martedì 6 settembre 2011

Non esagerare con gli avverbi

Uno degli errori tipici che si commette quando si è ancora degli aspiranti scrittori alle prime armi è quello legato all’ uso eccessivo degli avverbi.

Leggete attentamente il paragrafo che segue:

“Quel giorno Alfredo aveva passato l’ intera mattina camminando nervosamente avanti e indietro nella sua stanza. Le lunghe ore trascorse il giorno prima chiacchierando allegramente con Anna erano ormai molto lontane. Pensieri cupi offuscavano la mente del giovane. La misteriosa telefonata ricevuta al suo risveglio lo aveva turbato profondamente. Così quando qualcuno suonò al citofono raggiunse rapidamente l’ingresso…”

Utilizzare troppi avverbi non ha senso. Spesso si possono eliminare dal discorso senza comprometterne il significato.

Non dico di non utilizzarli del tutto, ma soltanto di non esagerare.

I miei primi racconti sono letteralmente tappezzati da avverbi come: rapidamente, allegramente, amichevolmente, cortesemente, gentilmente ecc…

La consapevolezza di non averli utilizzati nel modo corretto è nata in me soltanto dopo alcuni anni. A quel punto il danno era già stato fatto e i racconti scritti fino al quel momento non erano di certo pubblicabili. Per rimediare al mio errore era necessario riscriverli.

Se fossi stato cosciente fin dal principio che esagerare con gli avverbi non rientra fra le buone abitudini di uno scrittore avrei potuto risparmiare un bel pò di fatica.

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