Ancora più complesso è ipotizzare quale sia la probabilità che una prima forma di vita biologica possa evolversi fino a creare una specie autocosciente e desiderosa di comunicare. È possibile che nell'universo esistano molti corpi celesti ospitanti una forma di vita, ma su pochissimi questa si sia evoluta in una civiltà tecnologica. Anche da questo punto di vista sono utili le esplorazioni planetarie.
Ma se una civiltà sviluppa i mezzi adatti, avrà l'idea o il desiderio di cercare di comunicare con altri mondi?
Magari perché non ci considerano degni o hanno paura di noi.
Le civiltà evolute hanno breve durata
Un parametro dell'equazione di Drake è la durata media delle civiltà tecnologicamente evolute e in grado di comunicare con noi. Al tempo di Drake si stimò una durata di dieci anni, poiché l'unica civiltà nota, la nostra, trasmetteva onde radio nel cosmo all'incirca da questo periodo. Attualmente per lo stesso motivo si può portare questo parametro a cinquanta anni. Il problema è che il campione studiato è ovviamente poco significativo.
Una possibile causa della scomparsa di una civiltà è l'autodistruzione. Se una civiltà tende naturalmente ad annientarsi, è solo questione di tempo perché inventi i mezzi necessari. L'unico dato osservativo disponibile è che la nostra civiltà dispone da decenni dei mezzi necessari, ma per ora è sopravvissuta. Anche in questo caso è difficile dire quanto l'aggressività sia prerogativa della specie umana o sia una costante universale intrinsecamente legata all'evoluzione dell'essere intelligente. Si consideri che non è necessaria una distruzione totale della specie, ma è sufficiente una involuzione a livelli primitivi dei sopravvissuti per sottrarre la civiltà alla lista di quelle in grado di comunicare.
Un altro pericolo per un pianeta è il possibile impatto di un asteroide. Sappiamo che la terra è stata più volte bersaglio di impatti catastrofici, che hanno causato diverse estinzioni di massa (la più nota nell'opinione pubblica è quella dei dinosauri). Un evento di questo tipo sarebbe ben prevedibile da una civiltà anche più arretrata della nostra, ma difficilmente prevenibile.
Altri rischi naturali o indotti sono legati all'alterazione del clima, che può arrivare ad annientare una civiltà a causa dell'impoverimento dell' agricoltura.
Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera
venerdì 29 marzo 2013
giovedì 28 marzo 2013
Paradosso di Fermi. Possibili soluzioni.
I parametri che figurano nell'equazione di Drake sono tutt'altro che definiti e questo non permette di risolvere oggettivamente in alcun senso il paradosso. Di seguito sono elencate diverse possibili soluzioni del paradosso di Fermi, dall'estremo più pessimistico verso quello più ottimistico.
Siamo soli
Una spiegazione potrebbe semplicemente essere che la probabilità che la vita si evolva spontaneamente nell'universo e si evolva fino a produrre una civiltà evoluta sia estremamente bassa.
Molti sono gli elementi contemporaneamente necessari perché la vita come la intendiamo noi, basata sul carbonio, possa evolversi. La posizione all'interno della galassia è importante, perché una zona in rapida evoluzione stellare sarebbe ricca di radiazione nociva per la vita biologica. L'orbita che il pianeta percorre intorno alla sua stella centrale è importante.
Se troppo stretta o troppo ampia le temperature non consentirebbero la presenza costante di acqua liquida, che è da alcuni reputato un elemento imprescindibile della vita biologica. Anche l'ellitticità e l'inclinazione dell'orbita sono importanti, così come la natura stessa del sole e la presenza di lune intorno al pianeta. Gli studi sul nostro sistema solare sembrano confermare l'eccezionalità della vita sulla Terra.
Molti sono gli elementi contemporaneamente necessari perché la vita come la intendiamo noi, basata sul carbonio, possa evolversi. La posizione all'interno della galassia è importante, perché una zona in rapida evoluzione stellare sarebbe ricca di radiazione nociva per la vita biologica. L'orbita che il pianeta percorre intorno alla sua stella centrale è importante.
Se troppo stretta o troppo ampia le temperature non consentirebbero la presenza costante di acqua liquida, che è da alcuni reputato un elemento imprescindibile della vita biologica. Anche l'ellitticità e l'inclinazione dell'orbita sono importanti, così come la natura stessa del sole e la presenza di lune intorno al pianeta. Gli studi sul nostro sistema solare sembrano confermare l'eccezionalità della vita sulla Terra.
(fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
Siamo soli
Una spiegazione potrebbe semplicemente essere che la probabilità che la vita si evolva spontaneamente nell'universo e si evolva fino a produrre una civiltà evoluta sia estremamente bassa.
Molti sono gli elementi contemporaneamente necessari perché la vita come la intendiamo noi, basata sul carbonio, possa evolversi. La posizione all'interno della galassia è importante, perché una zona in rapida evoluzione stellare sarebbe ricca di radiazione nociva per la vita biologica. L'orbita che il pianeta percorre intorno alla sua stella centrale è importante.
Se troppo stretta o troppo ampia le temperature non consentirebbero la presenza costante di acqua liquida, che è da alcuni reputato un elemento imprescindibile della vita biologica. Anche l'ellitticità e l'inclinazione dell'orbita sono importanti, così come la natura stessa del sole e la presenza di lune intorno al pianeta. Gli studi sul nostro sistema solare sembrano confermare l'eccezionalità della vita sulla Terra.
Molti sono gli elementi contemporaneamente necessari perché la vita come la intendiamo noi, basata sul carbonio, possa evolversi. La posizione all'interno della galassia è importante, perché una zona in rapida evoluzione stellare sarebbe ricca di radiazione nociva per la vita biologica. L'orbita che il pianeta percorre intorno alla sua stella centrale è importante.
Se troppo stretta o troppo ampia le temperature non consentirebbero la presenza costante di acqua liquida, che è da alcuni reputato un elemento imprescindibile della vita biologica. Anche l'ellitticità e l'inclinazione dell'orbita sono importanti, così come la natura stessa del sole e la presenza di lune intorno al pianeta. Gli studi sul nostro sistema solare sembrano confermare l'eccezionalità della vita sulla Terra.
(fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
martedì 26 marzo 2013
Paradosso di Fermi. Introduzione.
Il paradosso di Fermi è un paradosso proposto dal fisico Enrico Fermi nel contesto della probabilità di contattare forme di vita intelligenti extraterrestri.
Il paradosso si riassume solitamente nella domanda "Dove sono? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?". In sostanza, la questione è se noi esseri umani siamo la sola civiltà tecnologicamente avanzata dell'Universo.
Il problema è stato posto per contrastare le stime più ottimistiche dell'equazione di Drake, che propongono un universo ricco di pianeti con civiltà avanzate, in grado di stabilire comunicazioni radio, inviare sonde o colonizzare altri mondi. Noi terrestri siamo agli inizi da questo punto di vista, ma altre civiltà potrebbero avere lanciato i loro messaggi da un tempo sufficiente perché siano già giunti a noi.
