Tra il 1764 e il 1767, nella regione francese del Geuvadan, una misteriosa creatura d’indole sanguinaria, uccise e mutilò orrendamente ben 172 persone. La colpa dei massacri venne inizialmente attribuita a un grosso lupo. Ben presto tuttavia, in base alle descrizioni fornite dai pochi fortunati sopravvissuti agli assalti della bestia, gli abitanti del distretto cominciarono ad avanzare un gran numero di ipotesi, compresa quella che si trattasse di un oscura e temibile entità dalle sembianze animali….
Geuvadan è una regione montuosa della Francia situata tra l’alta Loira e il Cantel. La “Gazzette de France” del 23 Novembre 1764 scriveva: “Una bestia selvaggia ha già divorato una ventina di persone, soprattutto fanciulli e bambine…”
La storia ebbe inizio nell’ Aprile del 1974, quando una ragazza venne attaccata da un’ orrenda creatura in un bosco nelle vicinanze di Langogne. La giovane donna riuscì a salvarsi grazie all’intervento delle mucche a cui badava, che impedirono alla belva di raggiungerla tenendola a bada con le loro corna.
La contadina descrisse l’essere come “un enorme belva dal pelo folto e rossiccio e dalle zampe dotate di temibili artigli”.
Nel luglio di quello stesso anno la bestia si fece di nuovo viva sbranando Jeanne Boulet, una contadina quattordicenne. Nei mesi successivi uccise altre dieci persone seminando il terrore nell’intera regione. Sembra che a differenze dei lupi comuni, la bestia dopo aver dissanguato le sue vittime azzannandole alla gola, rovistasse fra gli organi interni dei cadaveri non disdegnando di fare scempio della testa e del viso.
Di fronte al moltiplicarsi dei casi, il governo centrale inviò a Geuvadan, il capitano dei dragoni del re Duhamed, accompagnato da 56 soldati. Il 22 Dicembre dopo aver stanato la bestia, Duhamed le sparò con il suo fucile senza riuscire tuttavia a colpirla. In quell’ occasione il capitano dei dragoni ebbe però il tempo di osservarla. “La bestia di Geuvadan non è certamente un lupo, ma uno strano e sconosciuto ibrido” riferì in seguito alle autorità.
Da quel momento in poi la creatura diventò in tutta la Francia una vera e propria leggenda. Lo stesso Luigi quindicesimo iniziò ad interessarsi personalmente della questione e ordinò a Monsieur Denneval, capo dei “lupattieri” del re di recarsi a Geuvadan per dare la caccia alla bestia. Promise inoltre 6000 livres di premio a chi fosse riuscito ad abbattere il mostro. In quel periodo nuove descrizioni fornite dai pochi fortunati sopravvissuti agli attacchi, dai battitori e dai militari, contribuirono a far crescere l’alone di mistero che avvolgeva la creatura. L’animale veniva descritto come un mostro di dimensioni simili a quelle di un bue, dotato di una specie di gobba e ricoperto da un manto rossiccio e striato sul dorso. La grossa testa dalle orecchie appuntite e pelose e dalle grosse fauci dai denti acuminati ricordava vagamente quella di un felino. Inoltre poco prima di attaccare, era solito drizzarsi sui possenti arti posteriori emettendo un temibile ruggito. Monsieur Denneval e i suoi più stretti collaboratori non tennero in gran conto quelle testimonianze continuando a credere che si trattasse di un grosso lupo e per diversi mesi continuarono a cercarlo senza riuscire in alcun modo a stanarlo. Nel frattempo quasi a volersi prendere gioco dei suoi inseguitori la bestia continuava a mietere vittime. Il 12 Gennaio del 1765 un gruppo di coraggiosi ragazzini venne assalito dalla creatura e riuscì a metterla in fuga utilizzando dei bastoni e dei coltelli. Prima di scappare la bestia riuscì a sbranare due dei ragazzi. Quell’ episodio mise in cattiva luce Monsieur Denneval e i suoi ripetuti insuccessi. Poco mesi dopo un certo de la Chaumette riuscì a ferire a un occhio l’animale utilizzando una spingarda caricata con 5 colpi di polvere, 35 pallettoni e un proiettile di grosso calibro. Le vittime tuttavia continuarono a crescere. Intorno alla prima metà di Giugno, Luigi quindicesimo stanco delle continue critiche della stampa internazionale, che non perdeva occasione di mettere in evidenza come in Francia un solo animale tenesse in scacco un intero esercito di soldati, decise di sostituire Monsiuer Denneval con Antoine de Beauterne il suo ufficiale porta fucile. Coadiuvato da più di quaranta tiratori scelti, Beauterne riuscì finalmente nel corso di una grossa battuta di caccia a incrociare e uccidere la creatura. Si trattava effettivamente di un lupo di taglia eccezionale, ben 130 libbre contro le 50 di uno normale, con folto pelo e strane striature sul dorso. Tuttavia, a dispetto dell’ impresa dell’ufficiale, nel dicembre dello stesso anno le uccisioni ricominciarono. La bestia era ancora in circolazione. Nel 1976 un coraggioso contadino uccise un grosso lupo di oltre 100 libbre. Fu soltanto a partire da quel momento che le aggressioni di contadini da parte di belve feroci cominciarono a diradarsi fino a cessare completamente nell’ estate del 1767. Della creatura si continuò comunque a parlare nei salotti di corte e nei villaggi. La bestia di Geuvadan rimane forse uno dei più terribili e inquietanti misteri di quel tempo. Fra le innumerevoli tesi avanzate negli anni che seguirono quei drammatici eventi, la più razionale sembrerebbe quella sostenuta da alcuni zoologi contemporanei, secondo cui non ci fu una solo animale ma piuttosto un branco di tre grossi lupi che vennero di volta in volta scambiati per la misteriosa creatura.
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