Come sempre vi faccio notare che gli scienziati non credono negli Ufo e nell' esistenza degli alieni.
Il 23 Novembre 1953 a Kinross, una località del Michigan (USA), i radar segnalarono la presenza nel cielo di un oggetto volante non identificato. Il tenente pilota R. Wilson su un F86 si lanciò all’inseguimento del disco volante, riuscendo a tallonarlo per 160 miglia. Improvvisamente, l’aereo di Wilson si disintegrò in volo e né i rottami del velivolo né il corpo del pilota furono mai ritrovati.
( Fonte: Dizionario dell’ Universo Sconosciuto – Valentino Compassi – Sugarco Edizioni )
mercoledì 30 gennaio 2013
mercoledì 23 gennaio 2013
Lavvistamento di Casale Monferrato
Da sempre gli scienziati non credono nell' esistenza degli Ufo e degli extraterrestri.
Nel Marzo del 1977 un centinaio di persone avvistarono nel corso della stessa notte un oggetto volante non identificato sul Monferrato, nella zona situata tra il Po e Casale. Secondo il rapporto di un pilota civile, l’oggetto a forma di cappello da prete, viaggiava a grandissima velocità e si arrestava in certi momenti in modo brusco.
Un testimone che osservò l’oggetto mentre era sospeso nel cielo, valutò il suo diametro in una ventina di metri. L’ufo inoltre aveva due fari che proiettavano una potente luce, ed era sormontato da una grande cupola trasparente.
( Fonte: Dizionario dell’Universo Sconosciuto – Valentino Compassi – Edizioni Sugarco ).
Nel Marzo del 1977 un centinaio di persone avvistarono nel corso della stessa notte un oggetto volante non identificato sul Monferrato, nella zona situata tra il Po e Casale. Secondo il rapporto di un pilota civile, l’oggetto a forma di cappello da prete, viaggiava a grandissima velocità e si arrestava in certi momenti in modo brusco.
Un testimone che osservò l’oggetto mentre era sospeso nel cielo, valutò il suo diametro in una ventina di metri. L’ufo inoltre aveva due fari che proiettavano una potente luce, ed era sormontato da una grande cupola trasparente.
( Fonte: Dizionario dell’Universo Sconosciuto – Valentino Compassi – Edizioni Sugarco ).
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venerdì 18 gennaio 2013
L'avvistamento ufo del 10 Ottobre 1936
Come sempre premetto che la scienza ufficiale non crede nell' esistenza degli Ufo e degli extraterrestri.
Il 10 Ottobre 1936 il capitano della Regia Aeronautica Mario Rossi si trovava in volo sul suo Idro S.62 bis in formazione con altri tre aerei quando a 3800 metri su Capo Telamone (il capitano lavorava come istruttore di volo presso la base militare italiana di Orbetello) notò una strana luce di fronte al suo aereo, che in un primo momento scambiò per il gas di scarico del motore di uno degli altri apparecchi. Molto presto, il capitano si rese conto che la velocità dell’oggetto che aveva davanti superava di gran lunga quella di un S. 62.
Continuò a seguire l’oggetto senza riuscire tuttavia a distinguerne la forma a causa della luce accecante proveniente dalla parte centrale e delle brevi fiammate che ne fuoriuscivano da entrambi i lati. Dopo un pò l’oggetto scomparve. L’avvistamento ebbe luogo sulle isolette rocciose note come Formiche di Grosseto alle 4.15 antimeridiane. La velocità della luce misteriosa era di circa 700 Km orari. A quell’ epoca nessun velivolo costruito dall’uomo poteva raggiungere simili velocità (la propulsione a getto non era stata ancora inventata).
(Fonte: Oggetti volanti non identificati, Roberto Pinotti, Mondatori).
Il 10 Ottobre 1936 il capitano della Regia Aeronautica Mario Rossi si trovava in volo sul suo Idro S.62 bis in formazione con altri tre aerei quando a 3800 metri su Capo Telamone (il capitano lavorava come istruttore di volo presso la base militare italiana di Orbetello) notò una strana luce di fronte al suo aereo, che in un primo momento scambiò per il gas di scarico del motore di uno degli altri apparecchi. Molto presto, il capitano si rese conto che la velocità dell’oggetto che aveva davanti superava di gran lunga quella di un S. 62.
Continuò a seguire l’oggetto senza riuscire tuttavia a distinguerne la forma a causa della luce accecante proveniente dalla parte centrale e delle brevi fiammate che ne fuoriuscivano da entrambi i lati. Dopo un pò l’oggetto scomparve. L’avvistamento ebbe luogo sulle isolette rocciose note come Formiche di Grosseto alle 4.15 antimeridiane. La velocità della luce misteriosa era di circa 700 Km orari. A quell’ epoca nessun velivolo costruito dall’uomo poteva raggiungere simili velocità (la propulsione a getto non era stata ancora inventata).
(Fonte: Oggetti volanti non identificati, Roberto Pinotti, Mondatori).
giovedì 17 gennaio 2013
L’avvistamento del pilota di Agnelli
La scienza ufficiale oggi ancor più che in passato non crede nell' esistenza degli ufo.
Il 9 Marzo 1974, intorno alle 22, il comandante Alfonso Isaia ( ex colonnello dell’ Aeronautica militare italiana e comandante della flotta privata di Agnelli ) di ritorno da Parigi ai comandi di un jet si preparava a scendere su Torino, quando a circa 2700 metri di altezza avvistò di fronte a sé un corpo splendente di luce bianca che volava a una velocità di oltre 450 chilometri orari. In quello stesso momento il radar della torre di controllo di Milano segnalò lo stesso oggetto.
Dopo essere entrato in contatto via radio con il controllore del traffico aereo della città il comandante fu autorizzato a inseguirlo. Salì a 5400 metri di quota a una velocità di 370 chilometri orari e seguì l’oggetto senza cercare di avvicinarlo. Osservandolo da sotto aveva la forma di un tubo, ma alla sua stessa altitudine sembrava invece un piatto rovesciato multicolore.
Nelle vicinanze di un spazio aereo militare interdetto agli aerei civili il comandante dovette suo malgrado abbandonare l’inseguimento. Considerata l’importante esperienza di volo del comandante Isaia (al momento dell’avvistamento aveva 64 anni di cui 45 passati pilotando aerei) e la sua posizione all’interno della flotta FIAT la sua testimonianza è sicuramente credibile e meritevole d’ attenzione.