La situazione paradossale è dovuta al contrasto tra l'opinione diffusa che noi non siamo soli nell'universo e il fatto che i dati osservativi contrastino con questa affermazione. Ne deriva che la nostra osservazione o comprensione dei dati deve essere errata o incompleta.
(Fonte : Wikipedia, l' enciclopedia libera)
Il paradosso si riassume solitamente nella domanda "Dove sono? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?". In sostanza, la questione è se noi esseri umani siamo la sola civiltà tecnologicamente avanzata dell'Universo.
Il problema è stato posto per contrastare le stime più ottimistiche dell'equazione di Drake, che propongono un universo ricco di pianeti con civiltà avanzate, in grado di stabilire comunicazioni radio, inviare sonde o colonizzare altri mondi. Noi terrestri siamo agli inizi da questo punto di vista, ma altre civiltà potrebbero avere lanciato i loro messaggi da un tempo sufficiente perché siano già giunti a noi.
La situazione paradossale è dovuta al contrasto tra l'opinione diffusa che noi non siamo soli nell'universo e il fatto che i dati osservativi contrastino con questa affermazione. Ne deriva che la nostra osservazione o comprensione dei dati deve essere errata o incompleta.
(Fonte : Wikipedia, l' enciclopedia libera)
lunedì 25 marzo 2013
Vita non-chimica e fisica esotica. Che vuol dire?
Nel reame della fantascienza sono state occasionalmente proposte forme di vita che, benché spesso altamente speculative e non supportate da un rigoroso esame teorico, sono cionondimeno interessanti e in alcuni casi in qualche modo plausibili.
In Dragon's Egg e Starquake, Robert Forward propone la vita sulla superficie di una stella di neutroni utilizzando la "chimica nucleare" sulla crosta di materia degenerata. Siccome questa vita utilizza l'Interazione nucleare forte invece dell'interazione elettromagnetica, viene supposta come funzionante in modo milioni di volte più veloce della vita terrestre.
Sundiver, di David Brin, è un esempio di fantascienza che propone una forma di vita che esiste nell'atmosfera di plasma di una stella, usando complessi campi magnetici auto-sostentanti. Simili tipi di vita plasmoide sono stati talvolta proposti come esistenti in altri luoghi, come la ionosfera planetaria o lo spazio interstellare, ma solitamente solo da teorici marginali (si veda fulmine globulare per un'ulteriore dissertazione). Gregory Benford, nel suo racconto Eater, ha fatto esistere una forma di vita basata sul plasma in un disco di accrescimento di un buco nero primordiale.
Stephen Baxter ha forse immaginato alcune delle più insolite forme di vita esotica nella sua serie Xeelee, comprese forme di vita basate sui fotini supersimmetrici che si radunano dei pozzi gravitazionali delle stelle, e i Qax, che prosperano in qualsiasi forma di celle convettive.
(Fonte: Wikipedia, L’enciclopedia libera)
In Dragon's Egg e Starquake, Robert Forward propone la vita sulla superficie di una stella di neutroni utilizzando la "chimica nucleare" sulla crosta di materia degenerata. Siccome questa vita utilizza l'Interazione nucleare forte invece dell'interazione elettromagnetica, viene supposta come funzionante in modo milioni di volte più veloce della vita terrestre.
Sundiver, di David Brin, è un esempio di fantascienza che propone una forma di vita che esiste nell'atmosfera di plasma di una stella, usando complessi campi magnetici auto-sostentanti. Simili tipi di vita plasmoide sono stati talvolta proposti come esistenti in altri luoghi, come la ionosfera planetaria o lo spazio interstellare, ma solitamente solo da teorici marginali (si veda fulmine globulare per un'ulteriore dissertazione). Gregory Benford, nel suo racconto Eater, ha fatto esistere una forma di vita basata sul plasma in un disco di accrescimento di un buco nero primordiale.
Stephen Baxter ha forse immaginato alcune delle più insolite forme di vita esotica nella sua serie Xeelee, comprese forme di vita basate sui fotini supersimmetrici che si radunano dei pozzi gravitazionali delle stelle, e i Qax, che prosperano in qualsiasi forma di celle convettive.
(Fonte: Wikipedia, L’enciclopedia libera)
giovedì 21 marzo 2013
Vita artificiale. Che significa?
Un altro approccio alla biochimica alternativa è l'idea che le basi dell'evoluzione non abbiano bisogno di essere naturali ma possano invece essere create deliberatamente da un progettista intelligente, dando luogo ad una più ampia gamma di possibilità.
Ad esempio, è in linea di principio possibile costruire un robot o un sistema di robot capaci di auto-replicarsi partendo da minerali grezzi e fonti naturali di energia, senza alcuna direttiva o aiuto esterno. Un tale sistema di macchine potrebbe essere considerato vivo, in quanto capace di evolvere attraverso mutazioni nei percorsi progettuali ereditati, ma non è in alcun modo necessario che sia costituito da composti a base di carbonio. La proposta più dettagliata finora avanzata per la vita meccanica prevedeva fabbriche lunari auto-replicanti, che erano composte principalmente di metalli raffinati e basalto fuso, poiché la Luna è estremamente povera di carbonio.
Collegato alla vita di macchine macroscopiche è il concetto di nanotecnologie auto-replicanti, talvolta indicate come "grey goo" quando operano senza limitazioni programmate. Le nanotecnologie, come le macchine di dimensioni maggiori, potrebbero potenzialmente essere fatte da materiali non contenenti carbonio (compreso qualsiasi elemento menzionato in precedenza). Sia i diamantoidi che i nanotubi di carbonio sono comunemente proposti come materiali impiegabili nelle nanomacchine, ed entrambi sono forme del carbonio e quindi non possono servire idealmente come controesempio allo sciovinismo del carbonio. Ma nessuna di queste forme del carbonio viene usata dalle forme di vita che attualmente conosciamo, ed inoltre viene spesso proposto che strumenti nanotecnologici basati sul carbonio opererebbero senza l'ambiente acquatico richiesto dalle forme di vita a noi note, quindi queste potrebbero essere considerate una "base alternativa" per la vita. Qualsiasi altra delle basi menzionate in precedenza potrebbe servire come fondamento per una forma di vita artificiale.
Questi esseri, benché non potrebbero evolversi senza l'aiuto di esseri basati sul carbonio (o altro), essendo "irriducibilmente complessi" potrebbero potenzialmente sconfiggere nella competizione o distruggere i loro creatori, se progettati in maniera sufficientemente robusta. Essi diventerebbero gli eredi del mondo in cui si sono evoluti i loro creatori, ed essere indistingubili, per la maggior parte degli osservatori esterni, dagli esseri nativi. Questa è la forma di creazionismo del progetto intelligente — la proposta secondo cui un creatore intelligente ha progettato gli esseri umani e ci ha posto qui di sua volontà.
