giovedì 21 giugno 2012

Il culto della Grande Madre

Quanto segue si ricollega soprattutto alla mitologia, ed al folclore. 

Ishtar, Venere, Athena e Gea sono tutte divinità che rappresentano la Dea Terra, madre di ogni essere vivente e simbolo nella natura nei suoi vari aspetti: fertilità, abbondanza dei raccolti, tempeste e carestie.

Questo dualismo ha ispirato molti artisti che in molte rappresentazioni del passato raffiguravano la Dea Madre con il volto metà bianco e metà nero.

Anneli S. Rufus e Kristan Lawson nel volume “The Goddess Sites: Europe” elencano un numero sconcertante di luoghi di culto della Grande Madre disseminati un po’ dappertutto nel nostro continente.

Le maggior parte delle rappresentazioni della Dea si trovano attualmente in superficie, ma gran parte di esse si trovavano in origine nel sottosuolo, dove è maggiormente avvertibile la presenza delle “correnti terrestri”

E’ possibile che le famose “Vergini Nere”, le Madonne dal volto scuro venerate in molti santuari, derivino proprio dalla grande Madre.

Come è gia accaduto per gli dei del voodoo di Haiti a cui sono stati associate le immagini dei Santi Cattolici importate dai missionari, la Grande Madre pagana avrebbe preso il volto di Maria, dipinto però di nero, come quello delle sue prime raffigurazioni.

Le vergini nere sono presenti in molte chiese Europee; in Italia se ne contano dodici ubicate rispettivamente nei seguenti luoghi: Cagliari, Crea del Monferrato, Crotone, Loreto, Lucca, Oropa, Pescasseroli, Rivoli, Roma, San Severo, Tindari, e Venezia.

In Francia arrivano addirittura novantasei, ma le più famose sono senza ombra di dubbio quelle della cattedrale gotica di Chartres. Secondo alcuni studiosi le immagini delle Vergini Nere si troverebbero di solito in luoghi particolarmente legati alla Dea Terra (dove sono anche presenti particolari correnti sotterranee), luoghi in cui da sempre gli uomini costruiscono i loro edifici sacri.

(Fonte: www.bvzm.com)

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