Ho già esposto in un post precedente la mia opinione personale riguardo la scelta di scrivere con una macchina da scrivere, snobbando il computer. Scelta che secondo me dovrebbero evitare la maggior parte degli aspiranti scrittori. Ho anche parlato della possibilità di scrivere un libro utilizzando una semplice matita. Ed è proprio su questo argomento che voglio tornare. Scrivere un libro a matita, utilizzando questo sistema fino alla sua versione definitiva è di certo assurdo. Ma se usiamo una matita per buttare giù la bozza del romanzo (o di un semplice racconto) allora a mio parere non abbiamo sbagliato strada. Questa scelta richiede un notevole sforzo perché poi dovremo ricopiare tutto al computer. Prenderla senza aver prima riflettuto è sempre un grave errore. Può capitare però che in certi periodi della nostra vita, lo schermo di un computer si trasformi nel nostro nemico. Stiamo lì guardando la pagina vuota e non sappiamo cosa fare. La nostra fantasia è bloccata. In questi casi la scelta di scrivere a matita può fare la differenza. In alternativa c’è sempre la possibilità di lasciare perdere la scrittura, attendendo il ritorno della tanto amata ispirazione. Tuttavia, io ritengo che qualche volta una matita possa aiutarci ad andare avanti. Ho scritto Lo Scettico e il Metafisico, usando una matita ed un blocco di fogli di carta. Per quattro mesi ho lavorato sulla bozza del romanzo, ricopiando il sabato e la domenica tutto ciò che avevo scritto nel corso della settimana sul mio computer. E’ stato piuttosto faticoso, ma se non avessi lasciato perdere in quel periodo il computer probabilmente non avrei mai scritto il romanzo. Con una matita e un semplice blocco di fogli carta riuscivo a pensare, la mia fantasia era libera. Per questo consiglio a tutti di provare questo sistema almeno una volta nella propria vita.
mercoledì 5 ottobre 2011
Una matita per pensare
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La matita è utile per fare qualche schema, ma per scrivere è decisamente scomoda, perché è lenta. Al giorno d'oggi poi la gente è ormai disabituata a scrivere a mano e quindi diventa anche faticoso. È ancora accettabile per chi è ancora studente e quindi non ha perso l'abitudine.
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