Dal punto di vista scientifico, la rilevanza di questa possibilità è che un'alta intelligenza in una specie di transizione può essere il mezzo con cui una base per la vita altrimenti impraticabile può avere inizio, dopo di che può continuare ad evolversi con mezzi più naturali. Dal punto di vista etico, questo potrebbe essere un argomento a favore dello sciovinismo del carbonio, o almeno per insegnarlo a qualsiasi forma di vita artificiale che gli esseri umani possano creare.
(Fonte: Wikipedia, L'enciclopedia libera)
Ad esempio, è in linea di principio possibile costruire un robot o un sistema di robot capaci di auto-replicarsi partendo da minerali grezzi e fonti naturali di energia, senza alcuna direttiva o aiuto esterno. Un tale sistema di macchine potrebbe essere considerato vivo, in quanto capace di evolvere attraverso mutazioni nei percorsi progettuali ereditati, ma non è in alcun modo necessario che sia costituito da composti a base di carbonio. La proposta più dettagliata finora avanzata per la vita meccanica prevedeva fabbriche lunari auto-replicanti, che erano composte principalmente di metalli raffinati e basalto fuso, poiché la Luna è estremamente povera di carbonio.
Collegato alla vita di macchine macroscopiche è il concetto di nanotecnologie auto-replicanti, talvolta indicate come "grey goo" quando operano senza limitazioni programmate. Le nanotecnologie, come le macchine di dimensioni maggiori, potrebbero potenzialmente essere fatte da materiali non contenenti carbonio (compreso qualsiasi elemento menzionato in precedenza). Sia i diamantoidi che i nanotubi di carbonio sono comunemente proposti come materiali impiegabili nelle nanomacchine, ed entrambi sono forme del carbonio e quindi non possono servire idealmente come controesempio allo sciovinismo del carbonio. Ma nessuna di queste forme del carbonio viene usata dalle forme di vita che attualmente conosciamo, ed inoltre viene spesso proposto che strumenti nanotecnologici basati sul carbonio opererebbero senza l'ambiente acquatico richiesto dalle forme di vita a noi note, quindi queste potrebbero essere considerate una "base alternativa" per la vita. Qualsiasi altra delle basi menzionate in precedenza potrebbe servire come fondamento per una forma di vita artificiale.
Questi esseri, benché non potrebbero evolversi senza l'aiuto di esseri basati sul carbonio (o altro), essendo "irriducibilmente complessi" potrebbero potenzialmente sconfiggere nella competizione o distruggere i loro creatori, se progettati in maniera sufficientemente robusta. Essi diventerebbero gli eredi del mondo in cui si sono evoluti i loro creatori, ed essere indistingubili, per la maggior parte degli osservatori esterni, dagli esseri nativi. Questa è la forma di creazionismo del progetto intelligente — la proposta secondo cui un creatore intelligente ha progettato gli esseri umani e ci ha posto qui di sua volontà.
Dal punto di vista scientifico, la rilevanza di questa possibilità è che un'alta intelligenza in una specie di transizione può essere il mezzo con cui una base per la vita altrimenti impraticabile può avere inizio, dopo di che può continuare ad evolversi con mezzi più naturali. Dal punto di vista etico, questo potrebbe essere un argomento a favore dello sciovinismo del carbonio, o almeno per insegnarlo a qualsiasi forma di vita artificiale che gli esseri umani possano creare.
(Fonte: Wikipedia, L'enciclopedia libera)
mercoledì 20 marzo 2013
Solventi diversi dall'acqua
In aggiunta ai composti di carbonio, tutte le forme di vita terrestri attualmente conosciute richiedono anche l'acqua come solvente. Anche se non fa strettamente parte dello "sciovinismo del carbonio", poiché l'acqua non lo contiene, viene talvolta dato per assunto che l'acqua sia l'unica sostanza chimica adatta a svolgere questo compito e quindi vi si applicano argomentazioni simili. Alcune delle proprietà dell'acqua che sono importanti per i processi vitali sono l'ampio arco di temperature nelle quali esiste allo stato liquido, un'alta capacità calorica utile per la regolazione della temperatura, un grande calore di vaporizzazione, e la capacità di sciogliere un'ampia gamma di composti. Ci sono altre sostanze con proprietà simili che sono talvolta state proposte come alternative.
L'ammoniaca è forse la più comunemente proposta tra le alternative. Nella saga di Rocheworld di Forward, viene proposta una biochimica simile a quella terrestre che usa una miscela di acqua e ammoniaca come solvente. L'ammoniaca e le miscele acqua-ammoniaca rimangono liquide a temperature molto inferiori al punto di congelamento dell'acqua pura, quindi molte biochimiche potrebbero essere adatte a pianeti e lune che orbitano al di fuori della "zona di abitabilità" basata sull'acqua. Altri composti talvolta proposti sono metanolo, solfuro d'idrogeno e cloruro d'idrogeno.
Gli ultimi due soffrono di un'abbondanza cosmica relativamente bassa di zolfo e cloro, che tendono a legarsi in minerali solidi. Una miscela di idrocarburi, come i mari di metano/etano che potrebero essere presenti sulla superficie di Titano, potrebbero agire come solventi in un ampio arco di temperature, ma mancherebbero di polarità. Il romanzo Camelot 30K di Robert L. Forward, descrive un ipotetico ecosistema esistente sulla superficie degli oggetti della Cintura di Kuiper, che si basa sulla chimica del fluorocarbonio, dove l'ossigeno difluoride sostituisce l'acqua come principale solvente.
Gli organismi in questa ecologia si tengono caldi secernendo una pallina di uranio-235 al loro interno e quindi moderando la sua fissione nucleare usando un carapace ricco di boro che li riveste. Gli oggetti della Cintura di Kuiper sono noti per essere ricchi di composti organici come i tholin, quindi l'esistenza di alcune forme di vita sulla loro superficie non è completamente implausibile - anche se certo senza arrivare a sviluppare reattori nucleari naturali interni come quelli ipotizzati da Forward. Il fluoro ha anch'esso una scarsa abbondanza cosmica, quindi il suo uso è parimenti probabile. In Heart Of The Comet di Gregory Benford, viene presentata una cometa con un convenzionale sistema basato su carbonio e acqua che si attiva vicino al perielio quando il Sole lo riscalda.
(Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera)
L'ammoniaca è forse la più comunemente proposta tra le alternative. Nella saga di Rocheworld di Forward, viene proposta una biochimica simile a quella terrestre che usa una miscela di acqua e ammoniaca come solvente. L'ammoniaca e le miscele acqua-ammoniaca rimangono liquide a temperature molto inferiori al punto di congelamento dell'acqua pura, quindi molte biochimiche potrebbero essere adatte a pianeti e lune che orbitano al di fuori della "zona di abitabilità" basata sull'acqua. Altri composti talvolta proposti sono metanolo, solfuro d'idrogeno e cloruro d'idrogeno.
