Quello della possibile esistenza di una razza di giganti sulla terra è un argomento molto controverso. Oggi sono più propenso a pensare che si tratti più di un mito che della realtà.
Non è da escludersi che una razza di giganti abbia popolato il nostro pianeta in tempi molto remoti. Di essi si parla nella bibbia e in altri testi del passato.
Nella Genesi 6, 1-4 è scritto: “Gli uomini frattanto si erano moltiplicati sulla faccia della Terra ed erano nate loro delle figlie. I figli di Dio, vedendo che le figlie degli uomini erano adatte, si presero in moglie tutte quelle che loro piacevano… In quel tempo vi erano i giganti sulla Terra e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini, le quali generavano loro dei figli. Sono essi quegli eroi famosi fin dai tempi antichi…”
Ancora, numeri 13,32: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; e tutti gli uomini che vi abbiamo veduto son di grande statura; anzi vi abbiamo visto anche i giganti, i figli di Anac; di fronte a loro ci pareva d’ esser delle locuste; e tali noi sembravamo loro”.
Nel 1577 a Willisau, una località nel cantone di Lucerna fu scoperto uno scheletro dalle ossa enormi. Una commissione di esperti presieduta da Plater, un anatomista di Basilea, stabilì che si trattava sicuramente di resti umani. Lo scheletro incompleto fu ricostruito sulla creta: l’ uomo avrebbe dovuto misurare all’ incirca 5,80 metri.
Anche gli spagnoli che sbarcarono in America guidati da Hernan Cortes, scoprirono ascoltando i racconti degli indigeni più anziani che in un passato lontano in quei luoghi esistevano uomini e donne altissimi. Gli abitanti del posto conservavano ancora i resti di ossa gigantesche, fra le quali un femore delle dimensioni di un uomo di media statura che Cortes spedì al suo re.
I discendenti di quei popoli di giganti popolarono forse fino a qualche secolo fa, la Patagonia, tanto che Magellano li incontrò più volte. E a quanto pare si trattava di uomini così alti che le teste dei membri dell’ equipaggio arrivavano a malapena alla loro cintola. Inoltre, nel 1973, Villas Boas un etnologo brasiliano, riuscì a entrare in contatto, con una tribù di indios Akarore, i cui componenti superavano i 2 metri d’altezza.
(Fonti varie)
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