sabato 17 settembre 2011

La grammatica e l' incipit

Sulla grammatica non ho molto da dire. Ciascuno di noi ha frequentato un certo tipo di scuola ed ha acquisito una formazione di base che porterà con sé per tutta la vita. 

Se non si hanno già in partenza delle buone basi difficilmente si potrà migliorare la propria conoscenza della grammatica. Chi invece in età scolare l’ha studiata con interesse o ha avuto la fortuna di avere un buon insegnante non ha proprio nulla di cui preoccuparsi.

Ripassare un po’ di regole non è comunque un problema. Basta trovare un buon testo e avere la pazienza di leggerlo con attenzione.

Altro argomento su cui non ritengo di dover dire molto è l’incipit (cioè la parola o la frase iniziale di un qualsiasi componimento).

Credo che un buon incipit debba introdurre il lettore nella vicenda in modo graduale. Vediamo un paio di esempi:

Ernest Hemingway, Per chi suona la campana.

Il mento poggiato sulle braccia incrociate, l’uomo era disteso sulla terra bruna del bosco coperta d’aghi di pino. Sulla sua testa il vento investiva, fischiando le cime degli alberi.

Lev N. Tolstoj, Chadzi-Murat

Accadde alla fine del 1851.
 Era una fredda sera di novembre quando Chadzi-Murat entrò nell’ agitato aul Machket dei Ceceni immerso nei suoi fumi odorosi di letame secco.
 

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