale dello Stato molto più vecchio di lei, che abbandonò molto presto per cominciare una vita di viaggi e di studi.

Nel corso degli anni acquistò il pieno controllo dei suoi poteri occulti ed entrò in contatto con maghi e santoni. Sembra che nelle valli del Himalaya conobbe il Maestro Morya, che la accettò come sua allieva. Nel 1873, si trasferì a New York, dove iniziò a dare dimostrazione dei suoi poteri medianici, presso diversi circoli di occultismo.

Non tutti apprezzarono questo tipo di attività, ma lei sostenne che per la fase iniziale della sua missione erano assolutamente indispensabili. Verso la fine del 1874 iniziò una brillante carriera letteraria pubblicando libri attraverso i quali difendeva la realtà delle manifestazioni spiritiche. Una parte di ciò che scriveva le veniva dettato (questo almeno è ciò che lei sosteneva) attraverso dei messaggi telepatici dai suoi maestri spirituali.

L’8 settembre 1875 insieme con il Col. Olcott, William Q. Judge e altri fondò la Società Teosofica. Due anni dopo nell’ autunno del 1877 pubblicò il suo primo grande lavoro, Iside Svelata. Gli scopi della società teosofica era fondamentalmente tre: 1)Trovare dei tratti comuni tra Cristianesimo e Induismo in modo di avvicinare l’ Oriente all’ Occidente, favorendo nello stesso tempo la fratellanza e l’ uguaglianza fra tutti gli esseri umani. 2)Favorire lo studio comparato delle religioni, delle filosofie e delle scienze. 3)Studiare i poteri sconosciuti dell’ uomo.

Alla fine del 1888 pubblicò un’ altra importante opera La Dottrina Segreta. Come tutti i grandi personaggi della storia la Blavatsky venne spesso criticata da studiosi scettici che la consideravano soltanto una mistificatrice. Oggi le sue opere sono ancora lette da un vasto pubblico e continuano ad offrire un gran numero di spunti d’ interesse.

La Blavatsky è stata la prima persona a rivelare l’ esistenza di una Gerarchia Planetaria, costituita da Maestri che attraverso i loro insegnamenti e i loro grandi poteri aiutano il genere umano a crescere ed evolvere. Inoltre l’ odierno movimento New Age, riprende una parte del suo pensiero. Effettivamente in anticipo di circa un secolo la Blavatsky con le sue opere, né è stata forse una delle maggiori fonti d’ ispirazione.

(Fonti varie)

giovedì 27 settembre 2012

Il mistero della casa delle facce

Quando si parla di paranormale è bene ricordare che la scienza ufficiale non riconosce la veridicità di questo tipo di fenomeni

La signora Maria Pereira era una normalissima casalinga che viveva nel paese di Belmez, in Spagna. Una mattina di Agosto del 1971, la donna scoprì l’ immagine di un volto che si era formato sulla pietra del focolare della sua cucina.

Provò a cancellarlo facendolo coprire con uno strato di cemento, ma in seguito lo rivide comparire in un altro punto della stanza. Da quel momento in poi cominciarono ad apparire altri volti, tutti impressi inspiegabilmente nel cemento, come se le molecole del materiale fossero state manipolate da qualche misteriosa entità extracorporea.

La casa divenne presto metà di pellegrinaggi di curiosi, parapsicologi e scettici convinti di poter dimostrare che si trattava dell’ ennesima burla. La cosa straordinaria è che le facce alle volte apparivano e scomparivano, nel corso della giornata e spesso cambiavano anche espressione. Un’ indagine sul caso di Belmez fu condotta dal parapsicologo tedesco Hans Bender, e dal dottor Argumosa. I risultati che emersero furono sorprendenti.

Le facce delineate nel cemento così bene da sembrare delle vere e proprie fotografie apparivano realmente nella casa senza che dietro la loro comparsa ci fosse qualche forma di manipolazione o di ingegnoso stratagemma messo in atto dalla proprietaria o da qualcuno che conosceva. Non fu mai trovata traccia di sovrapposizioni di colori o di vernici. Ma gli scettici più irremovibili, continuarono a negare il fenomeno arrivando a sostenere che i due studiosi, (in realtà al di sopra di ogni sospetto) erano degli imbroglioni.