Il 9 Marzo 1974, intorno alle 22, il comandante Alfonso Isaia ( ex colonnello dell’ Aeronautica militare italiana e comandante della flotta privata di Agnelli ) di ritorno da Parigi ai comandi di un jet si preparava a scendere su Torino, quando a circa 2700 metri di altezza avvistò di fronte a sé un corpo splendente di luce bianca che volava a una velocità di oltre 450 chilometri orari. In quello stesso momento il radar della torre di controllo di Milano segnalò lo stesso oggetto.
Dopo essere entrato in contatto via radio con il controllore del traffico aereo della città il comandante fu autorizzato a inseguirlo. Salì a 5400 metri di quota a una velocità di 370 chilometri orari e seguì l’oggetto senza cercare di avvicinarlo. Osservandolo da sotto aveva la forma di un tubo, ma alla sua stessa altitudine sembrava invece un piatto rovesciato multicolore.
Nelle vicinanze di un spazio aereo militare interdetto agli aerei civili il comandante dovette suo malgrado abbandonare l’inseguimento. Considerata l’importante esperienza di volo del comandante Isaia (al momento dell’avvistamento aveva 64 anni di cui 45 passati pilotando aerei) e la sua posizione all’interno della flotta FIAT la sua testimonianza è sicuramente credibile e meritevole d’ attenzione.
mercoledì 16 gennaio 2013
Project Blue Book. La commissione di inchiesta sugli Ufo
- E' importante ricordare che oggi ancor più che in passato gli scienziati non credono nell' esistenza degli Ufo. -
Commissione d’inchiesta per lo studio degli UFO nata nel 1952 all’interno dell’ Aeronautica Americana. Il Project Blue Book si serviva di un ufficiale di collegamento col Pentagono e di contatti con basi aeree, osservatori astronomici e stazioni meteorologiche. Aveva a capo il maggiore E.J.Ruppelt.
Nei suoi rapporti pubblicati periodicamente la commissione sostenne che gli UFO non rappresentavano una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e che non si trattava di sviluppi tecnici e scientifici superiore alle conoscenze umane di quel periodo.
Tuttavia sui 12.618 casi esaminati ben 701 risultano tuttora inspiegabili.
Commissione d’inchiesta per lo studio degli UFO nata nel 1952 all’interno dell’ Aeronautica Americana. Il Project Blue Book si serviva di un ufficiale di collegamento col Pentagono e di contatti con basi aeree, osservatori astronomici e stazioni meteorologiche. Aveva a capo il maggiore E.J.Ruppelt.
Nei suoi rapporti pubblicati periodicamente la commissione sostenne che gli UFO non rappresentavano una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e che non si trattava di sviluppi tecnici e scientifici superiore alle conoscenze umane di quel periodo.
Tuttavia sui 12.618 casi esaminati ben 701 risultano tuttora inspiegabili.
martedì 15 gennaio 2013
Il fenomeno UFO. Una definizione.
UFO, ovvero Unidentified Flying Object (Oggetto volante non identificato) è la sigla che nel lontano 1951 il capitano Edward Ruppelt coniò per sostituire il più comune termine di disco volante.
Con -fenomeno UFO- invece, si è soliti indicare l’insieme delle testimonianze di persone che hanno dichiarato di aver visto in cielo delle luci o degli strani oggetti che non sono riusciti a identificare con qualcosa di noto.
L’avvistamento di -luci notturne- o -oggetti diurni- ( caratterizzati da un insolito aspetto e che si muovono a grandi velocità, eseguendo manovre molto rapide ) rappresenta una parte molto importante della casistica ufologica. Un numero molto limitato di avvistamenti è caratterizzato da prove più evidenti quali fotografie, conferme radar e filmati.
A questo tipo di avvistamenti bisogna poi aggiungere i cosiddetti -incontri ravvicinati- ovvero quei casi in cui la distanza fra il testimone e l’ UFO è di qualche decina di metri.
Il primo avvistamento
Il 24 Giugno 1947, mentre volava a bordo del suo aereo nelle vicinanze del monte Rainer (Stato di Washington), il pilota civile Kenneth Arnold avvistò una squadriglia di nove oggetti che volavano in formazione ad altissima velocità. In seguito Arnold dichiarò che quegli oggetti sembravano -padelle rigonfie nella parte superiore-. Ufficialmente da quella data ebbe inizio l’era moderna degli UFO.
Le ondate ufologiche
Gli avvistamenti di UFO non hanno un andamento costante nel tempo, ma sono caratterizzati da ondate, ovvero da periodi nel corso dei quali il loro numero aumenta in modo considerevole. In Italia le due principali ondate ufologiche sono state quelle del 1954 e del 1978. Di notevole interesse sono stati pure gli anni 1950 , 1952, 1973 e 1974.
Con -fenomeno UFO- invece, si è soliti indicare l’insieme delle testimonianze di persone che hanno dichiarato di aver visto in cielo delle luci o degli strani oggetti che non sono riusciti a identificare con qualcosa di noto.
L’avvistamento di -luci notturne- o -oggetti diurni- ( caratterizzati da un insolito aspetto e che si muovono a grandi velocità, eseguendo manovre molto rapide ) rappresenta una parte molto importante della casistica ufologica. Un numero molto limitato di avvistamenti è caratterizzato da prove più evidenti quali fotografie, conferme radar e filmati.
A questo tipo di avvistamenti bisogna poi aggiungere i cosiddetti -incontri ravvicinati- ovvero quei casi in cui la distanza fra il testimone e l’ UFO è di qualche decina di metri.
Il primo avvistamento
Il 24 Giugno 1947, mentre volava a bordo del suo aereo nelle vicinanze del monte Rainer (Stato di Washington), il pilota civile Kenneth Arnold avvistò una squadriglia di nove oggetti che volavano in formazione ad altissima velocità. In seguito Arnold dichiarò che quegli oggetti sembravano -padelle rigonfie nella parte superiore-. Ufficialmente da quella data ebbe inizio l’era moderna degli UFO.
Le ondate ufologiche
Gli avvistamenti di UFO non hanno un andamento costante nel tempo, ma sono caratterizzati da ondate, ovvero da periodi nel corso dei quali il loro numero aumenta in modo considerevole. In Italia le due principali ondate ufologiche sono state quelle del 1954 e del 1978. Di notevole interesse sono stati pure gli anni 1950 , 1952, 1973 e 1974.
lunedì 14 gennaio 2013
La classificazione Hynek. Di cosa si tratta?
Come sempre è importante mettere in evidenza che gli scienziati non credono nell' esistenza degli alieni.
Il professor Joseph Allen Hynek creò una classificazione degli avvistamenti UFO adottata ancora oggi in tutto il mondo.
