venerdì 20 luglio 2012

Rasputin. Chi era?

Prima di proseguire con questo post è' bene precisare che la scienza ufficiale non riconosce la realtà dei fenomeni paranormali.

Celebre mistico russo, divenuto famoso grazie alla misteriosa influenza esercitata in vita sulla famiglia imperiale russa, appartenente alla dinastia dei Romanov. Nacque il 22 gennaio 1869 a Pokrovskoe, uno sperduto paesino della Siberia, situato vicino ai monti urali. Geisha, così era chiamato in famiglia, trascorse l’ infanzia lavorando nei campi insieme al fratello Misha, che muorì successivamente a causa di malattia che colpirà pure Rasputin. Fu proprio durante un attacco di febbre che Misha ebbe una visione: racconterà di aver visto la Madonna che parlandogli lo avrebbe guarito.

Questo evento lo portò in seguito ad avvicinarsi alla religione e agli Starec, monaci e profeti erranti che venivano accolti con assoluto rispetto nei villaggi russi. A vent’ anni si sposò, ma dopo la morte del figlio cadde in depressione ed ebbe un’ altra visione della Madonna. Seguendo le parole ascoltate durante la visione, lasciò tutto e partì, per un lungo pellegrinaggio che lo mise in contatto con esponenti dei Chlisty, setta considerata illegale, ma molto popolare in Russia, nella cui dottrina il rito erotico e le congiunzioni carnali erano di fondamentale importanza.

Rasputin non l’ abbandonò mai del tutto almeno per quanto riguarda il sesso, fra l’ altro scoprì presto di possedere un carisma speciale nei confronti delle donne. Sembra che il suo sguardo intenso e allucinato possedesse qualcosa di magnetico, la gente prendeva molto seriamente tutto ciò che diceva. Inoltre col tempo acquistò anche la fama di guaritore. Malgrado la mancanza di istruzione riuscì ad allestire nel corso degli anni una rete di relazioni di altissimo livello che lo condusse infine alla corte dello zar Nicola II, (in ciò lo aiutò parecchio la fama che i suoi poteri sciamanici, gli avevano fatto conquistare)

Fu proprio grazie alla sua reputazione di guaritore che entrò in contatto con persone vicine alla famiglia imperiale, nella speranza che potesse essere di aiuto per contenere l'inguaribile emofilia di Alessio, il piccolo zarevic. Al primo incontro Rasputin riuscì ad ottenere qualche effetto sul piccolo malato, così lo zar e la zarina gli permisero di visitare sempre più spesso la loro riservatissima casa, situata nel parco di Carskoe Selo. Secondo una teoria, Rasputin sarebbe riuscito ad interrompere le crisi ematiche di Alessio utilizzando un tipo di ipnosi che rallentava il battito cardiaco del bambino, riducendo in questo modo la pressione del sangue. Secondo un’altra ipotesi, sembra che i medici di corte tentassero di guarire l’emofilia dello zarevic con l’aspirina che, se da un lato leniva i dolori articolari, dall’altro acuiva le emorragie causate dall’emofilia.

Secondo questa versione, senza aspirina la salute di Alessio migliorava e il merito veniva attribuito a Rasputin. Occorre tuttavia menzionare un fatto scientificamente inspiegabile, avvenuto il 12 ottobre 1912: in quell'occasione, ricevuto da Pietrogrado un telegramma della famiglia reale che lo informava di una grave crisi di emofilia dello zarevic ormai in punto di morte (Medici disperano. Le vostre preghiere sono la nostra ultima speranza), Rasputin si immerse in preghiera per diverse ore nella sua casa in Siberia, cadendo in uno stato di trance. Terminate le preghiere, inviò un telegramma alla famiglia reale con cui assicurava la guarigione del piccolo, cosa che effettivamente avvenne nell'arco di poche ore, dopo giorni di inutili cure mediche.

Dopo questi episodi Rasputin divenne una specie di consigliere della famiglia reale, e si stabilì in maniera definitiva nella capitale, dove partecipava spesso a feste dove non di rado circuiva qualche aristocratica. Cominciò ad essere considerato come un pericoloso individuo che esercitava un influenza negativa sulle scelte dei regnanti, e questo spinse un gruppo di nobili a organizzare una congiura contro di lui. Venne ucciso a San Pietroburgo, 29 dicembre del 1916.

(Fonte Wikipedia e altre fonti)

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