martedì 2 ottobre 2012

La leggenda del Licantropo

Vampiri, lupi mannari, paranormale, occultismo. Sono tutti argomenti non riconosciuti dalla scienza ufficiale. I lupi mannari ed i vampiri inoltre, sono creazioni della fantasia umana, fondamentalmente di tipo letterario. Il seguente paragrafo è tratto dal Dictionnarie Infernal di Jacques Collin de Plancy: -Vengono chiamati Lupi Mannari, nei testi di stregoneria, quegli uomini e quelle donne che sono stati trasformati, o si trasformano, in lupi; ovvero quelli che si travestono per fingere tale trasformazione, e talvolta credono per un’abominevole forma di follia d’essersi effettivamente cangiati in lupi, e di tali belve prendono le abitudini e i costumi.

L’espressione francese Loup-sgarous vuol dire loups dont il faut se garer: lupi dai quali ci si deve guardare. I Lupi Mannari sono stati per lungo tempo il terrore delle campagne: era opinione comune che gli stregoni non potessero cambiarsi in lupi se non con l’aiuto del Diavolo. Molti demonologi hanno anzi espresso l’opinione che tali mostri fossero Stregoni che il Diavolo stesso trasformava in lupi costringendoli a errare per i campi, lanciando urla spaventose. La loro esistenza è attestata da Virgilio, Petronio, Solino, Stradone, Pomponio Mela, Dionisio Afro, Marrone e da tutti i giureconsulti e demonografi dei secoli passati. Soltanto sotto Luigi quattordicesimo, nella seconda metà del Seicento, si cominciò a dubitarne.

L’ Imperatore Sigismondo fece discutere in sua presenza, da un conclave di sapienti, la questione dei Lupi Mannari, e fu unanimemente stabilito che la mostruosa metamorfosi era un fatto accertato e costante. Un malfattore che voleva compiere qualche soperchieria, non aveva che da spacciarsi per Lupo Mannaro per terrorizzare e mettere in fuga chiunque. A tale scopo non aveva bisogno di trasformarsi davanti a tutti in Lupo: bastava la fama. Molti delinquenti vennero arrestati come Lupi Mannari, pur rimanendo sempre con sembianze umane.- Le storie sulla licantropia affondano le loro radici nella notte dei tempi, quando l’uomo si sentiva ancora parte integrante della natura. Sono numerose le tradizioni sugli uomini lupo sparse in tutto il mondo; la più antica è forse quella presente nella Bibbia dove re Nabucodonosor fu trasformato da Dio in un lupo.

Nella cosmogonia eigizia si parla invece di Anubi, il dio sciacallo, e del dio lupo Ap-uat che aveva la funzione di traghettare i morti nell’ aldilà. Secondo le più comuni leggende, il licantropo è un uomo condannato da una maledizione che, ad ogni plenilunio, inizia a ricoprisi di peli e a munirsi di zanne, fino a diventare un vero e proprio lupo feroce, pericoloso e aggressivo. Nella narrativa, generalmente lo si può uccidere solo con un'arma d'argento, ma questo elemento spesso manca nella tradizione popolare. Secondo alcune interpretazioni, il licantropo non sarebbe in grado di trasmettere la propria -malattia- ad un altro essere umano dopo averlo morso.

Dal basso medioevo in avanti, il rogo è una soluzione usata a profusione per sbarazzarsi dei sempre più numerosi mutaforme, che paiono moltiplicarsi, specialmente in Francia e Germania. Il fenomeno arriva a toccare dimensioni gigantesche negli anni successivi alla controriforma, sia nei Paesi cattolici che protestanti. Redigere una contabilità precisa di quanti siano finiti al rogo con l’accusa di mannarismo, da sola o in congiunzione con quella di stregoneria, è molto difficile. Le fonti più prudenti parlano di circa ventimila processi e condanne di licantropi tra il 1300 e il 1600, ma alcuni si sbilanciano fino a suggerire un numero prossimo alle centomila vittime. La storia più famosa è quella di un certo Peter Stubbe, che forse era effettivamente un serial killer. Per secoli comunque si trattò realmente di una sorta di isteria collettiva.

(Fonti: Storie di Lupi Mannari, Grandi Tascabili Economici Newton, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco. Wikipedia, l’enciclopedia libera)

Nessun commento:

Posta un commento