Gli avvistamenti a distanze superiori ai duecento metri vengono divisi nel seguente modo:
1) Luci notturne, ovvero luci luminose avvistate di notte, che seguono traiettorie non riferibili ad aerei, palloni sonda,meteore o satelliti artificiali.
2) Oggetti diurni, ovvero corpi di aspetto metallico, spesso di forma circolare e di colore argentato, che raggiungono in volo prestazioni che vanno al di là delle leggi fisiche da noi conosciute: velocità supersoniche, arresti improvvisi, accelerazioni fulminee con virate ad angolo retto, movimenti particolari come oscillazioni e rotazioni.
3) Radar visuali, ovvero apparizioni sullo schermo radar di bersagli non riferibili a malfunzionamenti radar o tanto meno a fenomeni atmosferici, con contemporanea comparsa nello stesso punto del cielo esplorato dal radar di fenomeni insoliti del tipo descritto nelle due categorie che precedono.
Gli incontri ravvicinati comprendono tutti quegli avvistamenti avvenuti a distanze inferiori ai duecento metri. Hynek distingue tre diversi tipi di incontri ravvicinati:
Primo tipo: Osservazioni di oggetti di forma e luminosità insolite, spesso circolari e provvisti di cupole o torrette, silenziosi o che emettono un suono simile a un sibilo, capaci di rimanere sospesi in aria, atterrare o decollare con incredibili accelerazioni. In questo caso non vi sono interazioni fra l’oggetto e i testimoni o l’ambiente che lo circonda.
Secondo tipo: rispetto agli incontri ravvicinati del primo tipo in questo caso sono presenti manifestazioni di effetti collaterali di interazione con l’ambiente o le persone. Alcuni di questi effetti sono:
a) Tracce sul terreno. In questi casi si tratta di solito di aree circolari di erba bruciata, oppure di buche di diametro e profondità variabili disposte secondo schemi geometrici.
b) Effetti elettromagnetici. In un gran numero di avvistamenti sono stati riscontrate interferenze sulle apparecchiature radio, i televisori, le bussole e i circuiti elettrici delle automobili.
c) Effetti luminosi insoliti, quali l’emissione da parte di un UFO di strani fasci di luce che illuminano a giorno le zone circostanti. d) Effetti sull’umore degli animali (paura, inquietudine).
e) Effetti sull’uomo. In alcuni avvistamenti i testimoni hanno avvertito un senso di soffocamento o di paralisi e riportato ustioni, disturbi fisici di vario genere quali nausea,vomito, sonnolenza ed irritazione degli occhi.
Terzo tipo: Gli incontri ravvicinati del terzo tipo comprendono tutte le caratteristiche delle precedenti categorie. In questi casi tuttavia oltre all’UFO i testimoni osservano anche i suoi occupanti. Si tratta di solito di esseri dall’aspetto umanoide, alti poco più di un metro, e dal cranio incredibilmente sviluppato. Il loro comportamento è piuttosto ambiguo.
Estensione della Classificazione Hynek
Quarto tipo: In questa categoria rientrano i casi di -abduction- ovvero i casi di presunto sequestro dei testimoni da parte degli occupanti degli UFO.
Quinto tipo: comprendono i presunti casi di rapporti sessuali fra soggetti umani e occupanti di UFO.
Sesto tipo: sono rappresentati da i rari casi in cui i soggetti che hanno avvistato gli UFO sono morti a causa dell’incontro stesso.
Settimo tipo: questa categoria comprende quegli avvistamenti in cui i testimoni hanno in seguito sviluppato facoltà paranormali.
Il professor Joseph Allen Hynek creò una classificazione degli avvistamenti UFO adottata ancora oggi in tutto il mondo.
Gli avvistamenti a distanze superiori ai duecento metri vengono divisi nel seguente modo:
1) Luci notturne, ovvero luci luminose avvistate di notte, che seguono traiettorie non riferibili ad aerei, palloni sonda,meteore o satelliti artificiali.
2) Oggetti diurni, ovvero corpi di aspetto metallico, spesso di forma circolare e di colore argentato, che raggiungono in volo prestazioni che vanno al di là delle leggi fisiche da noi conosciute: velocità supersoniche, arresti improvvisi, accelerazioni fulminee con virate ad angolo retto, movimenti particolari come oscillazioni e rotazioni.
3) Radar visuali, ovvero apparizioni sullo schermo radar di bersagli non riferibili a malfunzionamenti radar o tanto meno a fenomeni atmosferici, con contemporanea comparsa nello stesso punto del cielo esplorato dal radar di fenomeni insoliti del tipo descritto nelle due categorie che precedono.
Gli incontri ravvicinati comprendono tutti quegli avvistamenti avvenuti a distanze inferiori ai duecento metri. Hynek distingue tre diversi tipi di incontri ravvicinati:
Primo tipo: Osservazioni di oggetti di forma e luminosità insolite, spesso circolari e provvisti di cupole o torrette, silenziosi o che emettono un suono simile a un sibilo, capaci di rimanere sospesi in aria, atterrare o decollare con incredibili accelerazioni. In questo caso non vi sono interazioni fra l’oggetto e i testimoni o l’ambiente che lo circonda.
Secondo tipo: rispetto agli incontri ravvicinati del primo tipo in questo caso sono presenti manifestazioni di effetti collaterali di interazione con l’ambiente o le persone. Alcuni di questi effetti sono:
a) Tracce sul terreno. In questi casi si tratta di solito di aree circolari di erba bruciata, oppure di buche di diametro e profondità variabili disposte secondo schemi geometrici.
b) Effetti elettromagnetici. In un gran numero di avvistamenti sono stati riscontrate interferenze sulle apparecchiature radio, i televisori, le bussole e i circuiti elettrici delle automobili.
c) Effetti luminosi insoliti, quali l’emissione da parte di un UFO di strani fasci di luce che illuminano a giorno le zone circostanti. d) Effetti sull’umore degli animali (paura, inquietudine).
e) Effetti sull’uomo. In alcuni avvistamenti i testimoni hanno avvertito un senso di soffocamento o di paralisi e riportato ustioni, disturbi fisici di vario genere quali nausea,vomito, sonnolenza ed irritazione degli occhi.
Terzo tipo: Gli incontri ravvicinati del terzo tipo comprendono tutte le caratteristiche delle precedenti categorie. In questi casi tuttavia oltre all’UFO i testimoni osservano anche i suoi occupanti. Si tratta di solito di esseri dall’aspetto umanoide, alti poco più di un metro, e dal cranio incredibilmente sviluppato. Il loro comportamento è piuttosto ambiguo.
