Vivere scrivendo libri è appannaggio di poche persone. E’ un traguardo che un po’ tutti noi amanti della scrittura vorremmo prima o poi riuscire a raggiungere. Se si ha la fortuna di avere una lavoro che piace (oggi come oggi diventa sempre più difficile averne uno) non bisogna commettere l’ errore di lasciarlo per inseguire il sogno di diventare uno scrittore di professione. Continuate a coltivare il vostro sogno ed impegnatevi perché un giorno diventi realtà. Ma dedicate molto più tempo e dedizione al vostro lavoro. Perché scrivo tutto ciò? Perché anni di esperienze (spesso negative) mi hanno insegnato che quello editoriale è un mondo molto particolare. Se siete bravi e avete un po’ di fortuna un giorno potreste anche riuscire a pubblicare con un grosso editore. Ma se il libro non dovesse vendere abbastanza bene, allora vi ritroverete di nuovo al punto di partenza. Potreste anche avere successo con due, tre libri, poi subire un forte calo di vendite e ritrovarvi di nuovo in mezzo a una strada. Non è meglio allora tenersi stretto il proprio lavoro? Se riuscite a dividervi fra le due attività, potreste trasformare la scrittura col trascorrere del tempo in un secondo lavoro, così come hanno già fatto in passato molti grandi scrittori. Naturalmente potreste anche rientrare in quella ristretta categoria di fortunati che fanno soldi a palate grazie ai diritti d’autore dei libri che hanno scritto. Ma se siete dei poveri mortali, ascoltate il mio consiglio. Prendete la scrittura seriamente, ma tenete altrettanto in considerazione il vostro lavoro. E’ la vostra personale miniera d’oro. Non dimenticatelo mai.
venerdì 9 settembre 2011
Vivere e lavorare scrivendo
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