Gli ultimi due soffrono di un'abbondanza cosmica relativamente bassa di zolfo e cloro, che tendono a legarsi in minerali solidi. Una miscela di idrocarburi, come i mari di metano/etano che potrebero essere presenti sulla superficie di Titano, potrebbero agire come solventi in un ampio arco di temperature, ma mancherebbero di polarità. Il romanzo Camelot 30K di Robert L. Forward, descrive un ipotetico ecosistema esistente sulla superficie degli oggetti della Cintura di Kuiper, che si basa sulla chimica del fluorocarbonio, dove l'ossigeno difluoride sostituisce l'acqua come principale solvente.
Gli organismi in questa ecologia si tengono caldi secernendo una pallina di uranio-235 al loro interno e quindi moderando la sua fissione nucleare usando un carapace ricco di boro che li riveste. Gli oggetti della Cintura di Kuiper sono noti per essere ricchi di composti organici come i tholin, quindi l'esistenza di alcune forme di vita sulla loro superficie non è completamente implausibile - anche se certo senza arrivare a sviluppare reattori nucleari naturali interni come quelli ipotizzati da Forward. Il fluoro ha anch'esso una scarsa abbondanza cosmica, quindi il suo uso è parimenti probabile. In Heart Of The Comet di Gregory Benford, viene presentata una cometa con un convenzionale sistema basato su carbonio e acqua che si attiva vicino al perielio quando il Sole lo riscalda.
(Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera)
martedì 19 marzo 2013
Elementi biochimici esotici
Il cloro viene talvolta proposto come alternativa biologica all'ossigeno, sia nella biologia a base di carbonio, sia in biologie ipotetiche non basate sul carbonio. Comunque, il cloro è molto meno abbondante dell'ossigeno nell'universo, ed è quindi improbabile che si possa formare un pianeta con una concentrazione sufficientemente alta di cloro sulla sua superficie, tale da formare le basi di una biochimica. Il cloro sarebbe invece probabilmente legato in forma di sali e altri composti inerti.
Lo zolfo è anch'esso in grado di formare lunghe catene molecolari, ma soffre degli stessi problemi di alta reattività del fosforo e dei silani.
La nuvola nera (The Black Cloud), il classico racconto di Fred Hoyle, presenta una forma di vita consistente di una vasta nuvola di polvere interstellare, le singole particelle della quale interagiscono tramite segnalazioni elettromagnetiche analoghe all'interazione delle singole cellule di una forma di vita multicellulare terrestre. Ad un livello in qualche modo meno fantascientifico, la vita nella polvere interstellare è stata proposta come parte dell'ipotesi sulla panspermia. Le basse temperature e densità delle nubi interstellari sembrano implicare che i processi vitali opererebbero più lentamente lì che sulla Terra.
(Fonte: Wikipedia, L' enciclopedia libera)
Lo zolfo è anch'esso in grado di formare lunghe catene molecolari, ma soffre degli stessi problemi di alta reattività del fosforo e dei silani.
La nuvola nera (The Black Cloud), il classico racconto di Fred Hoyle, presenta una forma di vita consistente di una vasta nuvola di polvere interstellare, le singole particelle della quale interagiscono tramite segnalazioni elettromagnetiche analoghe all'interazione delle singole cellule di una forma di vita multicellulare terrestre. Ad un livello in qualche modo meno fantascientifico, la vita nella polvere interstellare è stata proposta come parte dell'ipotesi sulla panspermia. Le basse temperature e densità delle nubi interstellari sembrano implicare che i processi vitali opererebbero più lentamente lì che sulla Terra.
(Fonte: Wikipedia, L' enciclopedia libera)
domenica 17 marzo 2013
La biochimica dell' azoto e del fosforo
Azoto e fosforo offrono anch'essi possibilità come basi per molecole biochimiche. Il fosforo può, come il carbonio, formare da solo lunghe catene molecolari, e quindi potrebbe essere potenzialmente adatto a formare complesse macromolecole, ma il fosforo è abbastanza reattivo. In combinazione con l'azoto, comunque, può formare legami fosforo-azoto (P-N) più stabili; composti che contengono questi legami possono formare un ampia gamma di molecole, compresi degli anelli.
L'atmosfera terrestre è composta all'incirca per l'80% da azoto, ma questo non sarebbe probabilmente di grande utilità per una forma di vita basata sui legami P-N, in quanto l'azoto molecolare (N2) è molto inerte e dispendioso energeticamente per il suo fissaggio (alcune piante terrestri come i legumi possono fissare l'azoto usando batteri simbiotici anaerobici contenuti nei noduli delle loro radici). Un'atmosfera di diossido d'azoto (NO2) o di ammoniaca (NH3) sarebbe più utile (l'azoto forma diversi ossidi con l'ossigeno (NO, N2O, N2O4), i quali sarebbero tutti presenti in un'atmosfera ricca di diossido d'azoto).
In un'atmosfera di diossido d'azoto, analoghi delle piante basati sull'azoto-fosforo potrebbero assorbire diossido d'azoto dall'atmosfera e fosforo dal terreno. Il diossido d'azoto verrebbe ridotto, con la produzione nel processo di analoghi P-N degli zuccheri, e il rilascio di ossigeno di scarto nell'atmosfera. Gli analoghi P-N degli animali consumerebbero le piante e userebbero l'ossigeno atmosferico per metabolizzare gli analoghi P-N degli zuccheri, espirando diossido d'azoto e depositando fosforo (o materiali ricchi di fosforo) come rifiuti solidi.
In un'atmosfera di ammoniaca, le piante P-N assorbirebbero ammoniaca dall'atmosfera e fosforo dal terreno, ossidando quindi l'ammoniaca per produrre zuccheri P-N e rilasciare idrogeno di scarto. Gli animali P-N diverrebbero i riduttori, inspirando idrogeno e convertendo gli zuccheri P-N in ammoniaca e fosforo. Questo è il percorso inverso di ossidazione e riduzione rispetto al mondo col diossido d'azoto, ed anche alla ben nota biochimica della Terra; sarebbe analogo ad una fornitura di carbonio dell'atmosfera terrestre in forma di metano invece che di diossido di carbonio. Il dibattito su questa ipotesi continua, in quanto diversi aspetti di un ciclo biologico P-N sarebbero energeticamente deficitari.
Inoltre, azoto e fosforo non sono probabilmente disponibili nell'universo nei rapporti e quantità richiesti. Il carbonio, essendo creato di preferenza durante la fusione nucleare, è più abbondante e più probabile che si ritrovi in un dato luogo.
(Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
L'atmosfera terrestre è composta all'incirca per l'80% da azoto, ma questo non sarebbe probabilmente di grande utilità per una forma di vita basata sui legami P-N, in quanto l'azoto molecolare (N2) è molto inerte e dispendioso energeticamente per il suo fissaggio (alcune piante terrestri come i legumi possono fissare l'azoto usando batteri simbiotici anaerobici contenuti nei noduli delle loro radici). Un'atmosfera di diossido d'azoto (NO2) o di ammoniaca (NH3) sarebbe più utile (l'azoto forma diversi ossidi con l'ossigeno (NO, N2O, N2O4), i quali sarebbero tutti presenti in un'atmosfera ricca di diossido d'azoto).
In un'atmosfera di diossido d'azoto, analoghi delle piante basati sull'azoto-fosforo potrebbero assorbire diossido d'azoto dall'atmosfera e fosforo dal terreno. Il diossido d'azoto verrebbe ridotto, con la produzione nel processo di analoghi P-N degli zuccheri, e il rilascio di ossigeno di scarto nell'atmosfera. Gli analoghi P-N degli animali consumerebbero le piante e userebbero l'ossigeno atmosferico per metabolizzare gli analoghi P-N degli zuccheri, espirando diossido d'azoto e depositando fosforo (o materiali ricchi di fosforo) come rifiuti solidi.
In un'atmosfera di ammoniaca, le piante P-N assorbirebbero ammoniaca dall'atmosfera e fosforo dal terreno, ossidando quindi l'ammoniaca per produrre zuccheri P-N e rilasciare idrogeno di scarto. Gli animali P-N diverrebbero i riduttori, inspirando idrogeno e convertendo gli zuccheri P-N in ammoniaca e fosforo. Questo è il percorso inverso di ossidazione e riduzione rispetto al mondo col diossido d'azoto, ed anche alla ben nota biochimica della Terra; sarebbe analogo ad una fornitura di carbonio dell'atmosfera terrestre in forma di metano invece che di diossido di carbonio. Il dibattito su questa ipotesi continua, in quanto diversi aspetti di un ciclo biologico P-N sarebbero energeticamente deficitari.
Inoltre, azoto e fosforo non sono probabilmente disponibili nell'universo nei rapporti e quantità richiesti. Il carbonio, essendo creato di preferenza durante la fusione nucleare, è più abbondante e più probabile che si ritrovi in un dato luogo.
(Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
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giovedì 14 marzo 2013
Sciovinismo del carbonio. Che significa?
In xenobiologia lo sciovinismo del carbonio è il punto di vista secondo il quale il carbonio è necessariamente la base di tutta la vita sugli altri pianeti, in quanto le sue proprietà chimiche e termodinamiche lo rendono di gran lunga superiore a tutti gli altri elementi. Ci sono, comunque, diverse altre basi possibili per la vita, con diversi gradi di plausibilità.
Biochimica del silicio
L'altra base proposta più comunemente è il silicio, in quanto questo elemento ha molte proprietà chimiche simili a quelle del carbonio. Il silicio ha comunque alcuni svantaggi come analogo del carbonio. Poiché gli atomi di silicio sono molto più grandi, hanno difficoltà a formare legami doppi o tripli. I silani (composti idrogeno-silicio analoghi agli alcani o idrocarburi saturi) sono altamente reattivi all'acqua, e le lunghe catene di silani si decompongono spontaneamente. Le molecole che incorporano legami Si-O-Si (note collettivamente come siliconi) invece che legami Si-Si sono molto più stabili; la comune sabbia ne è un esempio. Comunque, il diossido di silicio (l'analogo del diossido di carbonio) è un solido non-solubile nell'arco di temperature in cui l'acqua è allo stato liquido, rendendo difficile che il silicio venga introdotto in sistemi biochimici a base d'acqua, anche se da questo fosse possibile costruire la gamma necessaria di molecole biochimiche. In generale, lunghe catene complesse di molecole basate sul silicio sono più instabili delle loro controparti col carbonio.
Infine, delle varie molecole identificate nello spazio interstellare fino al 1998, 84 sono basate sul carbonio e 8 sul silicio. Inoltre degli 8 composti a base di silicio, quattro comprendono anche il carbonio. Ciò suggerisce che esista una più grande varietà di composti complessi di carbonio nel cosmo, riducendo le fondamenta su cui costruire delle biologie a base di silicio. L'abbondanza cosmica del carbonio rispetto al silicio è di 3,5 a 1.
È possibile che composti al silicio possano essere biologicamente utili in certe condizioni ambientali esotiche, o in congiunzione col carbonio o in un ruolo meno direttamente analogo ad esso. Un semplice esempio del mondo reale è la struttura scheletrica delle diatomee.
(fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
Biochimica del silicio
L'altra base proposta più comunemente è il silicio, in quanto questo elemento ha molte proprietà chimiche simili a quelle del carbonio. Il silicio ha comunque alcuni svantaggi come analogo del carbonio. Poiché gli atomi di silicio sono molto più grandi, hanno difficoltà a formare legami doppi o tripli. I silani (composti idrogeno-silicio analoghi agli alcani o idrocarburi saturi) sono altamente reattivi all'acqua, e le lunghe catene di silani si decompongono spontaneamente. Le molecole che incorporano legami Si-O-Si (note collettivamente come siliconi) invece che legami Si-Si sono molto più stabili; la comune sabbia ne è un esempio. Comunque, il diossido di silicio (l'analogo del diossido di carbonio) è un solido non-solubile nell'arco di temperature in cui l'acqua è allo stato liquido, rendendo difficile che il silicio venga introdotto in sistemi biochimici a base d'acqua, anche se da questo fosse possibile costruire la gamma necessaria di molecole biochimiche. In generale, lunghe catene complesse di molecole basate sul silicio sono più instabili delle loro controparti col carbonio.
Infine, delle varie molecole identificate nello spazio interstellare fino al 1998, 84 sono basate sul carbonio e 8 sul silicio. Inoltre degli 8 composti a base di silicio, quattro comprendono anche il carbonio. Ciò suggerisce che esista una più grande varietà di composti complessi di carbonio nel cosmo, riducendo le fondamenta su cui costruire delle biologie a base di silicio. L'abbondanza cosmica del carbonio rispetto al silicio è di 3,5 a 1.
È possibile che composti al silicio possano essere biologicamente utili in certe condizioni ambientali esotiche, o in congiunzione col carbonio o in un ruolo meno direttamente analogo ad esso. Un semplice esempio del mondo reale è la struttura scheletrica delle diatomee.
(fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
martedì 12 marzo 2013
Chi era Carl Sagan?
Carl Sagan (New York, 9 novembre 1934 – Seattle, 20 dicembre 1996) è stato un astrofisico e scrittore statunitense.
È stato uno dei maggiori astrofisici del XX secolo, oltre ad essere stato un grande divulgatore e uno scrittore di fantascienza. È stato il fondatore del Progetto SETI per la ricerca delle intelligenze extraterrestri attraverso l'uso dei radiotelescopi.
