La scienza ufficiale non ritiene reali le affermazioni dei testimoni di avvistamenti di dischi volanti. Gli scienziati non credono negli ufo e così la maggior parte degli abitanti del pianeta.
Il colonnello Philip J. Corso, ex membro del National Security Council del Presidente Eisenhower suscitò alla fine degli anni 80 un polverone pubblicando un libro dal titolo -Il giorno dopo Roswell- in cui raccontava di aver ricevuto nel 1961 l’incarico di sviluppare un programma industriale segreto per l’utilizzo dei materiali trovati all’interno della navicella caduta a Roswell.
Corso sostenne di aver operato per conto del Pentagono, e di aver personalmente trattato il materiale tecnologico proveniente dalla navicella per poi passarlo a grosse industrie americane. Le più importanti scoperte tecnologiche della nostra era (fra le quali il transistor e i circuiti integrati) sarebbero secondo il suo racconto il frutto di operazioni di retroingegneria realizzate grazie allo studio di quel materiale.
Corso rivelò inoltre l’esistenza di una strategia di insabbiamento attuata dal governo americano per nascondere al pubblico tutti i documenti relativi al fenomeno UFO e all’esistenza delle EBE (Entità Biologiche Extraterrestri). Queste ultime avrebbero influenzato all’insaputa della popolazione mondiale importanti eventi della storia geopolitica internazionale.
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