Estensione della Classificazione Hynek
Quarto tipo: In questa categoria rientrano i casi di -abduction- ovvero i casi di presunto sequestro dei testimoni da parte degli occupanti degli UFO.
Quinto tipo: comprendono i presunti casi di rapporti sessuali fra soggetti umani e occupanti di UFO.
Sesto tipo: sono rappresentati da i rari casi in cui i soggetti che hanno avvistato gli UFO sono morti a causa dell’incontro stesso.
Settimo tipo: questa categoria comprende quegli avvistamenti in cui i testimoni hanno in seguito sviluppato facoltà paranormali.
venerdì 11 gennaio 2013
Le diverse tipologie di UFO.
Vi Ricordo che gli scienziati non credono nell' esistenza degli Ufo e degli Alieni.
Le tipologie di UFO più spesso descritte dai testimoni sono il tipico piatto rovesciato, i due piatti sovrapposti e uniti per i bordi, la sfera inanellata, la lampada e il globo. Secondo quanto affermato dal contattista George Adamsky, i dischi volanti sarebbero contenuti in enormi astronavi a forma di sigaro e svolgerebbero la funzione di ricognitori a bassa quota.
A partire dal 1989 in diverse zone del mondo sono stati avvistati degli UFO di forma triangolare. Tuttavia, secondo diversi studiosi non si tratterebbe di oggetti di provenienza extraterrestre, ma di velivoli sperimentali statunitensi. Un’ondata di avvistamenti di questo tipo ha coinvolto il Belgio fra il 1989 e il 1990.
Sono state formulate diverse ipotesi per spiegare l’esistenza dei dischi volanti. Ecco un breve elenco delle più conosciute.
Ipotesi terrestre
Riconduce gli avvistamenti a fenomeni naturali o di origine umana. Stelle, pianeti, uccelli, o più spesso palloni sonda, aerei e satelliti, sarebbero gli oggetti osservati realmente dai testimoni.
Ipotesi extraterrestre
Considera gli UFO, come astronavi provenienti da altri mondi.
Ipotesi Parafisica
Secondo i sostenitori di questa ipotesi gli extraterrestri proverrebbero da dimensioni parallele alla nostra.
Ipotesi futuristica
Per tutti coloro che credono in questa ipotesi gli UFO non sono altro che delle complicate macchine del tempo utilizzate dall’umanità del futuro per tornare a visitare la Terra.
Le tipologie di UFO più spesso descritte dai testimoni sono il tipico piatto rovesciato, i due piatti sovrapposti e uniti per i bordi, la sfera inanellata, la lampada e il globo. Secondo quanto affermato dal contattista George Adamsky, i dischi volanti sarebbero contenuti in enormi astronavi a forma di sigaro e svolgerebbero la funzione di ricognitori a bassa quota.
A partire dal 1989 in diverse zone del mondo sono stati avvistati degli UFO di forma triangolare. Tuttavia, secondo diversi studiosi non si tratterebbe di oggetti di provenienza extraterrestre, ma di velivoli sperimentali statunitensi. Un’ondata di avvistamenti di questo tipo ha coinvolto il Belgio fra il 1989 e il 1990.
Sono state formulate diverse ipotesi per spiegare l’esistenza dei dischi volanti. Ecco un breve elenco delle più conosciute.
Ipotesi terrestre
Riconduce gli avvistamenti a fenomeni naturali o di origine umana. Stelle, pianeti, uccelli, o più spesso palloni sonda, aerei e satelliti, sarebbero gli oggetti osservati realmente dai testimoni.
Ipotesi extraterrestre
Considera gli UFO, come astronavi provenienti da altri mondi.
Ipotesi Parafisica
Secondo i sostenitori di questa ipotesi gli extraterrestri proverrebbero da dimensioni parallele alla nostra.
Ipotesi futuristica
Per tutti coloro che credono in questa ipotesi gli UFO non sono altro che delle complicate macchine del tempo utilizzate dall’umanità del futuro per tornare a visitare la Terra.
giovedì 10 gennaio 2013
Perché gli extraterrestri non prendono contatto con la terra?
Prima di iniziare a leggere questo post è importante prendere atto che la scienza ufficiale non riconosce l' esistenza degli Ufo e degli extratterrestri. Così le persone che sostengono di essere in contatto con gli alieni vengono considerate pazze, e spesso per fondate ragioni.
Sono state formulate diverse ipotesi per spiegare l’insolito comportamento degli occupanti degli UFO. Molti studiosi ritengono che civiltà in possesso di conoscenze scientifiche e tecnologiche molto più avanzate delle nostre difficilmente potrebbero essere interessate a prendere contatto con la terra; il progresso scientifico e spirituale raggiunto dalla nostra società sarebbe ancora troppo primitivo per attirare la loro attenzione.
Secondo altri invece, non è da escludersi la possibilità che gli extraterrestri ci controllino da lontano preoccupati dai continui progressi raggiunti da certi rami della nostra scienza (come ad esempio la fisica nucleare). Ma l’ ipotesi più accreditata è quella dello shock culturale: il contatto con una civiltà più progredita potrebbe provocare la perdita dei valori culturali e religiosi tradizionali e forse mettere a repentaglio il nostro stesso futuro. La consapevolezza di ciò spingerebbe i governi a nascondere le prove dell’ esistenza degli extra terrestri.
Contattisti
Individui che sostengono di essere costantemente in contatto con esseri extraterrestri. La comunicazione avviene di solito per via telepatica e non di rado è accompagnata d’ apparizioni dei presunti alieni. Molti contattisti pubblicano libri contenenti ammonimenti per la razza umana o realizzano dipinti raffiguranti i viaggiatori dello spazio. Dato che di frequente si tratta di semplici mistificatori è bene non dar credito alle loro affermazioni.
Sono state formulate diverse ipotesi per spiegare l’insolito comportamento degli occupanti degli UFO. Molti studiosi ritengono che civiltà in possesso di conoscenze scientifiche e tecnologiche molto più avanzate delle nostre difficilmente potrebbero essere interessate a prendere contatto con la terra; il progresso scientifico e spirituale raggiunto dalla nostra società sarebbe ancora troppo primitivo per attirare la loro attenzione.