Cenni biografici
Carl Sagan nasce il 9 novembre del 1934 a New York, nel quartiere di Brooklyn, da una famiglia ebrea. Laureato in fisica, si specializza in astrofisica presso l'Università di Chicago, dove consegue il Ph.D nel 1960. Durante i suoi studi, spese diverso tempo lavorando nel laboratorio del genetista H. J. Muller. È stato professore e direttore del Laboratorio per gli Studi Planetari presso la Cornell University.
Sagan era uno studioso profondamente appassionato dei misteri di Marte: il suo grande sogno era lo sbarco dell'uomo sul pianeta rosso, avvenimento del quale era certo che presto si sarebbe avverato. Una delle basi del rover marziano operante su Marte, Spirit è stata battezzata Carl Sagan Memorial Station proprio in suo onore.
Pioniere dell'esobiologia, consulente della NASA per le più importanti missioni spaziali planetarie americane e ideatore del progetto SETI. Fu lui assieme a Frank Drake a far apporre la famosa targa sulla Pioneer 10 che reca i "saluti" del genere umano a eventuali intelligenze aliene. Brillante scrittore e conferenziere scientifico, vinse nel 1978 il Premio Pulitzer.
Muore il 20 dicembre del 1996 dopo una dura lotta contro il cancro.
L'attività letteraria
Sagan era dotato di un grande talento per la divulgazione, che utilizzava al servizio della scienza e dei progetti da lui sostenuti.
Autore del celebre romanzo Contact, in cui si immagina che venga ricevuto un messaggio alieno proveniente dalla stella Vega, e che questo induca un progetto internazionale per costruire il sistema di trasporto descritto nel messaggio. Dal libro è stato tratto l' omonimo film con Jodie Foster. Sagan è inoltre noto per la serie televisiva Cosmos (1980).
Un'altra interessante opera letteraria di Carl Sagan è il saggio "Il Mondo infestato dai demoni - La scienza e il nuovo oscurantismo".
(Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
È stato uno dei maggiori astrofisici del XX secolo, oltre ad essere stato un grande divulgatore e uno scrittore di fantascienza. È stato il fondatore del Progetto SETI per la ricerca delle intelligenze extraterrestri attraverso l'uso dei radiotelescopi.
Cenni biografici
Carl Sagan nasce il 9 novembre del 1934 a New York, nel quartiere di Brooklyn, da una famiglia ebrea. Laureato in fisica, si specializza in astrofisica presso l'Università di Chicago, dove consegue il Ph.D nel 1960. Durante i suoi studi, spese diverso tempo lavorando nel laboratorio del genetista H. J. Muller. È stato professore e direttore del Laboratorio per gli Studi Planetari presso la Cornell University.
Sagan era uno studioso profondamente appassionato dei misteri di Marte: il suo grande sogno era lo sbarco dell'uomo sul pianeta rosso, avvenimento del quale era certo che presto si sarebbe avverato. Una delle basi del rover marziano operante su Marte, Spirit è stata battezzata Carl Sagan Memorial Station proprio in suo onore.
Pioniere dell'esobiologia, consulente della NASA per le più importanti missioni spaziali planetarie americane e ideatore del progetto SETI. Fu lui assieme a Frank Drake a far apporre la famosa targa sulla Pioneer 10 che reca i "saluti" del genere umano a eventuali intelligenze aliene. Brillante scrittore e conferenziere scientifico, vinse nel 1978 il Premio Pulitzer.
Muore il 20 dicembre del 1996 dopo una dura lotta contro il cancro.
L'attività letteraria
Sagan era dotato di un grande talento per la divulgazione, che utilizzava al servizio della scienza e dei progetti da lui sostenuti.
Autore del celebre romanzo Contact, in cui si immagina che venga ricevuto un messaggio alieno proveniente dalla stella Vega, e che questo induca un progetto internazionale per costruire il sistema di trasporto descritto nel messaggio. Dal libro è stato tratto l' omonimo film con Jodie Foster. Sagan è inoltre noto per la serie televisiva Cosmos (1980).
Un'altra interessante opera letteraria di Carl Sagan è il saggio "Il Mondo infestato dai demoni - La scienza e il nuovo oscurantismo".
(Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
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Progetto SETI
giovedì 7 marzo 2013
Spiegazione del messaggio di Arecibo
Numeri
Leggendo da sinistra a destra, i numeri da 1 a 10 appaiono in formato binario. Essendo la colonna composta da soli tre elementi, i numeri 8, 9 e 10 sono rappresentati su due colonne.
Gli elementi più in basso (presenti nella quarta riga del messaggio) indicano l'inizio del numero.
0 0 0 1 1 1 1 00 00 00
0 1 1 0 0 1 1 00 00 10
1 0 1 0 1 0 1 01 11 01
X X X X X X X X X X <- indicatori di inizio dei numeri
Elementi DNA
I numeri 1, 6, 7, 8 e 15 (questa volta rappresentati in colonne da quattro cifre più una come indicatore di inizio numero) rappresentano rispettivamente l'idrogeno (H), il carbonio (C), l'azoto (N), l'ossigeno (O) e il fosforo (P), ovvero gli elementi costitutivi del DNA.
Nucleotidi
Questa parte del messaggio descrive le molecole che compongono il DNA specificandone il numero degli elementi seguendo l'ordine presentato nella parte precedente (il primo numero indica il numero di elementi nella prima posizione, ossia l'idrogeno, il secondo numero indica in numero di atomi di carbonio e così via...).
Desossiribosio (C5OH7), Adenina (C5H4N5), Timina (C5H5N2O5), Desossiribosio (C5OH7).
Fosfato (PO4), Fosfato (PO4 )
Desossiribosio (C5OH7), Timina (C5H5N3O), Guanina (C5H4N5O), Desossiribosio (C5OH7)
Fosfato (PO4), Fosfato (PO4)
Doppia elica
In questa parte del messaggio viene rappresentata visivamente la struttura a doppia elica del DNA, mentre la barra centrale indica il numero di nucleotidi (il numero rappresentato è 4,2 miliardi, anche se le coppie di basi nel genoma umano sono stimate essere 3,2 miliardi).
Umanità
L'elemento centrale rappresenta un uomo, mentre il numero 14 (scritto orizzontalmente a sinistra) moltiplicato per la lunghezza d'onda del messaggio (126 mm) dà 1.764 mm, l'altezza media di un essere umano. L'elemento a destra è il numero 4.292.853.750 codificato in 32 bit (0xFFDFBFF6 in esadecimale) e rappresenta in numero della popolazione mondiale nel 1974.
Sistema solare
In questa parte viene rappresentato il sistema solare, mostrando da sinistra a destra il Sole, Mercurio, Venere, la Terra (mostrata traslata in alto per indicare da quale pianeta è stato mandato il messaggio), Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.
Oltre alla posizione, il disegno fornisce un'indicazione non in scala delle dimensioni dei pianeti.
