Ritenuto realtà da certi studiosi e una semplice leggenda metropolitana da altri l’ esperimento di Philadelphia è di certo uno dei misteri più interessanti del ventesimo secolo.
Il 28 Ottobre 1993 (questo è ciò che viene raccontato) la nave della marina militare americana USS Eldridge (DE-173) venne utilizzata per sperimentare sotto la guida di un non meglio precisato "Dott. Franklin Reno" un innovativo sistema in grado di creare un campo di invisibilità attorno alla nave.
Sembra che a questo esperimento si interessò lo stesso Einstein che nei suoi studi volti a dare forma definitiva ad una teoria del campo unificato era molto interessato a scoprire le relazioni fra le forze che comprendono la radiazione elettromagnetica e la gravità.
L’ obbiettivo dell’ esperimento era quello di rendere la nave invisibile tramite la generazione di un potente campo magnetico.
La nave, secondo quanto si racconta, scomparve per qualche secondo dopo l’ attivazione dei generatori, e ricomparve a Norfolk, a circa 600 Km da Philadelfia.
In seguito diversi membri dell’ equipaggio avrebbero sviluppato malattie mentali, mentre altri sarebbero svaniti nel nulla durante l’esperimento.
Il primo a parlare dell’ esperimento di Philadelfia fu un astronomo e scrittore di libri sugli UFO di nome Morris K. Jessup.
Jessup affermò di aver ricevuto tre lettere firmate da un certo Carlos Miguel Allende, in cui veniva citato l'esperimento di Philadelphia, riferendosi ad una serie di articoli giornalistici che ne parlavano senza però riportare alcuna fonte o elemento verificabile.
La faccenda ebbe ulteriori risvolti fino alla tragica morte di Jessup.
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