Secondo altri invece, non è da escludersi la possibilità che gli extraterrestri ci controllino da lontano preoccupati dai continui progressi raggiunti da certi rami della nostra scienza (come ad esempio la fisica nucleare). Ma l’ ipotesi più accreditata è quella dello shock culturale: il contatto con una civiltà più progredita potrebbe provocare la perdita dei valori culturali e religiosi tradizionali e forse mettere a repentaglio il nostro stesso futuro. La consapevolezza di ciò spingerebbe i governi a nascondere le prove dell’ esistenza degli extra terrestri.
Contattisti
Individui che sostengono di essere costantemente in contatto con esseri extraterrestri. La comunicazione avviene di solito per via telepatica e non di rado è accompagnata d’ apparizioni dei presunti alieni. Molti contattisti pubblicano libri contenenti ammonimenti per la razza umana o realizzano dipinti raffiguranti i viaggiatori dello spazio. Dato che di frequente si tratta di semplici mistificatori è bene non dar credito alle loro affermazioni.
mercoledì 9 gennaio 2013
OOPARTS. Manufatti fuori posto.
La scienza ufficiale non crede nell' esistenza degli extratterrestri. Così l' archeologia spaziale che parla di reperti che indicherebbero una presenza aliena nel nostro passato non viene presa seriamente dagli scienziati. E' solo una minoranza a credere in questa disciplina.
OOPARTS è l’acronimo di Out Of Place Artifacts, cioè -manufatti fuori posto-. Con questo termine ci si riferisce a quei reperti, rinvenuti alle volte in strati di scavo corrispondenti a periodi storici ad essi non ricollegabili.
Cacciatori extraterrestri nel passato?
Nel museo di Paleontologia di Mosca è custodito il teschio di un bisonte preistorico, che fu rinvenuto a ovest del fiume Lena, nella Repubblica autonoma di Jakuzia. Il teschio presenta un foro circolare sulla fronte che nessuna punta di lancia avrebbe mai potuto produrre. Per certi studiosi quella ferita può essere stata causata solo da un colpo d’arma da fuoco. E il processo di ricalcificazione in atto ai suoi orli esclude che qualcuno abbia cercato di piazzare una pallottola nel cranio dell’ animale in tempi più o meno recenti.
(Fonte: Peter Kolosimo, Non è terrestre)
Un martello nel passato
Nel 1934, nella contea di Kimball, in Texas, è stato rinvenuto un -martello fossile- risalente a 140 milioni di anni fa. Il reperto è stato analizzato dal Batelle Memorial Laboratori di Columbus in Ohio ed è risultato composto prevalentemente di ferro. A quale ignota cultura si può collegare un simile reperto?
(fonte: Roberto Pinotti, I Messaggeri del Cielo)
OOPARTS è l’acronimo di Out Of Place Artifacts, cioè -manufatti fuori posto-. Con questo termine ci si riferisce a quei reperti, rinvenuti alle volte in strati di scavo corrispondenti a periodi storici ad essi non ricollegabili.
Cacciatori extraterrestri nel passato?
Nel museo di Paleontologia di Mosca è custodito il teschio di un bisonte preistorico, che fu rinvenuto a ovest del fiume Lena, nella Repubblica autonoma di Jakuzia. Il teschio presenta un foro circolare sulla fronte che nessuna punta di lancia avrebbe mai potuto produrre. Per certi studiosi quella ferita può essere stata causata solo da un colpo d’arma da fuoco. E il processo di ricalcificazione in atto ai suoi orli esclude che qualcuno abbia cercato di piazzare una pallottola nel cranio dell’ animale in tempi più o meno recenti.
(Fonte: Peter Kolosimo, Non è terrestre)
Un martello nel passato
Nel 1934, nella contea di Kimball, in Texas, è stato rinvenuto un -martello fossile- risalente a 140 milioni di anni fa. Il reperto è stato analizzato dal Batelle Memorial Laboratori di Columbus in Ohio ed è risultato composto prevalentemente di ferro. A quale ignota cultura si può collegare un simile reperto?
(fonte: Roberto Pinotti, I Messaggeri del Cielo)
martedì 8 gennaio 2013
Le Mappe di Piri Reis. Di cosa si tratta?
Ricordo che per scrivere questi post non consulto libri di scienza. La scienza ufficiale non crede nell' archeologia fantastica, negli ufo, negli alieni e nel paranormale. Si tratta quindi di post che nascono dalla consultazione di fonti di informazione ritenute inattendibili da molti scienziati ed intellettuali.
Nel 1929, il direttore del Museo nazionale turco rinvenne nel corso dei restauri di una sezione del palazzo due mappe firmate da Piri Ibn Haji Mehmet, che rivestì l’incarico di Reis (ammiraglio in turco) della flotta della Mezzaluna nel Mar Rosso e nel Golfo Persico.
Le due mappe sarebbero in realtà due frammenti di una carta del Mondo realizzata dall’ammiraglio turco che purtroppo non è giunta fino a noi. Sembra comunque che siano state realizzate nel 1513. Si tratta di mappe eccezionali per quell’ epoca. Nella carta l’ammiraglio turco mostrava con precisione la posizione e i dettagli delle coste delle Canarie e delle Azzorre, e in un tempo in cui non erano ancora note, quelle del Sudamerica fino alla terra del fuoco e oltre.
Nel libro Gli extraterrestri torneranno Erich Von Daniken ha scritto: --Le coste del Nord e del Sudamerica e persino i contorni dell’ Antartide furono delineati con precisione nella mappa di Piri Reis. Un confronto con moderne fotografie del nostro pianeta scattate da satelliti mostra che le mappe originali di Piri Reis dovevano essere fotografie aeree prese da grande altitudine. Come si spiega il fatto? Una nave spaziale sorvola il Cairo e punta la sua macchina fotografica direttamente sul punto sottostante…--
(Fonte: Roberto Pinotti, I Messaggeri del cielo)
Nel 1929, il direttore del Museo nazionale turco rinvenne nel corso dei restauri di una sezione del palazzo due mappe firmate da Piri Ibn Haji Mehmet, che rivestì l’incarico di Reis (ammiraglio in turco) della flotta della Mezzaluna nel Mar Rosso e nel Golfo Persico.
Le due mappe sarebbero in realtà due frammenti di una carta del Mondo realizzata dall’ammiraglio turco che purtroppo non è giunta fino a noi. Sembra comunque che siano state realizzate nel 1513. Si tratta di mappe eccezionali per quell’ epoca. Nella carta l’ammiraglio turco mostrava con precisione la posizione e i dettagli delle coste delle Canarie e delle Azzorre, e in un tempo in cui non erano ancora note, quelle del Sudamerica fino alla terra del fuoco e oltre.