Telescopio
Quest'ultima parte rappresenta il radiotelescopio di Arecibo. Il numero 2.430 sottostante invece (rappresentato orizzontalmente, l'indice di inizio numero è il bit in basso a destra del gruppo centrale) moltiplicato per la lunghezza d'onda rappresenta il diametro del radiotelescopio, ossia 304,18 m.
(Fonte: wikipedia, l' enciclopedia libera)
lunedì 4 marzo 2013
Il messaggio di Arecibo. Introduzione.
Il messaggio di Arecibo è un messaggio radio trasmesso nello spazio alla cerimonia di inaugurazione del radiotelescopio di Arecibo il 16 novembre 1974. È stato indirizzato verso l'ammasso globulare di Ercole M13, a 25.000 anni luce di distanza.
Il messaggio è composto da 1679 cifre binarie, numero appositamente scelto in quanto prodotto di due numeri primi (23 e 73). In questo modo, presupponendo che chiunque lo riceva decida di ordinarlo in un quadrilatero, potrà farlo soltanto ordinandolo in 23 righe e 73 colonne o 73 righe e 23 colonne. L'informazione così sistemata nella prima disposizione (23 righe, 73 colonne) produce un disegno senza senso, ma nel secondo modo (73 righe, 23 colonne) forma un'immagine nella quale si possono riconoscere delle informazioni (crittogramma di Drake).
Leggendo da sinistra a destra e dall'alto al basso, mostra le seguenti informazioni:
i numeri da uno (1) a dieci (10); i numeri atomici degli elementi idrogeno, carbonio, azoto, ossigeno e fosforo; la formula degli zuccheri e basi dei nucleotidi dell'acido desossiribonucleico (DNA); il numero dei nucleotidi nel DNA; una rappresentazione grafica della doppia elica del DNA; una rappresentazione grafica di un uomo e le dimensioni (altezza fisica) di un uomo medio; la popolazione della Terra; una rappresentazione grafica del sistema solare; una rappresentazione grafica del radiotelescopio di Arecibo e le dimensioni dell'antenna trasmittente. Siccome il messaggio impiegherà 25.000 anni per raggiungere la sua destinazione (oltre a ulteriori 25.000 anni per una eventuale risposta) il messaggio di Arecibo è più una dimostrazione delle conquiste tecnologiche raggiunte dal genere umano che un reale tentativo di tenere una conversazione con una razza aliena.
Il messaggio è stato ideato dal Dr. Frank Drake (all'epoca docente alla Cornell University e creatore della famosa equazione di Drake) con l'aiuto tra gli altri di Carl Sagan. L'efficacia di questo messaggio è stata molto dibattuta.
(Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
Il messaggio è composto da 1679 cifre binarie, numero appositamente scelto in quanto prodotto di due numeri primi (23 e 73). In questo modo, presupponendo che chiunque lo riceva decida di ordinarlo in un quadrilatero, potrà farlo soltanto ordinandolo in 23 righe e 73 colonne o 73 righe e 23 colonne. L'informazione così sistemata nella prima disposizione (23 righe, 73 colonne) produce un disegno senza senso, ma nel secondo modo (73 righe, 23 colonne) forma un'immagine nella quale si possono riconoscere delle informazioni (crittogramma di Drake).
Leggendo da sinistra a destra e dall'alto al basso, mostra le seguenti informazioni:
i numeri da uno (1) a dieci (10); i numeri atomici degli elementi idrogeno, carbonio, azoto, ossigeno e fosforo; la formula degli zuccheri e basi dei nucleotidi dell'acido desossiribonucleico (DNA); il numero dei nucleotidi nel DNA; una rappresentazione grafica della doppia elica del DNA; una rappresentazione grafica di un uomo e le dimensioni (altezza fisica) di un uomo medio; la popolazione della Terra; una rappresentazione grafica del sistema solare; una rappresentazione grafica del radiotelescopio di Arecibo e le dimensioni dell'antenna trasmittente. Siccome il messaggio impiegherà 25.000 anni per raggiungere la sua destinazione (oltre a ulteriori 25.000 anni per una eventuale risposta) il messaggio di Arecibo è più una dimostrazione delle conquiste tecnologiche raggiunte dal genere umano che un reale tentativo di tenere una conversazione con una razza aliena.
Il messaggio è stato ideato dal Dr. Frank Drake (all'epoca docente alla Cornell University e creatore della famosa equazione di Drake) con l'aiuto tra gli altri di Carl Sagan. L'efficacia di questo messaggio è stata molto dibattuta.
(Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)
venerdì 1 marzo 2013
Che cos'è l' esobiologia?
Esobiologia
L'esobiologia (o xenobiologia, astrobiologia) è il termine per un campo speculativo della biologia che considera la possibilità della vita extraterrestre e la sua possibile natura. Necessariamente include anche il concetto di vita artificiale, poiché qualunque forma di vita che potrebbe evolvere naturalmente in modo concepibile, potrebbe essere creata altrove in laboratorio usando una tecnologia del futuro. Potrebbe essere difficile dire se veramente una forma di vita sia venuta dallo spazio, o se sia stata progettata molto vicino a casa. Il termine fu coniato negli anni cinquanta dello scorso secolo dal biologo statunitense Joshua Lederberg in preparazione allo sbarco dell'uomo sulla Luna. Eventuali batteri extraterrestri presenti sul nostro satellite avrebbero potuto contaminare la Terra al ritorno degli astronauti. L'ipotesi fu in seguito confutata.
Simboli universali inseriti nella sonda Voyager.
Sebbene questo sia attualmente un campo speculativo, l'assenza di vita nel resto dell'universo è un'ipotesi falsificabile (nonostante debba ancora essere provata falsa), rendendola un campo valido di esplorazione scientifica. Similmente, le simulazioni al computer di processi di vita fondamentali hanno reso possibile l'esplorazione di forme di vita alternative (come il DNA sinistroverso), per determinare le loro caratteristiche. Per queste ragioni la ricerca di vita extraterrestre è di grande interesse per gli esobiologi. Alcuni contendono che il numero di pianeti con vita intelligente extraterrestre possa essere valutato dall'equazione di Drake, se e quando i valori delle sue variabili potranno essere determinati. Comunque le incertezze nei termini dell'equazione rendono impossibile predire se la vita è rara o comune. Un altro soggetto associato all'esobiologia è il paradosso di Fermi, che suggerisce che se la vita intelligente è comune nell'universo ci dovrebbero essere ovvii segni di essa. Al momento (2007) non c'è alcuna evidenza a sostegno di forme di vita intelligenti extraterrestri. Comunque l'esame di meteoriti cadute in Antartide, che si presume provengano dal pianeta Marte, ha rivelato ciò che alcuni scienziati credono essere microfossili di vita extraterrestre, sebbene questa interpretazione sia dibattuta. In Italia il Centro studi di esobiologia (CSE), un'unità operativa della Società italiana di scienze naturali (SISN), ha come scopo lo studio e la divulgazione dell'esobiologia, intesa come la disciplina scientifica che si occupa della ricerca della vita nello spazio, dall'individuazione dei prerequisiti per la sua nascita, ai possibili ambienti per la sua evoluzione e il suo mantenimento, alla ricerca di eventuali segni di vita intelligente.
