I fantasmi sono oggetto di studio della parapsicologia. La scienza ufficiale non ritiene che esistano.
La credenza nei fantasmi e negli spettri, che da regioni appartenenti ad altri piani dell’ esistenza interferiscono con il nostro mondo, è una vecchia idea comune a tutti i popoli antichi.
In una società come la nostra, dominata dall’ ideologia materialista, buona parte della popolazione considera la morte come la fine dell’ esistenza, negando qualsiasi tipo di vita ultraterrena.
Ma i nostri antenati erano di tutt’ altra opinione. Per loro la morte era soltanto un punto di partenza verso l’eternità. Nei “Libri della Morte” degli Egizi e dei Tibetani si trovano numerose raccomandazioni sul comportamento che dovevano tenere le anime nel corso del loro viaggio verso l’ aldilà.
Nella storia antica i defunti si manifestavano agli uomini annunciando terribili avvenimenti, oppure ritornavano nei luoghi dove avevano trascorso le loro vite per smascherare chi aveva compiuto un crimine o per aiutare familiari e conoscenti.
Si pensava che i morti, liberi ormai dalle passioni che li avevano accompagnati per tutta l’esistenza, possedessero il dono della chiaroveggenza. Per questa ragione si cercava di ricorrere ai loro consigli in momenti di fondamentale importanza come ad esempio la notte che precedeva una battaglia decisiva.
Un’ ampia documentazione sulle apparizioni dei fantasmi ci è stata lasciata dagli scrittori romani.
(Fonte: I Libri dell’ ignoto, Fantasmi: Leggenda o Realtà, Edizioni Hobby & Work)
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