mercoledì 25 gennaio 2012

L’ orrore di Glamis

Fiabe sanguinose. A vederlo, sembra un castello delle fiabe, con le sue torri a punta e il suo grande parco all’ inglese. E invece il castello di Glamis, a Tayside, in Scozia, si porta dietro da secoli una fama terrorizzante. Tra le sue mura si nasconde il sinistro segreto degli Strathmore, la nobile famiglia che lo abita fin dal sedicesimo secolo.

Eredità di sangue. La lunga catena di fatti di sangue di cui il castello di Glamis è stato teatro ha avuto inizio nel 1034, quando Re Malcom secondo fu tagliato letteralmente a metà a colpi di claymore (la tipica spada scozzese a lama larga) da un gruppo di ribelli. Il sangue di Malcolm formò sul pavimento una macchia impossibile da cancellare e ancora visibile ai giorni nostri.

Nel 1372 la proprietà del castello passò a Sir John Lyon, che fino ad allora, aveva abitato nel palazzo di Forteviot.

Qui si trovava un calice che – secondo la tradizione - non doveva essere spostato, a pena di gravi sciagure; tuttavia Sir John decise di trasferirlo egualmente nella sua nuova dimora. La maledizione ebbe effetto solo nel 1383, undici anni dopo, quando Sir John venne ucciso in un duello: e proprio in quella data ebbe inizio la catena di morti violente che avrebbe conferito al castello la sua lugubre fama. Tra le vittime della maledizione – troppe, per elencarle in questa sede – si annovera Janet Douglas, Lady Glamis, bruciata sul rogo come strega; il suo spettro, noto come la Dama in Grigio, si aggira ancora tra i corridoi del palazzo.

Raduno di fantasmi. Nel diciassettesimo secolo il castello, già da tempo proprietà degli Strathmore, venne ereditato dal conte Patrick, un individuo dissoluto e violento, amante del gioco e perennemente ubriaco, che tuttavia, manteneva curiosamente un atteggiamento quasi filantropico nei confronti dei suoi fittavoli.

Su di lui circolavano due sinistre leggende: che tenesse nascosto in qualche sotterraneo del castello un figlio nato deforme, e che avesse perso la sua anima giocando a carte con il Diavolo. La partita sarebbe avvenuta in una stanza segreta del castello; una camera della cui esistenza ancor oggi si vocifera, ma che nessuno è mai riuscito a trovare (in un party organizzato dal quattordicesimo conte nei primi anni del secolo scorso, gli ospiti si sparpagliarono per il castello con l’incarico di appendere un fazzoletto a ogni finestra. Successivamente gli ospiti si recarono a controllare nel grande prato attorno all’ edificio. Molte finestre erano prive di fazzoletto, ma, malgrado tutti gli sforzi, nessuno riuscì a localizzare le stanze a cui corrispondevano).

In quella stessa camera Lord Strathmore avrebbe attirato alcuni suoi nemici, e li avrebbe chiusi dentro a morire di fame. I poveretti cominciarono non soltanto a divorarsi tra loro, ma a mangiare carne strappata a morsi dalle proprie braccia. A riprova della veridicità della leggenda, due altri spettri si aggirano nel castello, in compagnia della già citata Dama in Grigio, della Dama in Bianco e dell’ Uomo con la barba grigia (questi ultimi furono ereditati da Patrick Strathmore, e la loro storia non è nota): sono i fantasmi di un negro e di un bianco, due uomini della compagnia che il conte aveva condannato all’ autocannibalismo.

La maledizione degli Strathmore. Come se questo affollamento spettrale non bastasse, al castello è legata un’ altra terribile maledizione, quel segreto degli Strathmore di cui abbiamo accennato in apertura. Si cominciò a parlare di qualcosa di terribile connesso con i maschi della casata fin dalla morte di Patrick; ma fu solo nel 1904 che Claude Bowes-Lyon, tredicesimo conte, ammise pubblicamente l’ esistenza di un segreto.

Dopo aver compiuto ventun anni, il carattere di Bowes-Lyon si era profondamente modificato; sembrava letteralmente ossessionato d una consapevolezza troppo orribile per poterla sopportare. “Se solo sapessi la natura del nostro segreto – confidò a un amico – ti getteresti in ginocchio e ringrazieresti Dio di esserne immune”. Il segreto in questione gli era stato rivelato da suo padre al suo ventunesimo compleanno, con l’ ordine di trasmetterlo a sua volta al proprio figlio.

Di che segreto si trattava? Quando il quattordicesimo Conte compì ventun anni, ne venne a sua volta informato, e come suo padre, precipitò in uno stato di terrore; non seppe resistere e lo rivelò al giardiniere, che abbandonò immediatamente il castello.

La dinastia maschile degli Strathmore si estinse con il quattordicesimo Conte, e ora il castello è di proprietà della nipote, che è totalmente all’ oscuro della natura del segreto: provò a chiederlo all’ ex-giardiniere, il quale rispose: Siete fortunata a non conoscerlo, e non lo saprete mai, perché sareste altrimenti la più infelice delle donne.

(Fonte: Martin Myster presenta Il Dizionario dei Misteri, Le Dimore Misteriose, a cura di Alfredo Castelli e Mario Gerosa, Sergio Bonelli Editore)

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