C’ è chi sostiene che la causa del fenomeno sia legata all’ attività degli spiriti, presenti nella casa da molto tempo, in quanto sembrerebbe che la costruzione sia stata costruita su un antico cimitero. Ad ogni modo a distanza di tanti anni le facce continuano ad apparire ed il mistero rimane ancora aperto attirando l’ attenzione di studiosi del paranormale e di semplici curiosi.

martedì 25 settembre 2012

I sogni e la scrittura creativa.

Che rapporto c'è fra i sogni che facciamo la notte e la produzione letteraria di un aspirante scrittore o di uno scrittore professionista?

Certe volte non c'è nessun rapporto – molte persone non ricordano nemmeno i sogni che fanno – altre volte invece esiste un rapporto profondo.

Negli ultimi anni ad esempio, ho cominciato a ricordare molti dei miei sogni. Da questi sogni ho tratto spunti per innumerevoli storie di genere fantastico. Le cose cambiano quindi da soggetto a soggetto.

giovedì 20 settembre 2012

La leggenda del vampiro

Il brano che segue è tratto dal Dictinnaire Infernal di Jacques Collin de Plance: “I Vampiri hanno condiviso con i filosofi illuministi l’onore di travagliare il Settecento: mentre i primi terrorizzavano la Lorena, la Prussia, la Slesia, la Polonia, la Moravia, l’ Austria, la Russia, la Boemia e tutto il nord dell’ Europa, i secondi procedevano alla distruzione della Francia e dell’ Inghilterra rovesciando le convinzioni più antiche, e dandosi l’aria – nel far ciò – di attaccare unicamente gli errori del volgo ignorante.

Ogni secolo, è vero, ha le sue mode, e ogni paese, come osserva Don Calmet ha le sue previsioni e le sue malattie. Ma è un fatto che i vampiri non si siano mostrati in tutto il loro tenebroso splendore né durante il Medioevo né a popolazioni barbare: per rivelarsi appieno hanno invece scelto il secolo di Diderot e di Voltaire e l’ Europa che si vantava della propria civiltà. Si diede il nome di upieri o upiri, e più generalmente di Vampiri in Occidente, di brucolachi o vrycolachi nella Morea, di Katakani nell’ isola di Creta, a uomini che, pur morti e seppelliti da parecchi anni o almeno da parecchi mesi, si facevano vedere in corpo e anima, parlavano, camminavano, infestavano i villaggi, perseguitavano uomini e bestie, e soprattutto succhiavano il sangue alle persone vive, sino a sfibrarle e a farle morire.

Non si poteva por fine alle loro pericolose visite se non dissotterrando i cadaveri, impalandoli, tagliando loro la testa, svellendone il cuore dal petto e dandoli alle fiamme. Coloro che morivano per i morsi del Vampiro, divenivano Vampiri a loro volta. I giornali di Francia e d’ Olanda parlano già nel 1693 e 1694, dei Vampiri che si facevano vedere in Polonia e soprattutto in Russia. Nel Mercurio Galante di quei due anni si riporta come fosse opinione comune presso quei popoli che i Vampiri potessero apparire da mezzogiorno fino a mezzanotte; che succhiavano il sangue degli uomini e delle bestie con tale avidità, che sovente sprizzava loro fuori dalla bocca, dalle narici e dalle orecchie; che talvolta i loro cadaveri nuotavano letteralmente nel sangue in fondo alle loro tombe.

Si diceva che i Vampiri perpetuamente avidi, arrivavano anche a rodere i teli funebri che li avvolgevano. Si aggiungeva poi che, uscendo dai sepolcri, andavano nottetempo a stringere con forza parenti e amici, cui succhiavano il sangue premendo loro la gola per non farli gridare. Chi veniva succhiato si indeboliva talmente che spesso in breve moriva. Queste persecuzioni non si restringevano a una sola vittima, ma si estendevano fino all’ ultimo uomo della famiglia o del villaggio: e ciò a meno di non farla finita tagliando la testa o trafiggendo il cuore del Vampiro, il cui cadavere si trovava sempre ancora fresco, benché morto da lungo tempo. Siccome da questo cadavere usciva una gran quantità di sangue, alcuni lo mescolavano con la farina per farne pane, e pensavano, mangiando quel pane, di essere al sicuro dagli assalti del Vampiro.