Nel libro Gli extraterrestri torneranno Erich Von Daniken ha scritto: --Le coste del Nord e del Sudamerica e persino i contorni dell’ Antartide furono delineati con precisione nella mappa di Piri Reis. Un confronto con moderne fotografie del nostro pianeta scattate da satelliti mostra che le mappe originali di Piri Reis dovevano essere fotografie aeree prese da grande altitudine. Come si spiega il fatto? Una nave spaziale sorvola il Cairo e punta la sua macchina fotografica direttamente sul punto sottostante…--
(Fonte: Roberto Pinotti, I Messaggeri del cielo)
lunedì 7 gennaio 2013
Viti risalenti a due milioni di anni fa
Per scrivere i post di questo blog consulto diverse fonti. Poiché però non si tratta di testi scientifici, scritti da scienziati, o di testi storici, riconosciuti dagli accademici, non posso garantire che si tratti di informazioni esatte.
La scienza ufficiale oggi come ieri, non crede nell' esistenza degli extraterrestri e nel paranormale. Non da alcun credito neppure all' archeologia fantastica.
Fra il 1991 e il 1993, in Russia sono stati ritrovati, nelle vicinanze degli Urali, nel letto del fiume Narada, in strati risalenti al Pleistocene (vecchi quindi due milioni di anni) delle piccolissime viti di dimensioni comprese fra 0,003 mm e 3 cm. I metalli di cui sono composte queste viti sono molto rari e vanno dal molibdeno al tungsteno. Dopo il loro invio a vari studiosi dell’ Accademia Russa delle Scienze a Mosca e San Pietroburgo si è avuta la conferma della natura artificiale dei manufatti. Conferma data dall’ istituto di Geologia della capitale Russa. Non si può non mettere in evidenza che queste viti risalgono a un’ era anteriore alla comparsa dell’ Homo Sapiens sulla terra.
(Fonte: Roberto Pinotti, I messaggeri del cielo)
Val Camonica
L’ archeologo francese Emmanuel Anati, scoprì in Val Camonica (una vallata alpina) un disegno rupestre in cui sono rappresentate delle figure antropomorfe con strani -copricapi- che partono dalle spalle. Si potrebbe trattare di immagini stilizzate di astronauti. Le figure impugnano oggetti che hanno l’ aspetto di un triangolo rettangolo e di un triangolo isocele (figure geometriche che sono anche antichi simboli del sapere).
(Fonte: Peter Kolosimo, Non è Terrestre)
La scienza ufficiale oggi come ieri, non crede nell' esistenza degli extraterrestri e nel paranormale. Non da alcun credito neppure all' archeologia fantastica.
Fra il 1991 e il 1993, in Russia sono stati ritrovati, nelle vicinanze degli Urali, nel letto del fiume Narada, in strati risalenti al Pleistocene (vecchi quindi due milioni di anni) delle piccolissime viti di dimensioni comprese fra 0,003 mm e 3 cm. I metalli di cui sono composte queste viti sono molto rari e vanno dal molibdeno al tungsteno. Dopo il loro invio a vari studiosi dell’ Accademia Russa delle Scienze a Mosca e San Pietroburgo si è avuta la conferma della natura artificiale dei manufatti. Conferma data dall’ istituto di Geologia della capitale Russa. Non si può non mettere in evidenza che queste viti risalgono a un’ era anteriore alla comparsa dell’ Homo Sapiens sulla terra.
(Fonte: Roberto Pinotti, I messaggeri del cielo)
Val Camonica
L’ archeologo francese Emmanuel Anati, scoprì in Val Camonica (una vallata alpina) un disegno rupestre in cui sono rappresentate delle figure antropomorfe con strani -copricapi- che partono dalle spalle. Si potrebbe trattare di immagini stilizzate di astronauti. Le figure impugnano oggetti che hanno l’ aspetto di un triangolo rettangolo e di un triangolo isocele (figure geometriche che sono anche antichi simboli del sapere).
(Fonte: Peter Kolosimo, Non è Terrestre)
venerdì 4 gennaio 2013
Le Statuette Dogu. Cosa sono?
Anche se un certo numero di intellettuali ritengono che vi siano tracce, sotto forma di reperti archeologici di visite extraterrestri nel nostro passato, è bene ricordare che gli scienziati non credono nell' esistenza degli extraterrestri.
Nel -periodo Jomon- ebbe inizio in Giappone la produzione di statuette. Fra queste dopo un certo periodo comparvero le cosiddette -dogu- che già nel 1894 lasciarono perplessi gli studiosi, perché la zona degli occhi era occupata da due grosse sporgenze ovali con una fessura orizzontale al centro, in altri da una sorta di finestrella rettangolare (Gli ovali ricordavano gli occhiali usati dagli eschimesi per difendersi dalla neve).
Si trattava di rappresentazioni di antiche armature sui disegni delle quali gli esperti statunitensi hanno realizzato oggi delle perfette tute spaziali Alcuni studiosi giapponesi erano certi che il -costume Jomon- non rappresentasse altro che un tipo di scafandro usato da visitatori provenienti da altri pianeti.
(Fonte: Peter Kolosimo, Non è terrestre)
Nel -periodo Jomon- ebbe inizio in Giappone la produzione di statuette. Fra queste dopo un certo periodo comparvero le cosiddette -dogu- che già nel 1894 lasciarono perplessi gli studiosi, perché la zona degli occhi era occupata da due grosse sporgenze ovali con una fessura orizzontale al centro, in altri da una sorta di finestrella rettangolare (Gli ovali ricordavano gli occhiali usati dagli eschimesi per difendersi dalla neve).
Si trattava di rappresentazioni di antiche armature sui disegni delle quali gli esperti statunitensi hanno realizzato oggi delle perfette tute spaziali Alcuni studiosi giapponesi erano certi che il -costume Jomon- non rappresentasse altro che un tipo di scafandro usato da visitatori provenienti da altri pianeti.
(Fonte: Peter Kolosimo, Non è terrestre)
giovedì 3 gennaio 2013
Il caso Lonzi. Un caso italiano di rapimento alieno
Prima di iniziare a parlare del caso Lonzi, vi ricordo che la scienza ufficiale non crede nell' esistenza degli alieni. La logica conseguenza di ciò è che gli scienziati non credono nemmeno nei rapimenti alieni.
Il caso Lonzi è uno dei casi più celebri in Italia per quanto riguarda le abduction da parte di entità aliene. Quando il fatto accadde, il testimone aveva poco più di 15 anni. Quel giorno Valerio Lonzi si trovava insieme ad altri scouts a Reppia in località Pian della Biscia, una zona di montagna situata tra Chiavari e Sestri Levante. Intorno alle 22/22,10, Lonzi e i suoi amici videro una sfera, che ricordava vagamente una palla da bowling poggiata al suolo.
