Anton Cechov, in Senza trama e senza finale (99 consigli di scrittura), edito da minimum fax offre alcuni buoni consigli a tutti quegli scrittori che si trovano a dover descrivere la natura. Cechov spiega che nelle descrizioni della natura il colore e l’espressione si raggiungono solo con la semplicità, con frasi semplici quali “il sole tramontò”,”cominciava a farsi buio”,”cadeva la pioggia” e così di seguito… Scrive ancora: “Una descrizione dev’essere, prima di tutto, pittoresca, affinché il lettore, leggendo e chiudendo gli occhi, possa di colpo rappresentarsi il paesaggio descritto. Ora, un cumulo di immagini – il crepuscolo, la luce plumbea, una pozzanghera, l’umidità, l’argenteo dei pioppi, l’orizzonte con le nuvole, i passeri, i prati lontani- non è un quadro, giacché pur con tutto il mio desiderio io non potrò mai figurarmi tutto ciò in un assieme armonico”. Per Cechov inoltre le descrizioni della natura devono essere brevi, legate al contesto di cui si sta parlando e lontane dai luoghi comuni. A questo proposito scrive: “Nelle descrizioni della natura bisogna attaccarsi ai piccoli particolari e raggrupparli in modo che il lettore, chiudendo gli occhi, veda il quadro davanti a sé. Darai ad esempio l’impressione d’ una notte di Luna se scriverai che sull’ argine del mulino un coccio di bottiglia scintillava come una vivida stella e l’ ombra d’un cane o d’ un lupo rotolava a mo’ di palla e via dicendo”.
lunedì 19 settembre 2011
Descrizioni della natura
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