Sono numerose le testimonianze a riguardo.” Le storie di vampiri dunque si raccontavano in passato un po’ dappertutto. Il mito del non morto è molto antico, rappresenta senza alcun dubbio una delle leggende più famose. Sembra che dietro il mito del vampiro si nasconda forse una mezza verità. Una rara patologia, la Porfiria dà manifestazioni simili per certi aspetti a quelle del vampirismo, e si aggrava quando il malato mangia aglio. Uno dei più conosciuti romanzi di tutti tempi è Dracula di Bram Stoker.

Oggi si sa che Stoker nel creare il suo personaggio si ispirò Vlad terzo principe di Valacchia fino al 1472, abile stratega (che combatté contro i Turchi) conosciuto per la sua leggendaria crudeltà. Sembra che in una sola notte fece impalare 20.000 prigionieri. Per questo era anche conosciuto come Vlad Tepes (cioè Vlad l’ impalatore) Di Vlad terzo non si trovò mai la tomba. Fu questo a creare nella mente di Stoker l’ associazione con i vampiri (ciò accadde in un sonno pieno di incubi). Altro particolare interessante è che Dracula era uno dei soprannomi di Vlad terzo. Lo stesso soprannome era appartenuto al padre, che era stato cavaliere dell’ ordine del drago. Dracul in Rumeno significa infatti Drago.

(Fonti: Storie di Vampiri, Grandi Tascabili Economici Newton, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco. Altre fonti)

lunedì 17 settembre 2012

Cosa hanno in comune i grandi scrittori?

Tutti i grandi scrittori hanno una caratteristica comune di grande importanza. Essi hanno tutti uno scopo e procedono in una direzione ben precisa.

C' è chi parla di politica, di liberazione della patria, e chi si occupa di tematiche religiose come Dio, l'altruismo.

Altri descrivono la vita così com'è, o come dovrebbe essere secondo i nostri sogni, e sono grandi proprio per questo.

martedì 11 settembre 2012

Nibiru. Il misterioso pianeta

L' argomento trattato in questo post rientra fra quelli la cui veridicità non è riconosciuta dalla scienza ufficiale.

Secondo gli antichi testi sumeri gli Dei scesero per la prima volta a Sumer, la resero un paradiso terrestre e vi crearono l’uomo. Questi Dei instaurarono sulla terra una specie di stato maggiore ripartendosi le regioni allora disponibili. La realizzazione del Giardino dell’ Eden venne affidata a degli Dei minori chiamati Annunaki. Ma chi erano questi Dei minori? La parola Annunaki significa -Coloro che dal cielo sono venuti sulla Terra.-

Bisogna considerare però che il cielo degli Annunaki di cui parlano i testi sumerici, detto NI.BI.RU era il pianeta del transito, cioè un pianeta del nostro sistema solare. A credere fermamente nell’ ipotesi di uno sconosciuto pianeta del sistema solare (esattamente il decimo), abitato da creature intelligenti più evolute dell’ uomo, è Zecharia Sitchin, uno studioso delle scritture sumeriche che su questo argomento ha pubblicato diversi libri.

Secondo Sitchin NI.BI.RU è un pianeta che possiede un periodo di rivoluzione di ben 3600 anni: quando è vicino al Sole si trova in un punto compreso fra Marte e Giove, quando è lontano invece, è sperduto in un punto imprecisato, al di là di Plutone. Questo pianeta produrrebbe artificialmente il calore e l’ atmosfera indispensabili alla sopravvivenza dei suoi abitanti. Gli Dei di NI.BI.RU sbarcarono sulla terra per rifornirsi di oro. Avevano infatti bisogno di questo metallo per mantenere in funzione il sistema di sopravvivenza del loro pianeta.

Effettivamente, nel 1983, in seguito alle rilevazioni del telescopio spaziale a infrarossi IRAS, la Nasa annunciò l’ esistenza di un grosso corpo celeste al di là di Plutone, che si stava forse avvicinando al nostro sistema solare. Inoltre il 13 Luglio 1987 sul settimanale statunitense Newsweek apparve la seguente notizia: -La settimana scorsa la NASA, nel corso di una conferenza stampa, ha fatto un annuncio sensazionale: ha ammesso la possibilità che esista un decimo pianeta che ruota intorno al sole percorrendo un’ orbita fortemente eccentrica.-

Questa ed altre scoperte hanno convinto Sitchin e le persone che credono nelle sue ipotesi, che le storie presenti nei testi sumeri sono vere e che quindi anche gli Annunaki esistono realmente.

