Stonehenge è un sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13 chilometri a nord-ovest di Salisbury sulla piana omonima. È composto da un insieme circolare di grosse pietre erette, conosciute come megaliti. C'è dibattito circa l'età della costruzione, ma la maggior parte degli archeologi ritiene sia stato costruito tra il 2500 a.C. e il 2000 a.C. L'edificazione del terrapieno circolare e del fossato sono state datate al 3100 a.C.
Il cerchio più grande ha 32 metri di diametro, la grande lastra al centro è lunga 4,50 metri. Il sito è stato aggiunto alla lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1986. Le pietre di Stonehenge sono allineate con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio. Di conseguenza alcuni sostengono che Stonehenge rappresenti un "antico osservatorio astronomico", anche se l'importanza del suo uso per tale scopo è dibattuta.
Sono numerosi gli studiosi che hanno speso la loro vita di ricercatori intorno al mistero di questo antico tempio, e altrettanti i libri scritti sull'argomento. Si possono citare, a titolo di esempio, Il mistero di Stonehenge di John North, che ha fatto notare come esso sia allineato anche con il punto in cui il Sole tramonta durante il solstizio d'inverno. The Stonehenge People e Prehistoric Avebury di Aubrey Burl; Stonehenge. Un paesaggio di pietre e di misteri di David Souden.
Un posto di rilievo fra gli scritti sulla presunta funzione di Stonehenge è sicuramente dovuto al noto astronomo sir Fred Hoyle il quale in un articolo su Nature del 30 luglio 1966 ipotizzò una funzione astronomica del monumento megalitico (Hoyle era convinto - in base a calcoli statistici - dell'origine extraterrestre della vita sul nostro pianeta). In tale articolo Hoyle proponeva un metodo secondo il quale tramite le buche di Aubrey sarebbe stato possibile prevedere tutte le eclissi solari entro certi limiti di accuratezza.
Esistono inoltre leggende e storie secondo cui Stonehenge era un luogo di raduno per esseri di dimensioni gigantesche, che utilizzavano le pietre come dei semplici sgabelli. Un’ altra tesi è quella secondo cui il complesso megalitico costituirebbe in realtà un calcolatore primitivo.
(Fonte: Wikipedia)
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