Nel 1960, l'astronomo della Cornell Univeristy Frank Drake eseguì il primo moderno progetto SETI, noto come Project Ozma, in onore della principessa Ozma, personaggio dei libri di fantasy di L. Frank Baum. Drake utilizzò un radiotelescopio di 25 metri di diametro sito a Green Bank, in West Virginia, per scandagliare le stelle Tau Ceti e Epsilon Eridani a frequenza vicine a 1,420 gigahertz. Una banda di 400 kilohertz attorno alla frequenza dell'idrogeno fu osservata usando un ricevitore monocanale con banda di 100 hertz. I segnali raccolti furono quindi memorizzati su nastro per una successiva analisi. Non fu trovato nessun segnale di probabile interesse.
La prima conferenza dedicata a SETI avvenne a Green Bank nel 1961. Anche i sovietici trovarono SETI interessante e nel 1964 eseguirono una serie di ricerche usando antenne omnidirezionali nella speranza di raccogliere segnali radio di elevata potenza. Nel 1966 il famoso astronomo americano Carl Sagan e l'astronomo sovietico Iosif S. Školovskij pubblicarono insieme il primo libro dedicato a questo tema: Intelligent Life in the Universe (Vita intelligente nell'universo).
Nel 1971 la NASA finanziò un progetto SETI che vedeva coinvolti tra gli altri Drake, Bernard Oliver e la società Hewlett-Packard. Il rapporto che ne risultò proponeva la costruzione di un radiotelescopio di 1.500 dischi noto come "progetto Ciclope". Il prezzo stimato per la realizzazione era di circa dieci miliardi di dollari, non sorprende sapere che il progetto fu accantonato.
Nel 1974 fu fatto un tentativo simbolico di inviare un messaggio verso altri mondi. Per celebrare un consistente ampliamento del radiotelescopio da 305 metri di Arecibo, un messaggio in codice di 1.679 bit fu trasmesso verso l'ammasso globulare M13, distante da noi circa 25.000 anni luce.
La sequenza di 0 e 1 che costituiva il messaggio era una matrice 23 × 73 che rappresentava alcuni dati sulla nostra posizione nel sistema solare, la figura stilizzata di un essere umano, formule chimiche ed il contorno del radiotelescopio stesso. La matrice 23 × 73 fu scelta perché sia 23 che 73 sono numeri primi presumendo che questo fatto avrebbe aiutato un ipotetico ascoltatore alieno a riconoscere la struttura a matrice.
A causa della limitatezza della velocità della luce, nessuna eventuale risposta potrà giungerci prima di 50.000 anni; a causa di ciò l'intero esperimento fu liquidato come una sorta di spot pubblicitario. Ci fu anche controversia perché giustamente qualcuno chiese se fosse giusto che un piccolo gruppo di persone potesse parlare a nome dell'intero pianeta.
(Fonte: Wikipedia, L’enciclopedia libera)
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