giovedì 10 maggio 2012

Zombie. Dalla leggenda al cinema.

Gli Zombie sono figure legate alla tradizione dei riti Vudù celebrati ad Haiti, entrate nell’ immaginario collettivo grazie al cinema ed alla letteratura.

Secondo le credenze popolari diffuse nella tradizione di Haiti, i sacerdoti bokor avrebbero la capacità di catturare una parte dell’ anima di una persona, trasformandola in un morto vivente.

Questi sacerdoti sarebbero in grado di riesumare il corpo della vittima anche a distanza di anni portandola ad una condizione di schiavitù. Tuttavia, se lo zombie dovesse assaggiare del sale per un qualsiasi motivo, riprenderebbe coscienza e la fattura verrebbe spezzata.

Gli studi scientifici intrapresi nell’ ultimo ventennio del secolo scorso hanno dimostrato che delle particolari sostanze neurotossiche di origine animale, provocherebbero nelle persone intossicate da tali agenti chimici uno stato catatonico confondibile con la morte. Si racconta che ad Haiti, individui appartenenti al ceto povero siano stati indotti in uno stato di morte apparente da persone senza scrupoli, per poi essere seppelliti frettolosamente dai familiari.

In seguito sarebbero stati disseppelliti da quelle stesse persone che li avevano intossicati, le quali utilizzando un antidoto capace di ripristinare le funzioni vitali ma non la volontà, sarebbero riuscite ad asservirli come schiavi per le piantagioni di canna da zucchero.

Nella seconda metà del Novecento gli zombie sono immaginati come creature morte che continuano a camminare, senza più volontà, spinti solo dalla fame innaturale di carne umana.

Questa immagine degli zombie viene introdotta da “La notte dei morti viventi” del 1968, il film cult capostipite del ciclo di George Romero, (il tono apocalittico del film era ispirato dal romanzo di Richard Matheson, Io sono leggenda, nel quale il termine zombie non era ancora usato.)

(Fonte Wikipedia)

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