Esistono molte storie che appartengono al folclore popolare. Naturalmente la scienza non crede nell' esistenza di fate, gnomi e folletti.
Un giorno Toni, un calzolaio della Val Badia si accingeva a completare un paio di scarpe.
Il sole era ormai prossimo al tramonto ed era ormai ora di ritornare a casa.
Così Toni si alzò stancamente dal suo sgabello, lasciò sul piano di lavoro le scarpe ancora incomplete, chiuse l’ uscio e si rimise sulla strada del ritorno.
L’ indomani quando riaprì la bottega, scoprì sorpreso che le scarpe erano già pronte. Per tutta la giornata continuò a rimuginare sul quel bizzarro avvenimento. Quando tornò a casa raccontò alla moglie l’accaduto suscitando in lei una viva curiosità. Fu proprio la moglie a consigliargli di passare una notte in bottega per cercare di risolvere il mistero.
Toni però, non era mai stato un uomo coraggioso. La paura di incontrare qualche fantasma o addirittura una strega lo spinse ad abbandonare la bottega prima dello scoccare della mezzanotte.
A quel punto, la moglie contrariata, decise di prendere il posto del marito. Nascosta dietro una stufa rimase in attesa. Dopo un po’ il profondo silenzio che aleggiava nell’ aria venne interrotto dal cigolio della porta e due piccoli gnomi apparvero con la lanterna in mano.
Si sedettero davanti al piano di lavoro, presero i chiodini e il martello e cominciarono a lavorare di gran lena. Una simile scoperta toccò profondamente nell’animo dei due coniugi, che per sdebitarsi comprarono un paio di graziosi vestitini e li misero sul banco.
La notte successiva gli gnomi apparvero di nuovo nella bottega. Indossarono i vestitini, ma non tornarono mai più.
(Fonte: Marco Massignan, Il piccolo popolo, Tascabili XENIA)
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