L’oggetto sembrava di vetro ed emetteva dal suo interno una luce verde chiaro. Quando i ragazzi puntarono una torcia contro quell’ oggetto la luce scomparve lentamente fino a sparire del tutto. Avvicinandosi al punto in cui si trovava l’oggetto i ragazzi videro soltanto un’ orma semisferica caratterizzata da un colore dell’ erba giallastro. Lonzi posò una mano sull’ orma e si accorse che la terra in quel punto era calda. Tuttavia, i ragazzi non fecero troppo caso a quello che era accaduto. Con altri scouts, si diedero appuntamento alle 24 per andare tutti insieme al campo delle ragazze.
Alle undici Lonzi si svegliò all’ improvviso. Aveva caldo. Uscendo dalla tenda vide un suo amico, fermo con il collo penzoloni, mentre tre sfere come quelle che avevano visto in precedenza, gli giravano intorno. L’ istante successivo le tre sfere si mossero verso di lui, fluttuando a mezz’ aria. Lonzi a quel punto accese la torcia e la puntò contro le sfere, che colpite dal fascio di luce, persero luminosità e scomparvero del tutto. Subito dopo il suo amico si risvegliò. I due giovani cominciarono a parlare e a porsi delle domande. Il testimone si accorse che la mezzanotte era passata da un bel po’ di tempo e che la sua torcia era fulminata ed aveva il vetro rotto.
Non comprendendo l’accaduto i due ragazzi decisero di non parlarne con nessuno. Sapevano che gli altri non avrebbero creduto alle loro parole. In seguito, quando era già ritornato a casa, Lonzi si accorse (in realtà la prima a notare i segni fu sua madre) di avere in fondo alla schiena tre cicatrici lunghe circa 15 centimetri, ben distanziate l’una dall’ altra. Lonzi allora andò da un dottore e questi gli chiese quando e perché si fosse operato. Per lui quei segni erano delle cicatrici dovute a sutura.
Il caso Lonzi è uno dei casi più celebri in Italia per quanto riguarda le abduction da parte di entità aliene. Quando il fatto accadde, il testimone aveva poco più di 15 anni. Quel giorno Valerio Lonzi si trovava insieme ad altri scouts a Reppia in località Pian della Biscia, una zona di montagna situata tra Chiavari e Sestri Levante. Intorno alle 22/22,10, Lonzi e i suoi amici videro una sfera, che ricordava vagamente una palla da bowling poggiata al suolo.
L’oggetto sembrava di vetro ed emetteva dal suo interno una luce verde chiaro. Quando i ragazzi puntarono una torcia contro quell’ oggetto la luce scomparve lentamente fino a sparire del tutto. Avvicinandosi al punto in cui si trovava l’oggetto i ragazzi videro soltanto un’ orma semisferica caratterizzata da un colore dell’ erba giallastro. Lonzi posò una mano sull’ orma e si accorse che la terra in quel punto era calda. Tuttavia, i ragazzi non fecero troppo caso a quello che era accaduto. Con altri scouts, si diedero appuntamento alle 24 per andare tutti insieme al campo delle ragazze.
Alle undici Lonzi si svegliò all’ improvviso. Aveva caldo. Uscendo dalla tenda vide un suo amico, fermo con il collo penzoloni, mentre tre sfere come quelle che avevano visto in precedenza, gli giravano intorno. L’ istante successivo le tre sfere si mossero verso di lui, fluttuando a mezz’ aria. Lonzi a quel punto accese la torcia e la puntò contro le sfere, che colpite dal fascio di luce, persero luminosità e scomparvero del tutto. Subito dopo il suo amico si risvegliò. I due giovani cominciarono a parlare e a porsi delle domande. Il testimone si accorse che la mezzanotte era passata da un bel po’ di tempo e che la sua torcia era fulminata ed aveva il vetro rotto.
Non comprendendo l’accaduto i due ragazzi decisero di non parlarne con nessuno. Sapevano che gli altri non avrebbero creduto alle loro parole. In seguito, quando era già ritornato a casa, Lonzi si accorse (in realtà la prima a notare i segni fu sua madre) di avere in fondo alla schiena tre cicatrici lunghe circa 15 centimetri, ben distanziate l’una dall’ altra. Lonzi allora andò da un dottore e questi gli chiese quando e perché si fosse operato. Per lui quei segni erano delle cicatrici dovute a sutura.
mercoledì 2 gennaio 2013
Il caso Zanfretta. Cosa accadde al metronotte?
Ho già detto che la scienza ufficiale non crede nell' esistenza degli Ufo e degli extratterestri. Tanto meno quindi gli scienziati credono nei rapimenti alieni, che vengono solo considerati delle manifestazioni di schizofrenia, o comunque degli stati alterati di coscienza - allucinazioni quindi -.
Nel dicembre del 1978, il metronotte Fortunato Zanfretta (all’ epoca ventiseienne, sposato e con due figli) ebbe un incontro ravvicinato a Torriglia, un paesino sulle alture di Genova, con un misterioso essere alto circa tre metri. La storia di Fortunato Zanfretta è riportata nel libro -il caso Zanfretta- di Rino Di Stefano (De Ferrari Editore).
Erano le 22,30 del sei Dicembre quando il testimone, che si stava recando a Marzano per un giro di ispezione, visse la sua esperienza. La prima cosa che Zanfretta notò furono quattro luci che si muovevano nel prato circostante una villa. Il metronotte pensò subito a dei ladri e provò a chiamare attraverso la radio la centrale, ma lo strumento si era misteriosamente guastato. Poiché il cancello era aperto, spinto dal suo senso del dovere, il testimone decise di entrare. Fu proprio in quel momento che Zanfretta sentì che qualcuno lo spingeva, e si voltò con la pistola spianata e la luce accesa.
Ciò che vide lo lasciò esterrefatto. Di fronte a lui c’era un essere mostruoso, alto almeno tre metri, vestito con una specie di tuta e dalla pelle di colore grigio. Zanfretta si diede subito alla fuga, ma avvertì una luce alle sue spalle che lo spinse a voltarsi. Vide allora un velivolo di forma triangolare, grande, luminoso e piatto, che si stava alzando da dietro la villa.