(Fonte: Michael Hesemann, il mistero dei cerchi nel grano, Gli extraterrestri sono tornati, Edizioni Mediterranee)

lunedì 10 settembre 2012

Pubblicare storie on line. La mia esperienza.

Alla pubblicazione di una parte dei miei racconti on line sono arrivato dopo tanti anni, dopo essermi reso conto che quei particolari racconti avrei potuto pubblicarli solo a mie spese con qualche editore a pagamento.

Qualche storia l'ho anche pubblicata in una comunità per scrittori. Qual' è il vantaggio di una pubblicazione on line?

E' molto semplice, se desiderate che le vostre storie siano realmente lette da qualcuno, e magari con un po' di fortuna ricevano qualche commento allora la pubblicazione on line può essere una buona idea. Soprattutto quando si tratta di storie che non potrebbero essere pubblicate in altro modo.

Naturalmente quando si parla di pubblicazioni on line esiste il problema del copyright.

martedì 4 settembre 2012

Il Nazismo esoterico

Nei libri di storia normalmente si accenna di rado al lato oscuro del nazismo, alla strana ideologia che mischiando la mitologia nordica e l’ esoterismo mirava al sogno irrazionale del dominio tedesco sul mondo intero.

Il volto occulto del Nazismo era legato alla passione per l’ esoterismo dei membri più importanti del partito. Per la storia ufficiale il nazismo nacque in una birreria di Monaco. La storia che tiene in considerazione il lato oscuro del Nazismo ci spinge però a guardare da un’ altra parte. Più precisamente ci dice che non possiamo non prendere in considerazione un’ associazione segreta che si chiamava Thule.

Fu proprio un membro di questa associazione (che si proponeva di cambiare profondamente la società) Anton Dexler che fondò nel 1919 il -Partito dei Lavoratori Tedeschi-, che successivamente cambiò il suo nome in -Partito Nazional Socialista dei Lavoratori-. Dexler tornò nell’ ombra con l’ascesa di Hitler. Nel gruppo dirigente del partito trovarono posto vari membri della Thule, che diede al movimento il proprio simbolo: la svastica.

Un grande contributo al sogno irrazionale del nazismo e della Thule venne dato da uno dei più illustri membri del partito Heinrich Himmler, che creò il suo quartier generale nel castello di Wewelburg, in Westfalia, nella Germania Settentrionale. Qui si creò un vero centro di culto esoterico, dove i riti magici e le ricerche scientifiche e filosofiche legate alle discipline segrete erano di casa. Tutto ciò fu portato avanti dai membri di quello che all’ interno del partito Nazista era considerato un ordine cavalleresco religioso: l’ Ordine Nero delle SS.

A Wewelburg vennero condotte ricerche che avrebbero dovuto dimostrare l’origine ariana dei tedeschi. Qui aveva infatti sede anche una particolarissima Accademia di studi scientifici voluta da Himmler nell'ambito dell'universo SS: si chiamava "Ahnenerbe" ed aveva lo scopo di trovare le prove scientifiche, storiche e archeologiche dell'origine ariana dei tedeschi.

Da qui partirono gruppi di esploratori, e cultori delle più disparate discipline scientifiche che vagarono in ogni parte del mondo alla ricerca di prove che avvalorassero l’ esistenza nel passato del mitico popolo degli ariani, la razza pura da cui discendevano i germani. Altre spedizioni andarono alla ricerca in Tibet e in Sud America del regno sotterraneo di Agarthi; altre ancora cercarono l’ Arca dell’ Alleanza, la Lancia di Longino e il Sacro Graal (quest’ ultima ricerca venne affidata al professor Otto Rahn).

(fonti varie)

lunedì 3 settembre 2012

Il legame fra solitudine e scrittura.

Vi è un legame, spesso anche profondo fra solitudine e scrittura. Alle volte ci si può chiedere chi leggerà quello che scriviamo e a chi potrà interessare.

E' importante quando si scrive, cercare di scrivere non solo per se stessi, ma anche rivolgendosi ad un ipotetico pubblico. Esprimendo il proprio desiderio di comunicare.

Si può in un certo qual modo provare ad assaporare l' amarezza dell' isolamento, cercando di descrivere la nostra esistenza. Questo nel caso che si scrivano storie almeno in parte autobiografiche.