L'esobiologia nella narrativa fantascientifica
L'esobiologia o xenobiologia figura anche in molti scritti di fantascienza come la scienza fittizia della biologia di organismi alieni. Quest'uso del termine dimostra la generazione speculativa di modelli possibili di tale vita, per esempio basate sul silicio. Il filone della fantascienza che ha per protagonisti forme di vita e intelligenze extraterrestri è talvolta chiamato xenofiction. Alcuni universi narrativi della fantascienza presentano una dettagliata serie di specie aliene (in genere umanoidi):
La xenobiologia di Star Trek
La xenobiologia di Stargate SG1
La xenobiologia dello Spazio conosciuto (Larry Niven)
Dal punto di vista narrativo, si possono distinguere le specie extraterrestri in specie umanoidi, in specie zoomorfe non umanoidi (ad esempio, i marziani di H.G. Wells), in specie metamorfiche (esseri capaci di cambiare aspetto), o di tipo totalmente differente (corpi celesti, forme di vita non chimica, esseri di pura energia, entità transdimensionali, abitanti di universi paralleli con leggi fisiche differenti, entità memetiche, etc.)
Tra le forme di vita di dimensioni planetarie, si possono citare: la massa di protoplasma senziente che ricopre il pianeta Alix nel racconto Il pianeta solitario (The Lonely Planet) di Murray Leinster (1949) la nube di gas interstellare ne La nuvola nera (The Black Cloud) di Fred Hoyle (1957) l'oceano senziente nel romanzo Solaris di Stanislaw Lem (1961) Nel romanzo The Dark Side of the Sun [1] di Terry Pratchett (1976) compaiono tre forme di vita di questo tipo: un pianeta (forma di vita basata sul silicio; noto come "la Prima Banca Siriana", the First Syrian Bank), un oceano, una nebulosa; i tre cercano una stella senziente per completare il loro gruppo.
(Fonte: Wikipedia, L’enciclopedia libera)
L'esobiologia (o xenobiologia, astrobiologia) è il termine per un campo speculativo della biologia che considera la possibilità della vita extraterrestre e la sua possibile natura. Necessariamente include anche il concetto di vita artificiale, poiché qualunque forma di vita che potrebbe evolvere naturalmente in modo concepibile, potrebbe essere creata altrove in laboratorio usando una tecnologia del futuro. Potrebbe essere difficile dire se veramente una forma di vita sia venuta dallo spazio, o se sia stata progettata molto vicino a casa. Il termine fu coniato negli anni cinquanta dello scorso secolo dal biologo statunitense Joshua Lederberg in preparazione allo sbarco dell'uomo sulla Luna. Eventuali batteri extraterrestri presenti sul nostro satellite avrebbero potuto contaminare la Terra al ritorno degli astronauti. L'ipotesi fu in seguito confutata.
Simboli universali inseriti nella sonda Voyager.
Sebbene questo sia attualmente un campo speculativo, l'assenza di vita nel resto dell'universo è un'ipotesi falsificabile (nonostante debba ancora essere provata falsa), rendendola un campo valido di esplorazione scientifica. Similmente, le simulazioni al computer di processi di vita fondamentali hanno reso possibile l'esplorazione di forme di vita alternative (come il DNA sinistroverso), per determinare le loro caratteristiche. Per queste ragioni la ricerca di vita extraterrestre è di grande interesse per gli esobiologi. Alcuni contendono che il numero di pianeti con vita intelligente extraterrestre possa essere valutato dall'equazione di Drake, se e quando i valori delle sue variabili potranno essere determinati. Comunque le incertezze nei termini dell'equazione rendono impossibile predire se la vita è rara o comune. Un altro soggetto associato all'esobiologia è il paradosso di Fermi, che suggerisce che se la vita intelligente è comune nell'universo ci dovrebbero essere ovvii segni di essa. Al momento (2007) non c'è alcuna evidenza a sostegno di forme di vita intelligenti extraterrestri. Comunque l'esame di meteoriti cadute in Antartide, che si presume provengano dal pianeta Marte, ha rivelato ciò che alcuni scienziati credono essere microfossili di vita extraterrestre, sebbene questa interpretazione sia dibattuta. In Italia il Centro studi di esobiologia (CSE), un'unità operativa della Società italiana di scienze naturali (SISN), ha come scopo lo studio e la divulgazione dell'esobiologia, intesa come la disciplina scientifica che si occupa della ricerca della vita nello spazio, dall'individuazione dei prerequisiti per la sua nascita, ai possibili ambienti per la sua evoluzione e il suo mantenimento, alla ricerca di eventuali segni di vita intelligente.
L'esobiologia nella narrativa fantascientifica
L'esobiologia o xenobiologia figura anche in molti scritti di fantascienza come la scienza fittizia della biologia di organismi alieni. Quest'uso del termine dimostra la generazione speculativa di modelli possibili di tale vita, per esempio basate sul silicio. Il filone della fantascienza che ha per protagonisti forme di vita e intelligenze extraterrestri è talvolta chiamato xenofiction. Alcuni universi narrativi della fantascienza presentano una dettagliata serie di specie aliene (in genere umanoidi):
La xenobiologia di Star Trek
La xenobiologia di Stargate SG1
La xenobiologia dello Spazio conosciuto (Larry Niven)
Dal punto di vista narrativo, si possono distinguere le specie extraterrestri in specie umanoidi, in specie zoomorfe non umanoidi (ad esempio, i marziani di H.G. Wells), in specie metamorfiche (esseri capaci di cambiare aspetto), o di tipo totalmente differente (corpi celesti, forme di vita non chimica, esseri di pura energia, entità transdimensionali, abitanti di universi paralleli con leggi fisiche differenti, entità memetiche, etc.)
Tra le forme di vita di dimensioni planetarie, si possono citare: la massa di protoplasma senziente che ricopre il pianeta Alix nel racconto Il pianeta solitario (The Lonely Planet) di Murray Leinster (1949) la nube di gas interstellare ne La nuvola nera (The Black Cloud) di Fred Hoyle (1957) l'oceano senziente nel romanzo Solaris di Stanislaw Lem (1961) Nel romanzo The Dark Side of the Sun [1] di Terry Pratchett (1976) compaiono tre forme di vita di questo tipo: un pianeta (forma di vita basata sul silicio; noto come "la Prima Banca Siriana", the First Syrian Bank), un oceano, una nebulosa; i tre cercano una stella senziente per completare il loro gruppo.
(Fonte: Wikipedia, L’enciclopedia libera)
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