La luce era così forte che il metronotte dovette coprirsi gli occhi con un braccio. Tutto intorno, si sviluppò inoltre un forte calore. Zanfretta raccontò la sua esperienza ai Carabinieri che fecero subito delle indagini scoprendo segni ben visibili dell’ atterraggio dell’ UFO. In seguito il testimone fu sottoposto a diverse sedute di ipnosi da parte del Dott. Moretti, dove rivelò altri particolari di quell’ incontro.
Sembra che Fortunato Zanfretta incontrò gli alieni, in più di un’ occasione, senza però ricordarlo a livello cosciente. Da quel lontano giorno, il metronotte è stato innumerevoli volte ospite di trasmissioni televisive molto conosciute, dove ha raccontato ciò che gli è accaduto. Recentemente è stato al Bivio, dove è stata dedicata al suo caso un’intera puntata.
Nel dicembre del 1978, il metronotte Fortunato Zanfretta (all’ epoca ventiseienne, sposato e con due figli) ebbe un incontro ravvicinato a Torriglia, un paesino sulle alture di Genova, con un misterioso essere alto circa tre metri. La storia di Fortunato Zanfretta è riportata nel libro -il caso Zanfretta- di Rino Di Stefano (De Ferrari Editore).
Erano le 22,30 del sei Dicembre quando il testimone, che si stava recando a Marzano per un giro di ispezione, visse la sua esperienza. La prima cosa che Zanfretta notò furono quattro luci che si muovevano nel prato circostante una villa. Il metronotte pensò subito a dei ladri e provò a chiamare attraverso la radio la centrale, ma lo strumento si era misteriosamente guastato. Poiché il cancello era aperto, spinto dal suo senso del dovere, il testimone decise di entrare. Fu proprio in quel momento che Zanfretta sentì che qualcuno lo spingeva, e si voltò con la pistola spianata e la luce accesa.
Ciò che vide lo lasciò esterrefatto. Di fronte a lui c’era un essere mostruoso, alto almeno tre metri, vestito con una specie di tuta e dalla pelle di colore grigio. Zanfretta si diede subito alla fuga, ma avvertì una luce alle sue spalle che lo spinse a voltarsi. Vide allora un velivolo di forma triangolare, grande, luminoso e piatto, che si stava alzando da dietro la villa.
La luce era così forte che il metronotte dovette coprirsi gli occhi con un braccio. Tutto intorno, si sviluppò inoltre un forte calore. Zanfretta raccontò la sua esperienza ai Carabinieri che fecero subito delle indagini scoprendo segni ben visibili dell’ atterraggio dell’ UFO. In seguito il testimone fu sottoposto a diverse sedute di ipnosi da parte del Dott. Moretti, dove rivelò altri particolari di quell’ incontro.
Sembra che Fortunato Zanfretta incontrò gli alieni, in più di un’ occasione, senza però ricordarlo a livello cosciente. Da quel lontano giorno, il metronotte è stato innumerevoli volte ospite di trasmissioni televisive molto conosciute, dove ha raccontato ciò che gli è accaduto. Recentemente è stato al Bivio, dove è stata dedicata al suo caso un’intera puntata.
martedì 1 gennaio 2013
La base di Dulce. Una leggenda metropolitana?
Area 51, Base di Dulce, oggi vengono considerate dalla maggior parte delle persone e degli esperti delle semplici leggende metropolitane. E' bene ricordare che da sempre gli scienziati non credono nell' esistenza degli UFO.
Secondo numerose testimonianze (la cui attendibilità però non può essere verificata) a Dulce, un’ area che si trova a circa 43 miglia a ovest di Chama, sulla US 64, nel New Mexico nordoccidentale, Contea di Rio Arriba, esisterebbe un’ installazione sotterranea condotta unitamente da CIA e alieni, situata sotto il monte Archuleta.
L’ufologo statunitense Jason Bishop ha pubblicato un libro intitolato -The Dulce Base- riportando le dichiarazioni di persone che hanno lavorato alla base. Nel livello 6 sembra che si trovino dei laboratori genetici, dove i grigi si dedicherebbero a degli strani esperimenti. Chi vi ha lavorato, ha raccontato di aver visto esseri con più di due gambe che sembravano per metà polipi e per metà umani, e molte altre creature mostruose come umanoidi alati e uomini pipistrello.
Nel livello 7 vengono conservati migliaia di umani e di ibridi congelati, oltre a embrioni nei diversi stadi di sviluppo. Le persone che lavoravano alla base vedevano non di rado esseri umani chiusi in delle gabbie, che quando non erano drogati o intontiti, urlavano implorando aiuto. Naturalmente a loro non veniva detta la verità, ma delle menzogne per giustificare quell’ incresciosa situazione. Ma alla fine del 1978, un gruppo di lavoratori scoprì come stavano realmente le cose.
Questa scoperta dette vita alla guerra di Dulce, dove 66 soldati USA vennero uccisi. Successivamente i rapporti fra i grigi e i militari tornarono alla normalità.
(Fonte: Gorge C. Andrews – Extraterrestri Amici E Ostili)
Secondo numerose testimonianze (la cui attendibilità però non può essere verificata) a Dulce, un’ area che si trova a circa 43 miglia a ovest di Chama, sulla US 64, nel New Mexico nordoccidentale, Contea di Rio Arriba, esisterebbe un’ installazione sotterranea condotta unitamente da CIA e alieni, situata sotto il monte Archuleta.
L’ufologo statunitense Jason Bishop ha pubblicato un libro intitolato -The Dulce Base- riportando le dichiarazioni di persone che hanno lavorato alla base. Nel livello 6 sembra che si trovino dei laboratori genetici, dove i grigi si dedicherebbero a degli strani esperimenti. Chi vi ha lavorato, ha raccontato di aver visto esseri con più di due gambe che sembravano per metà polipi e per metà umani, e molte altre creature mostruose come umanoidi alati e uomini pipistrello.
Nel livello 7 vengono conservati migliaia di umani e di ibridi congelati, oltre a embrioni nei diversi stadi di sviluppo. Le persone che lavoravano alla base vedevano non di rado esseri umani chiusi in delle gabbie, che quando non erano drogati o intontiti, urlavano implorando aiuto. Naturalmente a loro non veniva detta la verità, ma delle menzogne per giustificare quell’ incresciosa situazione. Ma alla fine del 1978, un gruppo di lavoratori scoprì come stavano realmente le cose.
Questa scoperta dette vita alla guerra di Dulce, dove 66 soldati USA vennero uccisi. Successivamente i rapporti fra i grigi e i militari tornarono alla normalità.
(Fonte: Gorge C. Andrews – Extraterrestri Amici E Ostili)
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