Il tempio, considerato una delle sette meraviglie del mondo antico, fu costruito per volere di Re Salomone, che volle legare il suo nome a una costruzione simbolica che rappresentasse il cosmo.
Secondo la tradizione, Hiram, il leggendario architetto che lo edificò, era un iniziato ad altissimo livello, a conoscenza nella loro sterminata totalità, di tutte le leggi “dei Numeri, dei Pesi e delle Misure”, che applicò nella sua costruzione. Quando venne sottoposto a violente pressioni perché rivelasse i suoi segreti costruttivi, preferì farsi uccidere piuttosto di parlare.
Il tempio di Salomone è stato più volte distrutto e ricostruito nel corso della storia. Distrutto dai Babilonesi nel 586 a. C. venne riedificato nel 515 a. C.; nel primo secolo Re Erode lo ampliò con nuovi edifici, che vennero a loro volta distrutti dai Romani nel 70 d. C.
Tutto ciò che rimane oggi è il “muro del pianto”, ovvero il muro orientale del tempio edificato da Erode. Com’ era fatto il Tempio originale?
Secondo le fonti più attendibili era lungo sessanta cubiti, largo venti e alto trenta, ovvero misurava 33x11x16,5 metri, misure non particolarmente straordinarie, ma che rispondono, cabalisticamente, a “proporzioni perfette”.
Era impreziosito da numerose decorazioni e da una gran profusione d’oro, e preceduto da due monumentali colonne di bronzo, alte diciotto cubiti: quella di destra si chiamava Iachin e quella di sinistra Boaz, che significano “stabilità” e “fortezza”.
Nella parte più nascosta del Tempio si trovava il Santuario, ricoperto d’ oro purissimo, dove era riposta l’ Arca dell’ Alleanza; secondo quanto ci tramanda il profeta Ezechiele, l’ altare del tempio era disegnato come uno Ziqqurat di tre piani, con il gradino superiore ornato di quattro corna.
Secondo gli esoteristi, il Tempio di Salomone fu il più perfetto esempio di edificio esoterico, ispirato direttamente dal Tempio Tenda che, secondo le tradizioni arabe ed ebraiche, sarebbe stato inviato dal cielo ad Abramo. Al suo interno sarebbero stati custoditi incredibili segreti, recuperati dai Templari nel dodicesimo secolo e diffusi tra una ristrettissima cerchia di iniziati. Si dice che la pianta del tempio sia conservata gelosamente da alcuni studiosi di alta Qabbalah, e una sua versione stilizzata figura tra i simboli della Massoneria.
Il tempio ha infatti un’ importanza fondamentale sia per i Massoni, che per un altro gruppo esoterico-corporativo, i Compagnons. I Massoni (il termine significa “muratori”) ritengono Hiram il fondatore della loro associazione e ne venerano in modo particolare la memoria; nel loro rituale annoverano un rito particolarmente importante – quello della “morte iniziatica”, che porta ad una nuova vita – a ricordo del sacrificio di Hiram.
Il gruppo dei Compagnons sarebbe invece stato fondato da Maitre Jacques, capo dei tagliatori di pietre durante l’ edificazione del Tempio. Mastro Giacomo, deluso dalla decisione di Salomone di sostituirlo con un altro scalpellino, avrebbe raggiunto la Francia e lì avrebbe fondato la grande corporazione dei capimastri, utilizzati in seguito durante la costruzione delle cattedrali gotiche. I compagnons – come i Massoni – esistono ancora; nel 1945 hanno fondato la Fèdèration Compagnonnique des métiers du batiment.
(Fonte: Martin Myster presenta Il Dizionario dei Misteri, Le Dimore Misteriose, a cura di Alfredo Castelli e Mario Gerosa, Sergio Bonelli Editore)
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